Capitolo 10: SKSTUMATA

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V: daje che in totale ne ha 12 :D

Mi da un altro bacio a stampo, mentre io mi dirigo verso l'armadio.

V: non farmi iniziare col diabete incestuoso.

-Verrà Alice con la sua famiglia per pranzo- dice, mentre io non so nemmeno che mettermi.
-Davvero?

V: no, per finta.

E di solito voi avete qualcosa che fate per tradizione?- dico, mentre faccio scorrere la mano tra i pochi vestiti che posseggo.
-Sì, dopo pranzo si fa una partita a Monopoly e altri giochi in scatola. Cosa che penso che facciano molte altre famiglie- dice, avvicinandosi.
-Io... Quando ero piccola di solito non facevo nulla di questo.

V: che angoscia sorè.

I miei genitori, essendo calabresi, ogni anno decidevano di andare giù al sud da zia Filomena e zio Pasquale, dove poi si aggiungevano altri zii e cugini che prontamente conoscevo ogni anno, mai una volta che non spuntasse qualche parente che nemmeno conoscevo-

V: è letteralmente la storia della mia vita.

ridacchio a quei ricordi, mentre una lacrima solca la mia guancia.
-Iniziavamo a mangiare la mattina di Natale, finendo poi la sera tardi- rido, ricordando i manicaretti di nonna Luigina.

V: certo che avevo una fantasia assurda, mettevo veramente i nomi dei miei parenti -.- solo che tipo li scambiavo (Riassunto: una mia parente si chiama Luigina ma non è mia nonna)

-Mi piace sentire i tuoi racconti- dice lui, appoggiato al muro.
Io gli sorrido calorosamente, selezionando un vestito rosso.
Arriva circa a metà coscia, lascia la schiena scoperta e si lega con un laccetto dietro al collo.

V: io mi ci strozzerei se fossi in te.

Me l'ha regalato Eli, poco tempo fa.
Noncurante che ci sia ancora Thomas in stanza,

V: il 'nonostante che' mi fa male, sappilo.

comincio a levare la maglia.

V: Ma! SCOSTUMATA!

Lui arrossisce ed inizia a balbettare, mentre io ridacchio per la sua paffutaggine.
-E.. Ehm... F-forse è m-meglio se t-tolgo il d-disturbo-

V: ti consiglio pure io di levarti dalle palle.

balbetta, mentre io mi giro verso di lui senza vergogna.

V: se penso agli urletti da checca negli spogliatoi prima di ginnastica se i maschi provano ad affacciarsi... vabbè.

-Ehy, Thom, è normale, è come se mi vedessi in costume! -

V: signore e signori, ecco come la penso anche io.

ridacchio, mentre lui annuisce incerto.
Va a sedersi sul letto, mentre io senza farmi problemi mi levo anche i pantaloni, consapevole di essere mezza nuda davanti a lui.

V: meno male che sei consapevole zì.

Ma d'altronde, ne sono abituata.
Se in questo momento facesse battutine sul mio corpo, o addirittura le pensasse, non ci rimarrei male.
La maggior parte delle volte, mentre mi cambiavo nella mia camera all'orfanotrofio, entravano dei miei compagni.

V: chiudere a chiave (?).

Quindi, che sarà mai se mi vede mio fratello?

V: TE LO SEI APPENA LIMONATO A SCEMAAAAA!

Ed in tutto questo, io e lui cosa siamo?
Dei semplici 'fratelli' non si baciano così, con dei sentimenti, giustamente.

V: ah... i miei urletti ogni tanto servono a qualcosa :D

Ma quindi sono la sua ragazza?

V: no. Sei sua sorella, smettila di limonartelo, grazie.

Mi faccio questi complessi tirando su il vestito, avendo difficoltà ad allacciare il cinturino dietro al collo.
Thomas con un paio di falcate si accosta dietro di me, usando le sue dita soffici ed affusolate per aiutarmi con il laccetto.

V: so che non c'entra proprio na mazza, però mi sono appena ricordata come ho pensato di far mettere insieme due "fratelli". Avevo letto una ff con la stessa trama :/.

Una volta fatto, chiude l'armadio.
Torna dietro di me, appoggiando il mento sulla mia spalla, mentre mi stringe la mano destra.
Con il braccio sinistro, invece, cinge il mio fianco, mentre rabbrividisco sotto il suo tocco.

V: state giocando a Twister?

Indosso dei tacchi non troppo alti di velluto che si abbinano al vestito.
*che vi metto a fine capitolo*

V: *che non ho mai messo*

Prende la spazzola che è posta accanto a noi, cominciando a pettinarmi.
Il suo tocco è delicato ed incerto, facendomi ricordare i bei momenti di quando papà mi pettinava perché mamma era al lavoro.
Una volta finito, decido di truccarmi un po' più pesante rispetto al solito.

V: andiamo bene.

Metto il fondotinta, correttore e faccio un accenno di contouring.

V: per il momento sembra abbastanza okay.

I miei occhi si tingono di rosso tendente al rosa,

V: sei un ghoul? Versione tarocca di Juuzou Suzuya? Hai gli occhi del muori?

mentre una linea di eyeliner risalta il mascara.

V: si vede che al tempo ancora non mi truccavo... quando metto ora l'eyeliner le ciglia mi spariscono malamente :').

Sulle mie labbra metto poco rossetto rosso matt.
Raccolgo l'IPhone 3G,

V: MA NEL 2017/2018 CON L'IPHONE 3G MI FAI PENA *si ricorda che lei aveva appena cambiato l'IPhone 4* okay mi faccio pena anche io.

ovvero il mio super vecchio cellulare, prendo la mano di Thomas e ci dirigiamo in camera sua.
Quando è pronto anche lui, recupero nuovamente la sua mano e scendiamo le scale, sotto gli sguardi dei nostri genitori.
Li saluto e dopo gli auguri, ci sediamo su dei pouf attorno all'albero, cominciando a scartare i regali.

***


V: manca sempre meno :D

𝐑𝐞𝐚𝐠𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐀𝐥 𝐂𝐫𝐢𝐧𝐠𝐞 | Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora