Crystal era una donna che aveva perso tutto, per lei la vita non contava più nulla. Aprì la finestra, aveva i piedi scalzi e la camicia da notte.
Salì sul davanzale della finestra e inspirò l'aria fresca.
Le stelle brillavano nel cielo, la luce era in contrasto con il buio che si portava nel cuore. Un leggero vento le scompigliò i lunghi capelli neri, i suoi occhi verde smeraldo pieni di vita e gioia erano spenti, chiuse gli occhi e ripercorse mentalmente l'ultimo periodo. Era sempre più decisa che l'idea migliore era farla finita!
Mise un piede avanti a un altro.
Il vento non cessava, ma non era fastidioso.
La sensazione era piacevole, leggera.
Leggera come poi sarebbe stata lei e soprattutto libera. I piedi erano sull' orlo.
Non aveva intenzione di tirarsi indietro era sempre più decisa a compiere il gesto.
Aveva deciso che la notte era perfetta perché tutti dormivano e lei poteva compiere tranquillamente il gesto senza che qualcuno la fermasse.
Non aveva pensato di scrivere una lettera di addio, nulla del genere.
Nessuno l'avrebbe letta.
Non aveva nessuno ormai.
Era sull orlo, mise un piede avanti che era sospeso nell'aria, sentì il vento accarezzarle le gambe scoperte e i piedi nudi.
Non aveva paura, ma solo sicura di ciò che voleva fare.
L'oscurità la circondava sia all'esterno che all'interno, soprattutto quella interiore.
Una lacrima le rigò il viso ripensando per l'ultima volta al buio che si portava dentro.
Si sporse ancora più avanti e si lanciò con un mezzo sorriso triste sulle labbra e una lacrima a solcarle viso.
L'unico suo pensiero fu:
"Vi raggiungo!".
Il volo dalla finestra le sembrò infinito. Era l'ottavo piano del palazzo.
Sentì una folata di vento accanto a lei e qualcosa avvolgerla, sembrava che qualcuno la stesse abbracciando e sentì una sensazione di calore e tranquillità.
Aprì lentamente gli occhi e vide la sua testa appoggiata al petto di una figura comparsa nel nulla che aveva capelli biondi, occhi azzurri e due grandi ali che avvolgevano il suo corpo.
Era intontita, pensò che si stava immaginando tutto e che fosse
un'allucinazione.
La figura alata volò ed entrò dalla finestra, la adagiò sul letto.
La donna era provata, i capelli li erano finiti sul viso, voltò lo sguardo verso la persona che le era accanto.
<<Sono morta?>> domandò confusa e sbattette le palpebre per abituare gli occhi al buio della stanza.
<<No>> rispose la figura alata.
<<Allora ho le allucinazioni>>
<<Neanche questo, Crystal>>
La donna balzò dal letto e arretrò di un passo.
<<C-come sai il mio nome? Chi sei?>>
<<Ho letto sul bracciale che hai al polso>>
<<<Ah>>
<<Mi chiamo Shine e sono un angelo o meglio il tuo angelo>>
<<Ok Shine molto piacere, ma ho un sucidio in sospeso>>
La donna si diresse di nuovo verso la finestra, Shine la bloccò facendola voltare verso di lui, lei vide i suoi occhi azzurri. Quegli occhi li aveva già visti da qualche parte.
Shine era uno sconosciuto per lei, ma i suoi occhi gli erano familiari.
Era come se lo conoscesse già o forse era solo una sua impressione?
Poteva aver confuso Shine con qualcun altro.
O forse era frutto della sua fervida immaginazione?
Quella figura accanto a lei non esisteva si convinse.
Era certa che stesse avendo delle allucinazioni, ma sembrava così reale. <<Io sono qui per aiutarti>>
Crystal aprì la bocca per ribattere ma venne interrotta.
<<Ah ah non dire "non ho bisogno" perché conosco già questa storia.
La verità è che tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia accanto e...>>.
<<Tu non capisci>>
Crystal urlò tra le lacrime e singhiozzi, Shine l'abbracciò.
<<Sono qui per te>>
Shine le consigliò di dormire perché era stanca soprattutto mentalmente, lei era d'accordo e annuì.
Nonostante la notte insolita riusci a dormire a stento. Sognò quello che era accaduto quella notte, che lei si era lanciata dalla finestra e nel sentire il vuoto si svegliò di colpo.
La figura alata era seduta accanto a lei e rimase a farle compagnia.
Crystal provò a riaddormentarsi.La mattina dopo si svegliò e vide Shine seduto sul letto accanto a lei.
<<Buongiorno>> sorrise.
<<Sto sognando?>> si domandò.
Crystal si portò la coperta al viso, poi riabassò la coperta e vide la figura alata ancora seduta sul letto.
<<Non sto sognando>>
Shine scosse la testa e sempre con sorriso sulle labbra le disse.
<<È l'ora della colazione>>
<<Non la voglio>>
<<Se non vai dalla colazione, allora la colazione verrà da te>>
La donna guardò l'angelo con sguardo perplesso e dopo alcuni minuti Crystal si trovò un vassoio sul comodino con pancake e succo di frutta.
Shine prese un pezzo di pancake e una forchetta.
<<Il pancake sta aspettando di essere mangiato...aum>>
Shine rise portandole il pezzo di pancake alle labbra.
<<Davvero fai?>>
lei inarcò il sopraciglio.
Crystal assistette a un teatrino, ovvero Shine che parlava con una vocina fingendo che il pancake stesse parlando.
Crystal diede un morso e divorò la colazione.
<<Wow...ehm la forchetta non si mangia>>
scherzò Shine indicando l'utensile.
<<Brava bimba>>
le scompigliò i capelli.
<<Non sono una bambina>>
<<Va bene piccola Crystal>>
lei gli fece la linguaccia.
Shine rise poi si diresse verso la finestra e l'aprì, vide il cielo che prometteva una buona giornata. <<Ora usciamo a prendere un po' d'aria>> Shine affermò.
<<Grazie per l'invito, ma preferisco rimanere con il mio amico materasso>>
<<Guarda che bella giornata. Il sole che ti riscalda, la brezza del vento che ti carezza il viso, gli uccellini che cinguettano che stanno dicendo alzati pigrona>>
<<Hey non sono pigra, sono una brava persona che non abbonda il suo "caro amico-letto">>
Shine sorrise, si diresse verso Crystal e la prese in braccio.
<<Nooo, non ti sto abbandonando amico mio>>
lei con tono finto tragico e fare teatrale rivolta al letto disfatto.
Shine osservò per qualche minuto la scena.
<<Dovresti fare l'attrice sai?>>
Shine si diresse verso la finestra e domandò serio.
<<Soffri di vertigini?>>
Lei annui.
<<Perché?>>
<<Allora chiudi gli occhi, voliamo>> Shine euforico.
<<Come, voliamo?!>>
Shine spiegò le ali e si liberò nel cielo, volò fino a raggiungere un posto tranquillo immerso nella natura con uno splendido prato e un ruscello. Shine atterrò e la avvisò che erano con i piedi per terra.
Si sdraiarono entrambi sul prato, lei aprì lentamente gli occhi, si fece schermo con la mano per impedire che il sole la accecasse, vide le nuvole che le sembravano zucchero filato.
Il suono del ruscello che era rilassante. Volò uno stormo di uccelli che formarono un cuore.
Rimase per abbondanti minuti ad ammirare la natura. Si godette l'aria della natura e dopo qualche secondo.
<<Ma io sono ancora in pigiama...>>
Shine si voltò verso Crystal e aspettò che continuasse a parlare.
<<In più sono spettinata e se passa la gente e mi vede conciata così, oddio che imbarazzo>>
Crystal si portò le mani davanti agli occhi.
<<Non ti preoccupare>>
<<E se facessi comparire il mio armadio di vestiti?>>
<<Mi hai preso per un mago?>>
<<No, cioè insomma voi angeli avete questi poteri di far comparire le cose, no?>>
Shine la guardò perplesso.
<<Quanti film ti sei vista? E comunque tranquilla, non passa nessuno qui>>Ecco l'angelo Shine
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Angels [Completa]
FantasyEstratto di un capitolo: 《Tu che cosa hai fatto?》 Crystal era furiosa e accecata dalla rabbia. 《Crystal cerca di calmarti》 《Come posso calmarmi? Ha ucciso l mia famiglia!》 《Non credo che le cose siano andate così》 《E tu che ne sai, mica eri lí?》 url...