sesto

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L'unica cosa che Taehyung non aveva mai dipinto o anche solo disegnato era l'amore. 

Taehyung non aveva mai disegnato baci, mani strette assieme, o qualsiasi altra cosa ricollegasse ad un legame intimo fra due persone. Nessuno l'aveva mai notato, probabilmente; Neanche Taehyung. Lui stesso nascondeva ai propri occhi le sue paure, i suoi dolori, i suoi sentimenti. Nonostante passasse ore o anche interi giorni provando ad imprimerle su un foglio. 

Forse era stato questo il motivo per cui si era stancato di disegnare. Forse, si era solo stancato di mentire a se stesso.

Namjoon aveva fatto questa considerazione una volta, ubriaco delle prime birre mai bevute, seduto sul cofano della sua auto, quell'estate, sotto le stelle. Quei due non potevano proprio farne a meno. 

Parlava senza riflettere, così, di getto, con la bottiglia di birra mezza piena in mano, mentre gesticolava per farsi capire da Taehyung o, più probabilmente, per farsi capire da se stesso. 

''Hai mai notato come noi deficienti non riusciamo mai a svelarci? intendo, tipo... tipo... tipo prendi me. Cristo, per quanto tempo mi sono nascosto da me stesso? per quanto tempo non... per quanto tempo ho saputo che mi piacesse il cazzo e non l'ho mai voluto accettare? Dio, probabilmente non lo accetto nemmeno ora che lo so''

E rise di se stesso, amaramente, bevendo un altro sorso di birra.

''perché cerchiamo in giro vite altrui, segreti altrui, stupide idiozie a cui aggrapparci senza volerci concentrare su noi stessi? perché la gente ha paura di rimanere da sola, Taehyung?''

L'altro, oramai con la bottiglia vuota e il naso sempre all'insù, stette zitto per un po'.

''perché è esattamente come dici tu, Namjoon. abbiamo paura di noi stessi data tutta la merda che gli altri sono in grado di fare e ci chiediamo in continuazione, senza neanche saperlo, se anche noi un giorno saremo così o se forse lo siamo già. E visto che siamo tutti senza palle preferiamo non pensarci e concentrarci su altro, come i problemi degli altri, visto che probabilmente se fosse così non riusciremo mai ad accettarlo. E fingiamo, fingiamo sempre di essere qualcun altro quando, in realtà, chissà cosa cazzo c'abbiamo dentro.''

Da li, ci fu solo silenzio e tante stelle, con la birra che scendeva nella gola, urlando:

''dimentica. Ti prego, dimentica tutto''.

SOSPIRI IN CARTOLINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora