Camminavo fra gli inquieti gemiti del vento
e udivo il lamento del gufo solitario e triste
che come me frugava impassibile
tra le pagine del tempo;
mi fermai lì sul limitar del bosco
dove la radura crea un gioco di luci
a dispetto della scura notte:
le braccia del cielo
rapiscono occhi di stelle
per avere il sospiro della luna.
Appoggiai la mia stanca schiena
al tronco di un albero,
mentre l'edera usurpatrice di pace
soffocava il suo sonno generatore di ombre,
così mi sentii cullata
da quella innaturale pace
in cui chiusi lo sguardo al mondo
e lo aprii a gocce di sale:
una lacrima scese decisa sul volto
e una falena bevve dal mio pianto.
Fu un istante di conforto
in cui colpita dal gioco di luci del cielo
confuse lo scintillio dei miei occhi
per la lanterna dei suoi rimpianti.
Poi spiegò le ali e volò altrove
dove io avrei voluto fuggire,
ma oltre ai miei malinconici pensieri
rimasi lì con le palpebre inumidite
da una lacrima di falena.
FRANCESCA GHIRIBELLI
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GOTICA CHIMERA
PoetryISPIRAZIONE FRA LUNA E SOLE... PERCHE' L'OSCURITA' NON PUO' ESISTERE SENZA LA LUCE E VICEVERSA