Alexandra's povChi sa cosa sarà successo, bho non so come interpretare la reazione di Anna e nemmeno il perché di quella reazione improvvisa. Ma la vera domanda di chi sarà stato quel grido soffocato.
Cerco di scacciare questi pensieri ricordandomi che devo riordinare e pulire il caos in cucina.
Inizio cercando la scopa e la paletta e le trovo subito nel ripostiglio, insieme al panno e ai vari prodotti di pulizia. Di solito a casa ero sempre io a fare pulizie, più che altro mi era ordinato ed imposto di farlo. Casa quanto mi suona strana quella parola.
Mia madre diceva sempre devi imparare a fare questo genere di cose per essere indipendente già da subito. Non è un consiglio cattivo ma all'età di 10 anni volevo solo essere una bambina come tutte, di sicuro non volevo imparare a stirare ed essere sgridata se non l'ho facevo correttamente.
Per mia madre qualsiasi cosa che io facessi non era mai fatta bene, aveva aspettative troppo alte rispetto a quella che sono io. Io non sono lei, e non voglio mai essere come lei.
Non dico che le cose che mi ha inseganto non mi abbiano aiutata a crescere, ma non sa cosa mi ha spinto a farlo. Non è lei la causa principale, ma ha le sue colpe come io ho le mie.
Un sospiro esce dalla mia bocca.Continuo a pulire il silenzio fin quando non sento la porta d'ingresso aprirsi. Erano Isabella mio padre, mano nella mano sorridenti.E' così bello il loro rapporto.
Non riesco ancora a capire perché mia madre non ha voluto Vittoria nella nostra vita.Forse a questo punto della mia vita avrei avuto in fratellino, e un padre presente nella mia infanzia e crescita come ragazza e Donna.
Senza pensare hai problemi, ma invece mi sono dovuta sopportare le crisi isteriche di mia madre nei suoi complessi mentali sono diventati miei.
«Quindi com'è andata la serata?» Chiede Isabella interrompendo i miei pensieri.
«Nel complesso secondo me più che bene...Vabbè come puoi vedere abbiamo distrutto la tua cucina.»Dico io con un tono di imbarazzo.
«Ma che non ti preoccupare, questa cucina ha visto di peggio quando Vittorio prova a fare le torte quindi tranquilla.» Dice lei ridendo, per tutta risposta mio padre gli fa la linguaccia e poco dopo si dirige nella loro camera.
«L'importante che niente va a fuoco e che voi due state bene.»Continua poco dopo, strappandomi un sorriso.
«Comunque lascia stare tranquilla che ci pensiamo domani mattina ora è tardi.» Mi dice Isabel tono dolce.
«Nooo ma che io combinato sto casino quindi io lo rimetto a pos...» Cerco di dire ma mi zittisce
«Ora non ti devi preoccupare di questo, non è compito tuo capisco cosa vuoi dire e apprezzo, ma ora ti devi preoccupare di andare a dormire. Domani è domenica come ti aveva detto tuo padre saremmo usciti tutti insieme.» E così dolce, comprensiva e tollerante. Ha ragione mi ero completamente dimenticato della proposta il mio padre.
«Va bene.» Dico semplicemente, e poi l'abbraccio così sincero da parte mia e autentico da parte sua.
Dopo avermi dato la buonanotte Isabel raggiunge mio padre in camera da letto.Decido di rimettere semplicemente a posto ciò che ho preso dal ripostiglio, e poi andare in camera.
Sono ancora soprappensiero. Avrei proprio bisogno di una sigaretta ora, ma non so quanto sia il caso non voglio rischiare che se ne accorgano e poi pensi male di me.
Al massimo andrò a fumare fuori sulla veranda per soggiorno.Deciso di aspettare ancora un po per far passare il tempo prendo il cellulare e giro su Tumblr. All'incirca mezz'ora dopo penso che sia il momento giusto. Cerco di fare meno possibile scendendo dal letto e prendendo una felpa, mettendo in tasca sigaretta e accendino.
Esco dalla stanza raggiungo il soggiorno, apro la porta finestra ed esco sulla veranda.Fa un po' freddo. A casa potevo fumare nella mia stanza anche con mia madre dentro casa, perché tanto o il pomeriggio era a lavoro o la sera si addormentava presto.
Non è proprio un vizio il mio di solito un pacchetto mi dura una settimana mentre il tabacco più di un mese. Non so se lo voglio ammettere a me stessa che ormai quando ne ho bisogno fumo, ma meglio così che quello che facevo prima penso tra me.
Finita la sigaretta ritorno dentro, riesco a raggiungere la mia camera senza intoppi. Sono stanca morta è l'una e passa di notte, l'unica cosa che spero è di non fare incubi questa notte.
Cado immediatamente in un sonno profondo...
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Forget...( REVISIONE)
Teen FictionDobbiamo accettarlo, la vita è imprevedibile...questo cammino ci pone di fronte a situazione difficili, scelte sbagliate, ostacoli da abbattere e superare. Allo stesso tempo non riesco a capire, se scappo dalla verità o da me stessa? Forse è solo un...