I tre fecero insieme il percorso verso le rispettive abitazioni in un silenzio funebre, fino a quando Evelin, quasi in lacrime, disse: "Come è possibile che qualcuno sia morto per una malattia? L'ultima morte a Eterland risale a mille anni fa!".
"Ma soprattutto che significa morto? Ora in infermeria lo cureranno e tornerà tutto come prima vero ragazzi ?" disse ingenuamente Tristan.
"No Tris, morto significa che se ne è andato per sempre e non tornerà mai più, un po' come fanno gli Anziani quando devono effettuare il Grande Viaggio, ma con la differenza che quel signore era molto giovane, non era di certo un Anziano" rispose Evelin.
"Che cosa sta succedendo? Che ne pensi te, Jace?" disse così Tristan, sperando che l'amico lo appoggiasse, per fargli fare bella figura con Evelin. Jace, che fino a quel momento non si era pronunciato, disse in maniera lugubre "Tempi duri ci attendono".
L'indomani mattina Rendbach, il capo di Eterland, convocò per la sera il Gran Consiglio, una riunione dei soli adulti del villaggio convocata solo nei casi di estrema urgenza , destando così molta preoccupazione negli abitanti, visto che l'ultima volta era stata un millennio prima.
Appena apprese la notizia Jace si fiondò da Tristan e Evelin per esporre a loro un suo piano per intrufolarsi all'interno della sala del Consiglio, che si trovava nel Municipio al centro di Eterland.
"Allora ragazzi dovremo aspettare l'arrivo dell'ora di cena, quando le guardie abbasseranno l'attenzione per poter godersi l'ultimo pasto prima della serata movimentata che gli spetta, ed è lì che colpiremo! Entreremo dalla piccola porticciola che c'è sul fianco dell'edificio, saliremo le scale e ci nasconderemo nella piccionaia usata durante le rappresentazioni teatrali, una volta lì sarà un gioco da ragazzi, ci basterà aspettare l'inizio della riunione e potremo ascoltare tutto quanto senza essere visti... che ne pensate?" disse raggiante Jace.
Fin da subito Evelin si mostrò assolutamente contraria alla proposta di Jace, in quanto era severamente vietata la presenza di tutte le persone al di sotto della maggiore età, e, come era risaputo, le trasgressioni erano severamente punite da Rendbach.
"Ma sei matto Jace? Se ci beccano lì dentro per noi è la fine, altro che visitare il villaggio che abbiamo visto ieri, se siamo fortunati ci beccheremo dei mesi di lavori forzati o, ancora peggio, la prigione!" disse rabbrividendo Evelin.
"Ga..ga..galera? Hey Jace forse Evelin non ha tutti i torti, sai? Sai che ci tengo a farmi stimare dai miei genitori ed essere colto in flagrante mi metterebbe nei guai con loro...e poi non vorrei dover lavorare e perdermi le vacanze estive"
"Fate come volete! Andrò da solo" disse con tono perentorio Jace
"Jace, non puoi andare! E soprattutto non puoi andare da solo, ti prego ripensaci, è una missione suicida!" disse disperata Evelin
"Esatto, Evelin ha ragione, Jace sii intelligente, non puoi andare" commentò Tristan.
Ma entrambi conoscevano il carattere dell'amico, se aveva qualcosa in mente, niente e nessuno poteva fermarlo e, dopo svariati minuti di trattative, dovettero cedere.
Il giorno passò velocemente e il sole stava ormai tramontando dietro le montagne quando una figura minuta e incappucciata sgattaiolò agilmente tra una casa e l'altra e, giunta al municipio, arrivò ad un'entrata sul fianco e vi entrò dentro.
Una volta dentro Jace si tirò giù il cappuccio e sforzò gli occhi per vedere meglio nella penombra. Davanti a sé si estendeva un corridoio che portava direttamente al salone principale dell'edificio ed esattamente a metà vi era la rampa di scale che lo avrebbe portato verso l'alto, verso la salvezza.
Accucciandosi si avviò a passi leggeri lungo il corridoio quando d'improvviso, nell'oscurità, urtò un'armatura appoggiata al muro la quale cadendo provocò un secco rumore nel silenzio dell'edificio.
"Che è successo? Avete sentito anche voi?" disse qualcuno in lontananza.
"Non ti preoccupare Carl, sarà qualche animale, magari un gatto che si è intrufolato" rispose qualcun altro.
"Beh, animale o no, per stasera quello stronzo di Rendbach vuole tutto perfetto, e io non voglio che uno stupido animale mi abbassi la paga di fine mese, vado a vedere" rispose la voce che doveva essere di Carl.
Jace fece appena in tempo a buttarsi nella prima stanza alla sua sinistra che Carl sbucò dal fondo del corridoio.
"Ragazzi qua c'è un'armatura per terra.. come avrà fatto a cadere?" disse Carl.
"Te l'ho detto.. sarà stato un gatto, dai vieni andiamo è finito il nostro turno" rispose l'altra voce dal fondo del corridoio.
Jace che nel frattempo si era nascosto sotto ad un tavolo nella stanza vide la maniglia della porta che iniziava lentamente ad abbassarsi, fino a quando la porta si aprì e il ragazzo poté intravedere due stivali neri fermi sulla soglia.
"Vabbè Carl è tardi, io inizio a uscire, ci vediamo dopo" disse sempre l'altro uomo.
"Si, ora ti raggiungo" rispose Carl, e chiuse la porta.
Jace che fino a quel momento aveva trattenuto il fiato trasse un grosso sospiro di sollievo.
Si disse che per il futuro avrebbe dovuto prestare più attenzione..stava per essere scoperto ancor prima di mettere in atto il suo piano!
Passarono minuti che a Jace sembrarono ore, fino a quando, sicuro di essere ormai da solo, il ragazzo si alzò e lentamente uscì nel corridoio: non c'era anima viva.
Jace giunse allora alle scale e iniziò a salirle ma una volta giunto in cima due forti braccia lo sollevarono da terra: "Ah ah lo sapevo che ci fosse qualcuno, e tu chi sei ragazzino? Non importa, non vedo l'ora di mostrarti al Capo delle guardie e vedere la faccia stupita di Eric, lui e il suo stupido gatto; chissà magari riceverò anche una ricompensa".
Carl non fece in tempo a finire la frase che un forte suono metallico provocato dall'impatto di qualcosa di duro contro la sua nuca lo fece crollare a terra sopra Jace.
Dopo essersi liberato dalla presa di, un ormai svenuto, Carl, Jace si alzò e vide un raggiante Tristan che agitando un tubo di ferro urlava "Ce l'ho fatta Evelin! L'ho steso!" e rivolgendosi poi all'amico disse "Ciao Jace, scusa il ritardo".
"Silenio, non urlare Tris, ci farai scoprire!" sibilò Evelin, dopodichè rivolgendosi a sua volta a Jace disse "Come stai Jace? Ti sei fatto male da qualche parte?".
"Ragazzi, che ci fate qui? Non avevate detto che sarebbe stato troppo pericoloso? Non voglio che finiate nei guai per colpa mia. Quindi grazie dell'aiuto ma ora vi prego tornate indietro" disse Jace.
"Hey scordatelo amico, ho fatto una fatica incredibile a uscire di nascosto di casa e trascinare qui anche Evelin Ormai sono qua con te e ci resto fino alla fine!" disse con decisione Tristan.
"Esatto, Tris ha ragione, come puoi pensare che ti avremmo lasciato solo in un'avventura del genere?" rispose Evelin spalleggiando Tristan, che nel frattempo era arrossito a causa dell'approvazione dell'amica.
La mente di Jace era piena di pensieri e preoccupazioni, ma la vista dei suoi amici scatenò in lui un forte senso di commozione e senza pensarci due volte li abbracciò stritolandoli "Va bene, grazie per l'aiuto, ora vediamo di salire".
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Eterland
FantasyEterland è un felice villaggio sperduto situato ai margini di un'enorme foresta. Un giorno una misteriosa morte turba la quiete quotidiana all'interno della società, scatenando il panico. Renbdach, il Re, è pronto a svelare la causa della morte e i...