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                                         "  We don't need
                                            wings to be
                                             Angels "

Crystal e Shine si svegliarono, lei decise di preparare la colazione. Squillò il cellulare, lei sbuffò era sicura che erano operatori telefonici o i venditori di folletti.
<<Pronto?>>
<<Salve sono Jane...>>
<<Guardi credo abbia sbagliato numero non conosco nessuna Jane>>
<<Come? Ieri mi ha contattata, ha risposto al mio annuncio che cercavo veterinaria. Lei ha scritto che ha già lavorato in questo settore e quando potevamo stabilire l'appuntamento Può venire alle dieci>>
Crystal era sempre più confusa.
Non aveva inviato niente a nessuno, andò nella stanza vide il messaggio che era stato inviato non da lei.
<<Signorina?>>
<<Ha detto alle dieci vero?>>
<<Sì, può iniziare da subito>>
<<Ci sarò>>

Crystal andò incontro all'angelo
<<Shine...Shine non ci posso credere, sono appena stata contattata per lavoro. L'appuntamento è oggi alle dieci e posso iniziare subito!>>
lei non riuscì a tener a freno l'entusiasmo.
<<Che bello! Di che lavoro si tratta?>>
<<Veterinaria>>
Crystal poggiò la mano sotto il mento, pensò e guardò l'angelo.
<<Aspetta...c'entri tu con tutta questa storia?>>
Shine prese a mangiare il pancake e andò nella stanza, indicò il pc e spiegò.
<<Ieri dopo che mi hai fatto vedere le foto, ho inventato la scusa che stesse squillando cellulare. Quando ti eri allontanata, ho trovato questo annuncio e così ho contattato>>
Sul viso di Crystal si formò un grande sorriso e abbracciò Shine.
<<È la storia del quadrifoglio?>>
<<Quale quadrifoglio?>>
<<Questo!>>
Crystal glielo mostrò.
<<Anche qui c'è il tuo zampino?>>
<<Questa volta io non c'entro>>

Crystal si preparò per il colloquio e il nuovo lavoro, era nervosa e allo stesso tempo emozionata, chiese a Shine di accompagnarla.
<<Ti lascio lavorare, tolgo il disturbo>> Shine.
<<No, rimani qui. Lui è un mio amico,  anche lui è veterinario..>>
lei indicò Shine.
Jane andò a prendere la divisa per i due.
<<Che dici? Non sono veterinario!>>
Shine sussurrò.
<<Tranquillo...e poi gli animali ti amano!>>
Jane diede a entrambi la divisa e i due iniziarono.
Crystal curò un coniglietto che aveva la zampa ferita.
Un cane al guinzaglio continuava ad abbaiare e ringhiare. Aveva paura della siringa.
Shine capì che il cucciolo aveva paura, parlò con il cane, lo accarezzò e spiegò cosa doveva fare. Il cane abbaiò di meno e Crystal si avvicinò ad accarezzarlo.
Shine e Crystal tranquillizzarono il cucciolo che si calmò, lei gli fece il vaccino e diede un bacio al cane che scodinzolò.
Degli uccellini volarono via dal palmo delle mani dei padroni si poggiarono sui palmi delle mani di Shine, sulle sue spalle e qualcuno in testa.
Crystal sorrise per la scena che si presentava davanti.
Crystal visitò il pony che era in ottime condizioni, quando smise di accarezzarlo, il pony avvicinò il muso sulla spalla di Crystal e la avvicinò per ricevere altre carezze.
Quando il centro si svuotò, Jane con sorriso sulle labbra si complimentò con Crystal e informò che era assunta, avevano finito, il pomeriggio aveva altro personale e facevano a turno.
<<Ci vediamo domani>>

Crystal decise di andare a trovare gli anziani per farli stare in compagnia, loro furono contenti. Raccontarono le loro storie e lei ascoltò attentamente.
<<Figliola cara come ti chiami?>>
<<Crystal>>
<<Che bel nome, sai deriva dal termine "krystallos", ovvero cristallo, significa scusami il gioco di parole che hai un'anima cristallina e trasparente. Sei una donna tanto resistente quanto fragile>>
Crystal rimase stupita dalle parole dell'anziana signora, si voltò verso Shine e lo vide accercchiato da due signore anziane.
<<Che bel giovanotto>>
Crystal si mise a ridere.
I signori anziani raccontarono la loro vita e chiesero se potevano venire spesso per tenerli in compagnia.
Shine e Crystal annuirono, lei accese la musica.
<<Si balla!>> disse un vecchietto con camicia, bretelle che tenevano ferme il pantalone e berretto in testa.
Si alzò dalla sedia camminando lentamente.
Crystal si avvicinò e ballò con lui che sembrava divertirsi e chiamò gli altri animando la casa di riposo.
Shine, Crystal e gli anziani ballarono.
<<Mangiate qui con noi!>>
la vecchietta li invitò a rimanere.
Gli assistenti che si prendevano cura di loro stavano preparando da mangiare.
Crystal li aiutò ad apparecchiare la tavola e a cucinare.
Pranzarono tutti insieme e Crystal era felice di vedere tutti quei sorrisi dei vecchietti.
Crystal e Shine gli fecero fare una passeggiata pomeridiana e li portarono vicino al mare.
I vecchietti volevano scattare delle foto per ricordare la bella giornata trascorsa con Shine e Crystal, poi li  riportarono nella casa risposo. Salutarono e andarono via.

Ritornarono a casa e lei vide sul tavolo un volantino.
Era dell' associazione "live& smile"
che ci porse Elena il giorno precedente, chiamò  la donna, la quale informò che oggi sarebbe andata nel ospedale dove si erano incontrati a portare un po' di sorrisi e gioia.
Crystal però prima di andare cercò i suoi giochi da bambina e poi  volarono fino all'ospedale.
I bimbi videro puzzle, macchinine,
bambole, libri da colorare e tanti altri giochi. Ringraziarono e giocarono.
Intanto Elena e i suoi amici arrivarono, salutarono Crystal e Shine e si misero all'opera, poi fecero le forme di palloncini.
Crystal si avvicinò a una bimba un po' timida, parlò con lei che pian piano prese confidenza.
<<Lo sai da grande voglio fare la cantante!>>
Crystal andò da Elena, prese un palloncino chiese come si faceva e formò un microfono che portò alla piccola, la bimba  sorrise e iniziò a cantare.
<<Questa canzone l'ho inventata io si intitola "Siamo angeli che cercano un sorriso">>.

Tornarono a casa, lei confessò a Shine che le mancavano i suoi genitori e il fratello. Si portò la mano al collo dove portava sempre con sé una collana, ma non sentì nulla.
Non l'aveva più, cercò in tutti i casetti e tutte le stanze. Shine l'aiutò nella ricerca, lei gli fece vedere la foto di come era fatta.
Era un ciondolo con  una pietra blu che si apriva e c'era la foto della sua famiglia.
Non c'era da nessuna parte e si accasciò a terra disperata.
<<L'ho persa!>>

<<L'ho persa!>>

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