DabiBaku (smut)

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Anticipo che, in questo capitolo, Dabi sarà molto più sadico di quello che dovrebbe essere essendo un cattivo.

Dabi pov.

Il giorno del rapimento non provai nulla di particolare, non sono il tipo che si eccita per le missioni compiute, posso dire che ne andavo abbastanza orgoglioso. La mia presenza era stata necessaria.
I miei "colleghi" non mi riempirono di particolari complimenti, infondo ognuno aveva fatto la propria parte e il festeggiamento era rivolto in generale.
In disparte guardai Bakugo, il ragazzo rapito perché si credeva che avesse qualche possibile cadenza al lato cattivo, venire legato. Si divincolava in una maniera così fastidiosa e rumorosa che tutti i presenti temevano che avrebbe fatto esplodere tutto. Ovviamente venne legato bene, prendendo le misure giuste in modo che non potesse attivare il suo quirk.
Nonostante le sue possibilità di riuscire a scappare erano ridotte all' 1% il ragazzo continuava a urlare, venne fatto tacere mettendogli coprendogli la bocca, ma quello continuava a muoversi e a fare rumore.
Scoprì però, guardando quella sua espressione incazzata che allo stesso tempo traspariva disperazione e forse paura, che non mi dava fastidio come avrei immaginato. Capì invece che guardarlo mi eccitava in una maniera sorprendentemente sadica.
E così eccomi lì, a guardarlo mentre immaginavo di fare tante cose...
Immaginavo di stringere esageratamente delle corde attorno al suo corpo facendo risaltare ogni curva nascosta dal tessuto dei suoi abiti neri, immaginavo di toccarlo con le mani quasi infuocate dal mio quirk mentre si dimenava dal terrore, immaginavo di baciarlo violentemente attraverso quello strato che serviva a tenergli la bocca chiusa, desideravo togliergli quello stesso strato per poi al primo urlo mettergli il mio membro in bocca minacciandolo di non provare a mordere, immaginavo di tirargli i capelli facendomi spazio nel suo collo per morderlo e segnarlo con lividi violacei come mio, immaginavo di leccargli le lacrime con la bramosia di averne di più, immaginavo di venirgli addosso sporcandolo e umiliandolo, togliendoli quella poca speranza che aveva di liberarsi di me, immaginavo di sussurrargli all'orecchio che era mio mentre gli bruciavo leggermente la pelle del petto, immaginavo di accarezzarlo dolcemente subito dopo averlo torturato lasciando così in lui il tempo di esasperarsi e provare paura nei mie confronti... probabilmente volevo anche che, colto dalla sindrome di stoccolma, non potesse più fare a meno delle mie mani violente sul suo corpo, quasi diventando, allo stesso tempo, masochista per le mie torture.

I miei pensieri vennero interrotti quando il ragazzo si calmò, non si muoveva ne urlava, stava zitto. Si limitava a guardarci male.
...
"Che noia".




(388 parole) non era mia intenzione rovinare un personaggio qua citato
(Se mai qualcuno lo leggerà spero che lo apprezzi comunque)

one shots sulla Bakubottom🖤🌺💦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora