Il giorno successivo alla chiamata di Rendbach risposero una ventina di partecipanti, tutti ragazzi tra i 16 e i 20 anni e, per scegliere le cinque spie fu stabilita una sfida che sarebbe cominciata nel pomeriggio. I venti partecipanti sarebbero stati bendati e condotti nel profondo della foresta e sarebbero dovuti riuscire a tornare a casa nel minor tempo possibile. I primi cinque ragazzi sarebbero stati inviati come spie all'interno di Mynargul.
Durante il pranzo a casa, Jace e la sua famiglia erano tesissimi.
"Mi raccomando figliolo, tieni gli occhi aperti, non ti fidare di nessuno degli altri partecipanti, questa modalità di selezione è molto strana e insolita, chissà cosa ha in mente Rendbach" disse il padre.
"Lo so papà, me l'avete già detto mille volte, non devo stringere amicizia con nessuno, non devo aiutare nessuno e non devo chiedere aiuto a nessuno. Lì dentro sarò da solo ma posso cavarmela: so cacciare molto bene, riesco a riconoscere le tracce e so correre sottovento. Vedrete, vincerò." rispose deciso Jace.
Dopo aver finito di mangiare, e di rassicurare per l'ennesima volta i propri genitori, Jace uscì di casa per incamminarsi verso il centro del villaggio, dove era previsto il bendaggio dei partecipanti.
Fuori casa trovò Tristan ed Evelin ad attenderlo.
"Ciao Jace, siamo qua per accompagnarti e incoraggiarti nel cammino" disse Tristan.
Evelin non disse nulla e stritolò con un abbraccio Jace.
"Ehi ragazzi tranquilli, non mi succederà nulla, è solo una prova, dovremo stare attenti agli animali selvatici e nient'altro. Probabilmente Rendbach vorrà solo testare le nostre abilità fisiche e mentali, tutto qua" cercò di tranquillizzarli Jace.
"Jace, li hai visti gli altri partecipanti? Se, come dici te, si tratta solo di una sfida, come mai c'è Bastien? Quello lo hanno fatto uscire di prigione apposta per partecipare. E lo sai che ha fatto per finire dentro? E' stato beccato a rubare soldi al mercato e fuggendo ha accoltellato una guardia e ne ha messa KO un'altra con un pugno. E' spietato e non si farà scrupoli a usare qualsiasi mezzo per vincere la sfida. Per non parlare poi di Mira, anche lei è malvagia, credo sia la persona più subdola di tutta Eterland, cerca di starle alla larga." disse Evelin.
"Evelin ti ho detto di stare tranquilla, so cavarmela, ne uscirò tutto intero e, soprattutto, da vincitore" rispose deciso Jace.
I tre giunsero così nella piazza principale dove già molti partecipanti erano in attesa. Jace notò subito quello che doveva essere Bastien, un gigante di quasi due metri, tutto muscoli e forza bruta. Lo sguardo sprezzante, alimentato da una brutta cicatrice sulla guancia, si posava sui volti di tutti gli altri partecipanti, fino a quando incontrando quello di Jace strano sorriso fece capolino sulla sua faccia.
Jace prese posto vicino agli altri ragazzi che avrebbero partecipato alla sfida.
Uno di essi, un ragazzino mingherlino, gli si avvicinò: "Ciao, io sono Beostan, ho da poco compiuto 16 anni e mi sono iscritto alla sfida perchè voglio dimostrare ai miei genitori che non sono un buono a nulla. Tu invece come ti chiami?"
"Io mi chiamo Jace, ho la tua stessa età e sono qui perchè sono curioso di vedere il villaggio di Mynargul" rispose Jace, un po' titubante visti i consigli che aveva ricevuto in precedenza dalla madre.
"Ahhh certo, Jace Ward, il ragazzo che si è intrufolato al Municipio l'altra sera! Da quel giorno in casa mia non si parla che di quel che è successo nel Municipio" disse Beostan e, sottovoce aggiunse "Io e i miei genitori siamo contrari alla strage, ci sembra una cosa crudele da fare".
All'improvviso la voce di Rendbach si levò alta nella piazza e tutti tacquero: "Carissimi amici e amiche di Eterland, vi ringrazio per la vostra adesione. Vi spiego come avverrà la sfida: verrete bendati e portati nel profondo della foresta e, una volta lì, potrete dare il via alla gara. I primi cinque ragazzi a ritornare qua, nella piazza del Municipio, verranno inviati a Mynargul come spie.
E ora, che la sfida abbia inizio!".
Quando Rendbach finì di parlare, delle guardie legarono delle bende sul volto dei ragazzi, dopodichè Jace sentì qualcuno premergli un fazzoletto dall'odore sgradevole sul naso e senza nemmeno riuscire a ribellarsi svenne sul posto.
Al suo risveglio si ritrovò nella foresta e il sole stava già tramontando.
Intorno a lui non c'era nessuno, nessuna traccia nemmeno di Beostan e tutto taceva.
Lentamente si alzò, gli doleva la testa, socchiuse gli occhi per adattarsi al buio della foresta. Gli alberi erano molto alti e fitti e poca luce passava attraverso.
Jace cercò di mettere in atto la strategia che aveva pensato il giorno prima, ovvero arrampicarsi sulla cima di un albero per avere una vista panoramica e scorgere il villaggio, ma si accorse fin da subito che gli alberi non erano i soliti su cui si arrampicava, erano infatti molto alti, stretti e dalla corteccia liscia. Pressoché impossibili da scalare.
Brutto segno, la diversità degli alberi significava che erano davvero molto lontani da Eterland.
Cercò allora di utilizzare le proprie abilità da cacciatore: acuì l'udito, l'olfatto e cercò delle tracce per terra, ma niente, tutto taceva e di tracce nemmeno l'ombra.
Cercando di non farsi prendere dal panico Jace iniziò a vagabondare per la foresta ma tutto era dannatamente uguale. Dopo svariati minuti, o ore, Jace iniziò persino a pensare di star camminando in cerchio. Prese così un bastone appuntito e iniziò a incidere le cortecce di alcuni alberi, così da poter riconoscerli.
Il sole era ormai calato quando il ragazzo giunse nei pressi di un fiumiciattolo e, assetato, bevve dell'acqua e decise di riposarsi per qualche minuto.
Rinfrancato dalla fatica pensò di doversi costruire un'arma, nel caso in cui qualche animale lo avesse attaccato. Così, grazie all'aiuto di alcune foglie particolarmente elastiche, unì una pietra affilata alla punta del bastone usato per incidere le cortecce e ottenne una lancia primitiva.
Proprio mentre stava finendo di costruire l'arma, Jace udì uno strano rumore poco lontano; qualcuno, o qualcosa, aveva calpestato un ramo secco.
Il ragazzo allora si nascose all'ultimo secondo dietro alcuni cespugli quando, dal folto della foresta uscirono due ragazzi.
Questi trasportavano, appeso ad un bastone, un corpo, che Jace ipotizzò forse un piccolo cervo da mangiare viste le dimensioni.
Subito dopo vennero raggiunti da una terza persona, una ragazza, Mira.
"Direi che questo è un ottimo posto per eliminarlo, possiamo anche nascondere il corpo. La terra vicino al fiume è più morbida, possiamo scavare con più facilità" disse Mira.
Jace era confuso, in che senso eliminare il corpo di un cervo, perchè non mangiarlo? Forse non volevano accendere il fuoco e farsi notare dagli altri partecipanti? O forse temevano di lasciare il cadavere del cervo per terra e attirare così altri partecipanti con l'odore del sangue?
Voleva vederci chiaro, si sporse un po' con la testa e ciò che vide lo pietrificò.
Appeso al bastone, come un animale da macello, non c'era un piccolo cervo, ma il corpo inerte di Beostan.
Jace ritrasse come un fulmine la testa, negli occhi aveva ancora in mente quell'immagine macabra.
Il corpo penzolante di Beostan era appeso per le braccia e per le gambe; la faccia era ridotta ad un agglomerato di lividi e sangue. Gli occhi vitrei guardavano il vuoto.
Perchè lo avevano fatto? Si trattava di una semplice gara, perchè ridursi a tanto? Chissà se l'amico fosse ancora vivo. Al solo pensiero Jace rabbrividiva.
Nel frattempo la voce di Mira risuonò ancora nel silenzio della notte: "Su, coraggio, che aspettate, scavate una fossa, nel frattempo vado a dare un'occhiata qui in giro" e detto questo, si allontanò.
"Proprio non la sopporto Rafael, non fa altro che darci ordini e farci fare il lavoro sporco, dovremmo ribellarci, che ne pensi?" disse uno dei due ragazzi, uno basso e moro, dall'aspetto cattivo ma anche tonto.
"Penso che tu sia molto stupido Tigei, lo sai benissimo che se dovessimo ribellarci a Mira, al nostro rientro in città Renbach ci punirebbe. Dobbiamo eseguire gli ordini e attenerci al piano, tutto qua. Nessuna improvvisazione e nessuna ribellione, tutto andrà per il meglio e potremo tornare a casa sani e salvi ed ottenere il denaro per le nostre famiglie ." disse l'altro, anch'egli parecchio basso ma all'apparenza molto più intelligente del primo.
"Mah sarà come dici tu, ma io non mi fido molto di Rendbach" ribattè Tigei.
"Zitto ora, scaviamo la fossa prima che Mira ritorni." concluse Rafael.
Jace era intento ad ascoltare i due quando, all'improvviso, una mano si strinse sulla sua bocca impedendogli di urlare e una voce, sibilante, gli impose di stare in silenzio.
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Eterland
FantasíaEterland è un felice villaggio sperduto situato ai margini di un'enorme foresta. Un giorno una misteriosa morte turba la quiete quotidiana all'interno della società, scatenando il panico. Renbdach, il Re, è pronto a svelare la causa della morte e i...