Capitolo 12

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Avevo superato tutto il dolore. Continuavo a lavorare al caffè e ne frattempo mi ero laureata. Passò poco e divenni insegnante. Papà sarebbe stato orgoglioso di me e anche io lo ero. Amavo i mio lavoro, amavo la mia vita. Trascorrevo i miei pomeriggi a scrivere o a correggere compiti. Avevo ancora il mio stupido vizio e le luci della città piano piano sembravano prendere di nuovo il loro colore. Mia mamma non la sentivo più e al lavoro conobbi tante nuove persone e la mia vita sembra essersi stabilizzata. Mi frequentavo con qualcuno per un mesetto massimo due ma ogni tanto, anzi molto spesso,  continuavo a pensare a Matt.

Suonò il campanello. Aprii la porta e Matt era lì che sorrideva, che mi guardava. Mi abbracciò come mai aveva fatto e io lo strinsi forte. Aveva ancora lo stesso profumo.

‘’che ci fai qui?’’ dissi stupita.

‘’Sono tornato a riprendermi qualcosa di speciale che ho sempre avuto sotto agli occhi e che non ho mai avuto il coraggio di tenermi stretto.’’

Si avvicinò a me e sull’uscio della porta dove mi lasciò un anno prima mi baciò e tutto quel tempo sembrava come se non fosse mai passato. Quel bacio si evolse in molto di più e si concluse in camera, quella stessa camera che rinchiudeva tutte le nostre risate e le nostre serate a guardare film e a raccontarci la giornata. Quel giorno mi ritornarono in mente tanti di quei ricordi. Dopo un anno ci ritrovammo sul divano, io e lui come è sempre stato. Mi raccontò di Melissa, della sua paura nei miei confronti. Lo voleva per se, lontano da quello che eravamo e lo costrinse a seguirla. Era arrivato ad un punto che non riusciva più a nascondere i suoi sentimenti così tornò da me. La mia vita era piena. Avevo tutto e questa volta eravamo decisi entrambi a non lasciarci più andare. La vita è troppo breve, non volevamo rincorrerci ma viverci.

Perché tu, nonostante tutto, eri l'unica cosa di cui avevo bisogno. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora