Capitolo 5(REVISIONE)

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Isabel's pov

Non so cosa pensare di quella ragazza, l'unica cosa certa,siamo cosi simili...quando Vittorio mi ha raccontato di come ha trovato Alexandra la notte scorsa sono rimasta sconvolta.

Mi ha scombussolato i pensieri, non mi sarei mai immaginata che sentendo la frase "era solo un incubo" seguita da "gli fa sempre...cosi mi ha detto", avrebbero aperto nella mia mente una voragine di ricordi...Tutte quelle notti insonne, per via dei miei incubi, tutti i momenti in cui ho vissuto anche io segregata dalle mie stesse paure cosi oppressive.

So quanto possono tormentare, straziare, perseguitare e incutere terrore. Una lacrima mi riga il viso.

L'asciugo velocemente quando la vedo entrare.

Voglio fare qualcosa per lei, voglio che si fidi di me nel parlarmi e confidarmi qualunque cosa...voglio che sappia che io ci sono, voglio che capisca che per me fa parte di questa Famiglia. Non voglio essere per lei solo la moglie di suo padre, può arrivare a considerarmi anche un'amica, ma per questo devo conquistare la sua fiducia...

«Buongiorno...»Dico sforzandomi di sorridere.

«Buondì.»Risponde con voce assonnata, si vede che è stanca...decido di non chiedere se ha dormito o meno, non voglio toccare un tasto dolente. 

Le porgo la solita tazza del caffè mi sorride dolcemente...ora mi viene in mente una bella idea.

«Che ne dici se oggi usciamo solo noi due,sai ti vorrei portare in alcuni posti...credo che ti piacerà » dico in maniera euforica.

«Come poteri dire di no.»Risponde.

«Allora aspetto che arrivi la Babysitter, poi usciamo.»Le dico.  

Dopo una mezz'oretta eccoci qui in macchina, mi accorgo che è molto tesa.

«Se vuoi accendi la radio, puoi mettere ciò che preferisci, oppure ci sono dei cd dentro al cruscotto se trovi qualcosa che ti piace metti pure.»Voglio solo farla sentire a proprio agio con me.

«Si questo mi piace.» Dice lei molto soddisfatta mostrandomi un cd dei Pink Floyd, e non posso fare altro che sorridere.

Mette il cd e parte Another brick in the wall, iniziamo a cantarla entrambe a squarciagola...dopo due tre canzoni abbassa la radio.

«Dove stiamo andando.»Mi domanda con tono curioso.

«Sorpresa...»La sento sospirare.

Dopo una decina di minuti passati ad imprecare visto che è sempre impossibile trovare parcheggio, eccoci qui al Palazzo delle Arti.

«Mi hai ver...tu hai...o mio dio non ci posso credere.» Inizio a ridere, non riesce nemmeno a formulare una frse.

«Non c'è di che.»MI affretto a dirle.

Iniziamo a camminare per le sale e lei è molto concentrata sulle descrizioni delle varie opere, dopo aver concluso il giro usciamo dal museo.

«Ti ringrazio mi è piaciuto molto.» Risponde imbarazzata.

«Ma figurati,ma le sorprese non finiscono qui.»Lei si gira di scatto verso di me rimanendo incantata,

«Su andiamo.» La incito a seguirmi.

Camminiamo per un lungo tragitto, nessuna delle due parla lei è intenta a fare foto a qualsiasi cosa ed io la osservo, ora è spensierata, serena e felice.

«Siamo arrivate.»Dico, rimane a bocca aperta.

«Non ho parole... »Noto il suo stupore mentre scruta attentante i pittori intenti a dipingere il mare.

«Non devi dire nulla, siediti e goditi questo momento»Rispondo subito.

«Possiamo venire qui ogni volta che lo vorrai, magari puoi dipingere anche tu"Dico subito dopo.

«Mi piace questo posto, ti ringrazio per avermi portata qui, mi rilassa.» Non posso essere più felice di sentire quelle parole, restiamo in silenzio osservando i pittori e il mare.

Dopo una mezz'oretta sento il mio telefono squillare e vedo che è Vittorio, gli rispondo.

«Si con Alexandra...penso tra un po.....okay va bene a dopo ti amo.»Chiudo la chiamata e mi giro verso Alexandra che mi guarda con aria interrogativa, so cosa vuole dirmi e la precedo.

«Prima di andare a casa c'è ancora un altro posto che voglio mostrarti.»E prima che possa ribattere mi alzo e aggiungo 

«Non mi puoi dire di no ricordi.»Le sorrido, iniziamo ad incamminarci, ma ad un certo punto sento qualcuno che urla.

«Scusate.»Sento dire e mi giro, è uno dei pittori.

«Ecco volevo darvi questo, consideratelo come un regalo da parte mia.»Mi porge un foglio era un ritratto di me ed Alexandra.

«Non ho mai visto una madre ed una figlia così in sintonia.»Continua poco dopo

«Lei no...»Iniziamo a dire entrambe e scoppiamo a ridere mentre il pittore ci guarda incuriosito

«La ringrazio.» Rispondo poco dopo, il pittore si allontana e noi proseguiamo.

Poco dopo raggiungiamo la vecchia libreria, Alexandra entra a raffica dentro l'edificio.

Più la guardo più mi rispecchio in lei, abbiamo così tante cose in comune.

La vedo intenta a camminare per gli scaffali della libreria, sembra una bambina in un negozio di caramelle.

«Puoi scegliere qualsiasi libro tu voglia leggere.»Dico, lei mi sorride, un sorriso così sincero.

Dopo che ha scelto un paio di libri torniamo in macchina.

«Comunque voglio che lo tenga tu il ritratto.»Si limita a prenderlo.

Durante il tragitto verso casa sono mille le cose che vorrei chiedergli, mi limito solo ad una, la più importante in questo momento.

«Come stai...»



SPAZIO PER I LETTORI 

Volevo dedicare questo spazio a voi...che leggete la storia ma sopratutto per i commenti sia positivi sia quelli in cui mi fate comprendere come migliorare di volta in volta nei capitoli.                Migliorare per me stessa.

Senza il vostro supporto, sostegno e appoggio la storia non sarebbe nulla senza di voi.

Inoltre non uccidetemi per avervi lasciato in suspance.

A presto con il prossimo capitolo :)

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