Capitolo sei

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Arrivò il girono della gara, cercai di riprendermi e di recuperare tutte le forze per rendere impeccabile l'esibizione della mia squadra.

Arrivata la sera mi trovai nello spogliatoio con le ragazze, eravamo elettrizzate ci aiutavamo a vicenda con il trucco o per mettere in modo perfetto la nostra uniforme rossa.

Controllai le ragazze una per una per vedere se l'uniforme fosse perfettamente stirata, se le scarpe fissero bianche e pulite e se i capelli e trucco fossero in ordine. Dopo essermi accertata che tutto andasse bene facemmo giusto un po' di riscaldamento prima di iniziare.

Ero agitata per l'esibizione e anche perché dopo tempo avrei avuto contatto con Robert.

Pensai a Dylan ma promisi a me stessa che i pensieri negativi associati a lui non mi avrebbero rovinato la serata.

Aggiustai nuovamente la mi coda e la mia uniforme aiutandomi con le mani facendo sì che ogni frangia della gonna fosse perfetta,  prendemmo pom pon, megafoni e striscioni.

Tutte in cerchio unimmo le nostre mani al centro con  urlo le portammo al cielo, eravamo elettrizzate e cariche al massimo.

Iniziò la canzone e man mano uscivamo dalle quinte per poi trovarci al campo:
Giravolte, canzoni, rotazioni tutto era perfetto.
Arrivò il momento finale, decidemmo di realizzare una piramide molto alta e dopo essermi trovata in cima feci un sorriso fiero e degno degli applausi della gente, dopo la piramide creammo una fila ordinata e facemmo un inchino a tutti gli spettatori e iniziammo a prendere posto vicino alle panchine riservate ai giocatori e a noi cheerleader.

Dopo poco inziò la partita, io e le ragazze cercavamo di fare più tifo possibile incitando il pubblico.
Il primo tempo non fu dei migliori ma poco prima della fine la squadra  iniziò a recuperare , allo scadere degli ultimi secondi Robert fu bravissimo riuscì a far vincere la squadra.

Fu assordante il boato delle persone che mi fece portare le mani vicino alle orecchie stesso il baccano ma poi  iniziammo ad applaudire anche tutte noi cheerleader per la squadra.
Vidi Robert festeggiare con la squadra e ad un certo punto si voltò verso di me sorridendomi, ricambiai il sorriso in modo spontaneo.

Fu una scena molto bella, per un secondo mi dimenticai di tutto il male che mi aveva fatto, venne verso di me e inaspettatamente mi abbracciò davanti a tutti.

-"Sei stato bravo" gli sussurrai  all'orecchio.

-"Sei bellissima" solo questo mi disse e andò via lasciandomi con gli occhi lucidi e il cuore a mille.

Taissa e Melody iniziarono  a ridere prendendomi in giro.

-"Ragazze fintela " dissi ridendo anch'io

Continuammo a festeggiare tutto insieme tra abbracci e complimenti da parte dei professori e della coach, dopo circa una mezz'ora  tutti noi tornammo a casa per prepararci, volevamo passare una serata tutti insieme ,era di rito dopo la prima partita cheerleader e giocatori uscivamo per andare a bere qualcosa insieme .

Iniziò così la serata io non amavo bere mi divertivo di più nel vedere gli altri fare cose strane a causa dell'alcol, quel pub era affollato non era molto grande, aveva una prevalenza di colori che accostati insieme rendevano l'atmosfera molto intima ma anche cupa, le luci erano calde e composte da tante piccole lampade attaccate al soffitto, il legno scuro del bancone e dei tavoli sposava benissimo con gli inserti verde bottiglia che si trovavano un po' ovunque.

Le persone entravano ed uscivano  di continuo, un ragazzo mi guardava insistentemente da molto tempo, ricambiavo il suo sguardo fino a quando non venne vicino a me.

Era molto carino: Alto capelli scuri e occhi color giaccio sembrava un modello della televisione, completamente vestito di nero, la cosa più bella era lo sguardo, un sorriso malizioso sul volto e una faccia da chi riusciva  ad ottenere tutto.

-"Ciao bellezza" disse avanzando verso di me un po' brillo

-"oh no!" Dissi arricciando il naso e girandomi

-"Parto male?" Disse sbarrando gli occhi

-"molto male!" Disssi ridendo.

Fece una sorta di inchino mi prese la mano e senza baciarla si presentò

-"Piacere di conoscerla signorina, io sono Oliver" non staccò nemmeno per un secondo i suoi occhi dai miei

-"Lea, piacere"

-"Che ci fai qui tutta sola Lea?" Disse scandendo bene il mio nome

-"Ma non sono sola, sono qui  con i miei amici" dissi indicandoli con la mano  ma lui non si voltò ma si avvicinò a me e disse:

-"E quello che ci fissa è il tuo ragazzo?"  Fece un ghigno.

Mi voltai e vidi Robert guardarci con la coda dell'occhio, a bocca aperta tornai a posare il mio sguardo su Oliver, come lo aveva visto senza guardarlo in faccia?

Ero stranita ma decisi di non darci molto peso continuando così una sana conversazione con il ragazzo appena conosciuto che si mostrò molto disponibile a tutti i tipi di discorsi ed era anche  simpatico.

era mezzanotte circa e decisi di tornare a casa ma  gli altri erano tutti ubriachi e così decisi di tornare a piedi, Oliver si offrì di accompagnarmi avevo i miei dubbi ma accettai la sua proposta decisi di fidarmi di lui, mossa azzardata ma non volevo pensare sempre al peggio e per una volta volevo godermi a pieno una serata.

Scesi dallo sgabello del pub mettendo una giacca di jeans sopra al mio vestito nero, salutai i ragazzi ma erano troppo ubriachi per notare che andassi via così ci rinunciai . Oliver mi aprii come un vero gentiluomo la porta del pub facendo uscire prima me e lui subito dopo.

Il pub non era distante da casa mia quindi iniziammo a camminare e a parlare della scuola, lui mi disse che lavorava già da qualche anno, mi sembrava un tipo per bene e soprattutto un ragazzo molto impegnato, mi disse che il suo lavoro gli portava via molto tempo ma allo stesso tempo si concedeva un'uscita ogni tanto anche da solo per sorseggiare qualcosa.

La camminata era rilassante, mi piaceva dialogare con lui sapeva catturare l'attenzione anche solo con una parola.

Arrivammo in un vicolo poco prima di casa mia, ci avrei messo davvero poco per arrivare proprio fuori alla porta di casa e quindi decisi di fermarmi lì.

-"Oliver io sono arrivata, sei stato gentilissimo" mi avvicinai per salutarlo

-"Non penso proprio" disse ridendo

Quella risposta mi sembrava molto preoccupante decisi così di lasciarlo lì e iniziare a camminare, improvvisamente me lo trovai davanti, mi spaventai molto e invertii la rotta , di nuovo davanti a me.
Andai nel panico e all'improvviso mi disse:

-"scusa non volevo spaventarti"

-"'mmh... ok ora però devo andare" la mia voce era tremolante lo urtai con la spalla e inizia ad allungare il passo per andare via.

Iniziai  a camminare ma poi mi prese per il braccio, mi tirò a se talmente forte da farmi cadere a terra, si chinò verso di me appoggiando un solo ginocchio a terra, chinai la testa ma lui l'afferrò con la mano stringendo forte la presa e  mi accarezzò una guancia.

Pensavo che volesse stuprarmi avevo molta paura, si avvicinò ancora di più a me , cercai di liberarmi ma la sua presa era forte, non mi avrebbe mai lasciata fino a quando non mi sussurrò all'orecchio una frase che mi spaventò ancora di più.

-"Stai lontana da Dylan"

alle sue parole  diventai di pietra, come faceva a conoscerlo? Chi era per dirmi di quelle cose pensai.

-" Tu sei come me" sentii una voce familiare senza però vedere nulla, speravo di ritrovarmi a casa magicamente e che tutto finisse il prima possibile.

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Salve!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere mi raccomando!
Scusate per eventuali errori.
Un bacio.❤️

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