Il cielo si stava tingendo di arancione, mentre la luna faceva capolino dall'orizzonte. La battaglia era terminata, ma una terribile verità cambiò tutto.
Nadakhan si accasciò a terra, colpito dal proiettile; con l'impatto si distrusse e il veleno della Vedova Tigre non colpì solo lui. L'isola volante iniziò a cedere sotto la forza di gravità, il Djinn era indebolito e con lui il suo regno.
Una forte scossa sismica ci prese alla sprovvista, sentii urlare il mio nome. Era Nya, l'incantesimo si era spezzato, non era più sotto il controllo di Delara. Corsi verso di lei. Una chiazza verde all'altezza del petto risaltava sul candido vestito da sposa; era stata colpita anche lei. Ebbe un mancamento e mentre gli altri arrivavano in suo soccorso, io non sapevo cosa fare. La mia mente era nel caos più totale; ero l'unico ad avere ancora un desiderio, ma il panico mi assaliva. Non riuscivo a pensare lucidamente; avevo solo tanta paura. Paura di non farcela. Una voce, simile ad un fruscio mi bisbigliò:
"Che dilemma... chi salvare? Ninjago... oppure lei? ... un solo desiderio... un solo destino... dettato dalla fretta di chi non sa scegliere... il tempo corre..."Il ticchettio di un orologio mi risuonava in testa, deconcentrandomi, rendendo i miei pensieri ancora più confusi. Echeggiavano quei rintocchi, come campane mi stordivano.
presi un profondo respiro.
L'orologio si fermò.
Con calma espressi il mio destino:
"Desidero che quella volta tu mi presi per mano... e che nessuno trovò quella teiera".
Silenzio.
Una lacrima mi percorre il viso. Cadde.
Un tonfo assordante.
"Pensi davvero che avrebbe funzionato?"
Tuona una voce profonda.
Riapro gli occhi ed è tutto sparito. nero. vuoto.
"Lei è morta. La tua codardia la uccisa, col baratro delle tue incertezze e dubbi. Il suo tempo scandito dal ticchettio delle tue debolezze. Chi sarà il prossimo a cadere nella morsa della morte per mano delle tue assurde speranze? Chi sarà più veloce?"Una risata innaturale, demoniaca rimbombava nel vuoto. Sempre più forte, gridava a squarciagola. Mi entrava nella testa. Sentivo di star per scoppiare. Provai ad urlare, ma niente. Non un singolo fiato, un respiro. Un bisbiglio.
Non avevo più fiato, annaspavo in cerca di ossigeno. Stavo sprofondando in quel nero catrame. Provai a chiamare aiuto. Ma nessuno venne.- - - -
Mi svegliai di soprassalto, respiravo molto velocemente. Gli occhi sbarrati e la bocca asciutta. Stavo piangendo, ma non so nemmeno io perché. Mi misi a sedere. Non avevo mai avuto un incubo del genere. Non mi ricordavo nulla, solo tanta paura e una risata familiare.
Aprii la finestra e sbirciai dalla tendina. Era notte fonda, non c'era neanche la luna. Decisi di alzarmi; scorsi lentamente la porta per evitare di svegliare qualcuno. Le assi di legno scricchiolavano sotto i miei passi nudi, ma riuscii ad arrivare in cucina senza svegliare nessuno, o così pensavo. Riempii un bicchiere d'acqua e lo bevvi tutto d'un fiato.
"Cosa ti turba Jay?"
"Maestro Wu! Mi ha spaventato... Ho fatto un incubo, niente di che; però ecco... era un sogno strano, ma non l'ho ricordo".
Provai a descriverlo a Wu. Quando finii di raccontare mi congedò con una di quelle frasi incomprensibili e ce ne tornammo nelle nostre stanze.La sabbia la sua tana.
Sotto il suolo lui dimora
Chi risveglia la sua ira
La bestia affronterà.
Nel ventre della creatura
Come un tesoro da custodire
La teiera, chi la vuole
al suo volere cederà.