''mamma mamma, sai cos'è successo oggi a scuola?'' esaltò Taehyung, con i capelli tagliati a scodella, i pantaloncini corti e le ginocchia sbucciate di chi andava troppo in bicicletta.
''No amore, non lo so. Ti va di raccontarmelo?''
Taehyung se la ricordava perfettamente sua madre, quel giorno. Girata di spalle, mescolava l'insalata fresca che aveva preparato a suo figlio. I lividi le si vedevano ancora, sulle braccia lasciate scoperte dalle maniche tirate su, fino ai gomiti, e lei non gli dava nemmeno più importanza.
Oramai, era stanca anche di nascondersi.''mamma è sempre così triste...''
Pensava Taehyung, quando stava con gli occhi persi fuori dalla finestra, a scuola, o quando la notte non riusciva a dormire e fissava il soffitto, ancora troppo piccolo per rendersi conto delle cose che realmente stavano accadendo davanti ai suoi occhi.
''oggi si è trasferito un nuovo ragazzo in classe nostra. Si chiama Namjoon, e si è seduto proprio vicino a me! L'ho invitato io a farlo sai mamma? Ha la faccia simpatica. Mi ha raccontato che si è appena trasferito qui dall'Australia che è un posto molto molto molto lontano da qui! è venuto con l'aereo sai? Credo che sia venuto per il lavoro dei genitori, ma non ho capito molto bene cosa fanno. Ha gli occhi scuri scuri e anche la pelle leggermente olivastra, come se fosse abbronzato! ma lui mi ha detto che la sua pelle è sempre così. Uffa, che fortuna che ha...''
e mise il broncio, mentre si avvicinava al cesto della frutta per rubare un mandarino.
''però mi sta simpatico'' farfugliò, a bocca piena di due o tre spicchi.
''penso diventeremo buoni amici, mamma''
E Jessica, quel giorno più di tutti, pensò a quanto potesse essere fortunata ad avere un figlio tenero e semplice come Taehyung.
Dopotutto, era l'unica gioia che la vita gli avesse mai concesso.
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SOSPIRI IN CARTOLINE
FanfictionStanco di esistere e basta, Taehyung afferra in mano la sua vita e inizia a vivere, alla ricerca di quel ragazzo che guardava i suoi disegni come se fossero la cosa più bella che avesse mai visto, e che di se stesso aveva lasciato solo qualche carto...