Capitolo 1

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Era sera, stavo tornando a casa. Era inverno e faceva freddo, non ascoltavo la musica e questo è piuttosto insolito ma preferivo ascoltare i rumori delle macchine che passavano. Mentre tornavo a casa riflettevo, pensavo a tutto quello che mi era  successo in quella serata, serata abbastanza movimentata direi. Tornavo tutta sola nel mio appartamento e prima di entrare fumai una sigaretta. Ero ubriaca, anche questo era insolito ma quella sera senza che io trovi giustificazioni ne avevo bisogno. Vivevo da sola in un piccolo appartamento in un quartiere isolato dal mondo. Il mio appartamento rispecchiava un po’ il mio modo di essere in quel periodo. Non avevo molti amici, uscivo raramente e in genere mi mettevo a studiare tutti quei libri sopra la scrivania bevendo un tè caldo e mangiando biscotti. La mia vita era diventata un miscuglio di solitudine e allo stesso tempo era un tale casino, ma questo è solo l’inizio per raccontarvi come cambiò drasticamente la mia vita. Entrai in casa e come era mio solito fare riscaldai l’acqua per farmi un tè. Di solito lo bevevo guardando la vista del mio appartamento, mi piaceva, si vedeva tutta la città che all’una di notte era più bella del solito e fumavo, immergendomi in quelle luci che rendevano la notte talmente bella e così feci anche quella sera. Pensavo e d’un tratto mi arrivò un messaggio. Non sapevo chi fosse, sarà qualche imbecille che mi aveva visto nel locale a bere birra e parlare con qualche ragazzo, conosciuto al momento, di quanto faccia enormemente schifo la mia vita. parlare con gli sconosciuti è molto più facile, non ti giudicano, ascoltano e basta, incredibile pensare a quanto alla gente importi della tua vita così monotona e insignificante. Ero triste. Ero schifosamente triste. Non so di preciso perché, forse perché mi mancava. Mi mancava troppo e mi mancava la vita che avevo con lui. Avevamo un rapporto strano io e Matteo. Forse perché  non mi sono mai sentita amata come ci riusciva lui, ma andò via un po’ come fanno tutti, un po’ come fece anche mio padre . Presi il cellulare contro voglia e non era un tipo qualunque che in genere incontravo nei locali e poi mi cercavano sui social, era Matteo. Com’è strana la vita che quando meno te lo aspetti ti riserva tutto. Sembrerà strano ma in quel momento non avevo bisogno di lui, io volevo ricominciare da me stessa. Ricominciare dalla mia solitudine. Non risposi ed eliminai il messaggio e successivamente eliminai dalla mia mente tutto ciò che anche lontanamente mi ricordava di lui. Ci vollero mesi per dimenticarlo, per lasciarmi alle spalle in passato. Da quel momento volevo dare una svolta alla mia vita. era passato l’inverno e la primavera non poteva iniziare meglio. Mi rintanavo sempre nel mio piccolo appartamento così piccolo che a malapena riuscivano ad entrarci tutti i miei inutili pensieri e in quel periodo il mio strettissimo balcone divenne il mio posto felice, quella vista divenne ancora più bella di come non lo era già. Volevo solo vivere come non avevo mai vissuto e sentivo che potevo esserlo, ma avevo bisogno di qualcuno vicino a me. Forse lo avevo già trovato oppure no. Ero confusa troppo o al momento sto ingigantendo solo la situazione. Non passò molto e il mio cuore era di nuovo impegnato. Impegnato a macinare sentimenti su sentimenti e sbagliava a lavorare così troppo. Per un attimo un ragazzo mi sorrise e Matt, quello che ad oggi viene banalmente definito ‘’migliore amico’’ notava su quel marciapiede di quella città il mio più totale imbarazzo.

Perché tu, nonostante tutto, eri l'unica cosa di cui avevo bisogno. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora