Ormai era finito tutto. La pace era stata ristabilita a Ninjago, ancora una volta. Niente più oni o motociclisti impazziti; solo pace.Ma la battaglia non portò solo gioia.
In guerra ci sono sempre dei caduti.
Era un periodo di festa, ma anche di memoria.La squadra si era spaccata in due; i sopravvissuti al Primo Regno, tranne Zane e il Maestro Wu, erano sempre felici; Festeggiavano, mangiavano e si godevano il lusso del loro ritorno. Come biasimarli; ci raccontarono come furono catturati da dei misteriosi cacciatori di draghi solo poche ore dopo il loro arrivo nel Regno; però degli oni, neanche l'ombra. Quando tornarono a Ninjago ci dissero anche altri avvenimenti, come il primo incontro con Primigenia, la madre di tutti i draghi; o l'alleanza stretta con una dei cacciatori di draghi, Fede. Ci informarono anche che ricevettero un messaggio dalla radio che avevano costruito con dei rottami della vecchia Bounty; proveniva da Ninjago.
"La Resistenza non si arrende mai"
Ovviamente non sapevano cosa significasse, quindi al loro ritorno fui io a spiegare cosa fosse successo qui. La loro avventura aveva messo in gioco tutte le abilità che possedevano, come per esempio sopravvivere in Regno sconosciuto di Oni e di Draghi. Per questo gioivano della loro fuga.L'altra metà di sicuro non rinnegava la vittoria, ma quando Mistakè ci lasciò, fu tutto diverso. Vincemmo comunque, ma il suo ricordo ci spezzava il buon umore. Wu era diventato più severo e rigoroso. C'erano giorni in cui si chiudeva nella sua stanza e meditava, anche per una settimana. Ormai non usciva più dal Monastero. Zane in quanto nindroide costruito per proteggere chi non può proteggersi da solo, si sentiva colpevole per non essere riuscito a esaudire la volontà del padre. Per fortuna c'era P.I.X.A.L. che gli dava supporto morale.
Spesso Nya stava in disparte, a cena non parlava molto e sembrava distante da tutti gli altri. Probabilmente non era per Mistakè, ma perché si sentiva responsabile della quasi certa morte di Cole. L'aveva presa veramente male.E poi c'ero io.
Non riuscivo a smettere di pensarla. Il suo sguardo di terrore e paura che mi scrutava prima di cadere nelle macerie della sua vita passata. Era un'immagine fissa, irremovibile nella mia mente. Non mi faceva dormire. Mi sentivo... in colpa. So che mi aveva fatto del male; mi aveva raggirato come uno stupido ed io c'ero cascato in pieno, ma io sapevo che avrei potuto fare qualcosa per salvarla. Eppure ero lì. impalato, come uno stoccafisso a guardarla morire. Spregevole, senza cuore. Così mi sentivo. Dovevo fare qualcosa. So che non l'avrebbe riportata in vita, ma magari mi avrebbe messo l'anima in pace.L'indomani uscii presto, verso le sei del mattino. Gli allenamenti il sabato mattina non si svolgevano, così tutti stavano ancora dormendo. Avevo un vestiario diverso. Non indossavo il solito gi verde da ninja; bensì un completo nero, camicia bianca e cravatta verde scuro. Mi sentivo elegante, magari non mi avrebbero riconosciuto paparazzi indesiderati o fan in cerca di un autografo.
Presi la moto nera di Cole, per attirare meno possibile l'attenzione e mi avviai verso Ninjago City. Arrivato parcheggia e continuai a piedi. Mi aspettava una lunga passeggiata.Era una mattina nuvolosa. Si intravedeva il sole fare capolino dietro i nembocumuli carichi di pioggia. Si vedeva che l'autunno era ormai alle porta, ma non faceva ancora freddo. Un vento fastidioso iniziò a tirare tra le fronde scarne degli alberi caduchi, l'odore della pioggia aleggiava nell'aria insieme allo smog cittadino. Mentre camminavo attraversando i negozi del centro di Ninjago City, sentii una goccia cadere sulla punta del mio naso; subito una leggera pioggia iniziò a cadere. La prima della stagione.
Mi affrettai, entrai in un negozio a caso e presi il primo ombrello che mi capitò fra le mani; pagai e continuai sotto la pioggia. Le strade si erano svuotate e la città stava sprofondando nel grigiume delle nuvole. Il picchiettio delle gocce che cadevano sull'ombrello nero mi rilassavano. Quel suono mi accompagnava e mi allontanava dai fastidiosi rumori urbani. Mezz'ora dopo mi fermai da un fioraio e acquistai dei crisantemi bianchi. La periferia ormai era vicina.
Avevo camminato per circa tre ore, ma finalmente ero giunto alla mia meta.Il cimitero di Ninjago City. Si sentiva la tristezza e l'inquietudine circondare quel posto, ma allo stesso tempo la quiete di chi riposava in pace. Mi aggiravo senza sapere neanche io dove andare; quelle tombe mi mettevano in soggezione. Una statua, però attirò la mia attenzione; raffigurava una donna seduta su un piedistallo, un paio di ali piumate prendevano il posto delle scapole e sembrava esprimere gioia, anche se la pioggia le donava delle lacrime cristalline. La osservai per qualche minuto, poi proseguì. Al centro del cimitero, poste sotto un grande gazebo, si ergevano tre lapidi: quella dell'imperatore ornata di fiori meravigliosi che davano colore e vivacità al quel posto così scuro e malinconico; quella dell'imperatrice ornata anche questa di tutto punto e poi la terza. La lapide della principessa di giada.
Il Silenzioso, per i figli di Garmadon.
Harumi, per me.
Era spoglia, senza neanche un fiore. Lasciata incustodita, apprezzata da nessuno. Gli occhi mi pizzicavano, iniziai a piangere. Come allora, mi limitai ad osservare, senza dire neanche una parola. Silenziose scorrevano sul mio viso arrossato; per poi cadere imbrattando la giacca nera. Mi strofinai gli occhi con il braccio, come farebbe un bambino. Non sono mai cresciuto, sono rimasto ingenuo e stupido. Le donai il mio cuore e lei lo pugnalò senza scrupoli. nonostante tutto quello che mi ha fatto, che ha fatto alla mia famiglia, non riesco a dimenticarla. Il suo macabro ricordo vivrà in me per sempre.
Lasciai i fiori sotto la lapide. In lacrime me ne andai. Senza dire una parola, senza fare niente; ancora una volta.