thirteen

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Sono in una spiaggia isolata,a prendere freddo.
Non so perché,ma ho troppi pensieri.
Ad esempio,perché Aiden è così ?
Perché i miei genitori sono troppo severi?
Perché sono sfortunata?
Ecco questi erano diciamo i pensieri.
Il vento si faceva sempre più forte.
E io incominciavo a sentire freddo.
Non avevo manco cellulare con me.
Vidi il cielo farsi nuvoloso.
Meglio andare.
Ma non so dove.
Non sono andata a scuola.
Se i miei genitori lo sapessero.
Posso provare ad andare a casa di Colin,che ha la febbre quindi potrei andare da lui dato che è a casa.
Sorpassai tutti gli scogli,e raggiunsi la strada,Colin stava a un kilometro dalla spiaggia,meglio così arrivavo subito.
Finalmente vidi la casa di Colin.
Bussai,fortunatamente mi aprí Colin.
<<Non sei andata a scuola ?>>
<<Ci sono i tuoi??>>
<<No tranquilla.>>
Entrai a casa del mio amato migliore amico.
Mi fece andare nella sua stanza.
Io presi la mia merenda dalla tasca dello zaino.
Era un panino con la mia amata crema di nocciole.
Lo mangiai in fretta.
E poi andai al cestino della spazzatura.
per buttare la carta del panino.
Tornai nella stanza di Colin.
<<allora non sono andata per Aiden.>>
Mi guardò malissimo.
Ma perché ??
Quando nomino Aiden,sembra che lo insulto da come mi guarda.
<<Quel ex carcerato?>>
<<Colin,le persone sono cattive fanno credere Aiden un mostro ma credimi non lo è.>>
<<e tu che ne sai??>>
<<Non è cattivo anzi fattelo amico non ha amici!>>
<<e allora! Senti siamo arrivati da poco qui a non mi intrometto in certe cose che non mi interessano.>>
Disse arrabbiato urlando.
<<ok Colin calmiamoci.>>
Me ne andai,dalla sua stanza.
E andai in salotto.
Mi sedetti nel divano a pensare.
Quando arrivò una chiamata a Colin.
Colin riattaccó subito.
<<come mai hai riattaccato?>>
<<erano i tuoi,hanno saputo che non sei andata a scuola.>>
No fai che non è vero.
Ora mi uccidono.
<<Li richiamiamo?gli diciamo che hai vomitato,e non hai telefono che è la verità,e quindi sei dovuta venire da me.>>
Esatto.
Colin mi porse il cellulare.
Gli dissi l'idea inventata da Colin.
Ci credettero per fortuna!
<<Colin,io vado a casa mia grazie mille.>>
<<lo sai che ci sono sempre per te piccola.>>
Gli diedi un bacio sulla guancia.
E me ne andai.
Feci le strade fredde di Seattle.
E finalmente dopo due kilometri,vidi casa mia!
I miei genitori lavorano.
Quindi sono sola a casa.
Yee.
Aprí la porta con le mie chiavi e entrai.
Come immaginavo non c'era nessuno.
Posai il mio zaino a terra e mi sedetti nel mio amato divano.
Presi il telecomando della televisione.
E aprí Netflix,quando stavo per scegliere un film.
Bussarono alla porta,era Aiden.
Gli chiusi la porta in faccia.
Ma lui non si arrese parlava dalla porta che ci divideva.
<<Ariel,ho sbagliato non solo mi aiuti e io ti insulto,scusa ma tu non ti devi fidare di me promesso?>>
Ma perché?
Io decido di chi fidarmi.
<<Aiden decido io di chi fidarmi.>>
Ritornai nel mio divano.
Ma mi era passata la voglia di vedermi un film.
salí in camera mia,mi misi nel letto e mi addormentai.

" 🕐"

Mi svegliai,vidi il mio cellulare nel mio comodino accanto al letto.
Erano le due di pomeriggio.
Scesi velocemente dal letto.
andai in salone a farmi il pranzo.
Mi feci un piatto di pasta al pomodoro semplice.
Quando finalmente si fece.
Mi sedetti a tavola.
E me la divorai in tre minuti.
dopo che la mangiai,mi vibró il cellulare.
Era un messaggio da Aiden che diceva che è ancora dietro la porta.
È stato quattro ore dietro la porta per me?
Decisi di aprirgli.
<<mi dispiace Ariel.>>
<<mi fai lezioni?>>
<<si Aiden entra.>>
Il ragazzo vestito tutto di nero entrò.
E si sedette nel divano.
Nel mio divano.
<<Non volevi lezioni?>>
<<Vediamoci un film piccola.>>
Piccola?
Prese il telecomando e ci vedemmo un film,lui mise horror.
Io già avevo paura.

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