Sugar Blood.

Capitolo undici

Finalmente il padre di Dylan riuscì a raccontarci della terribile situazione che poteva incombere da un momento all'altro.

Durante l'invasione del 1900 si crearono due famiglie i conservatori e i moderni da qui i due fratelli, Mike e Jadson fecero un accordo, i conversatori avrebbero invaso il mondo umano solo se l'amore di uno dei due veniva rubato dall'altro.

Non scorreva buon sangue tra Dylan e Oliver così lui, studiò i comportamenti di Dylan, il suo avvicinamento nei miei confronti e con quel morso mi legò per sempre a lui, così facendo era Dylan ad aver sottratto l'amore a Oliver, significava una nuova battaglia, scontri tra famiglie, amici, e soprattutto la stessa specie rischiava di uccidersi a vicenda.

In caso di vittoria da parte dei vampiri conservatori loro potevano dominare il mondo, rendendo gli esseri umani il loro cibo o semplicemente schiavi senza alcuna reputazione.

L'idea mi fece preoccupare molto, sentivo questo peso dentro di me, il panico prese possesso di tutto il mio corpo, non poteva succedere davvero, mi sentivo in colpa, debole, non potevo far nulla mi toccava lottare o arrendermi e vivere un'eternità infelice con Oliver.

L'unica cosa che riusciva a tirarmi su di morale era rapporto con Dylan, ci amavamo davvero, era un amore puro, lo sentivo parte di me, non volevo separarmi da lui, avrei trovato una soluzione, non potevo fare diversamente, sentivo la responsabilità pesarmi sulle spalle ma per me e la mia famiglia avrei affrontato tutto.

Con il corso degli ultimi due mesi continuavano a morire esseri umani, le città andavano nel panico, quasi tutti i gironi, nel laboratorio dello scienziato Mike si riunivano alcuni vampiri moderni per allenarsi, discutere su eventuali attacchi, come reagire, dovevano essere pronti in qualsiasi momento. Cercavano di ricreare situazioni di eventuali scontri, dovevano cercare di tirar fuori il meglio di loro per vincere.

Così, cercavo di trascorrere molto tempo con loro per far sì che i miei genitori fossero al sicuro, volevo stare più lontano da loro, dai miei amici per evitare il peggio.
Restare lontana da tutti i miei affetti il più possibile mi rendeva più tranquilla e avrei continuato così , anche per non mostrarmi a loro in preda al panico o pensierosa.

Il mio rendimento scolastico iniziava a calare, mancava poco al diploma dovevo resistere ancora un altro po', sperando di sopravvivere per quella data, così iniziai a capire che dovevo essere meno passiva, essere disinvolta e continuare il mio percorso di studi era improntare anche se difficile.

Un pomeriggio di metà Aprile, dopo una gara di football tenuta la mattina, decisi di tornare a casa mia ,passai il pomeriggio in modo spensierato con la mia famiglia a parlare del diploma, volevano conoscere Dylan ma io alle loro richieste sbuffavo e cercavo di cambiare discorso,non mi piaceva l'idea di stare insieme a casa rischiando un attacco da parte dei potenti vampiri conservatori
"Si mamma è ancora presto" oppure "Lui ha vergogna" cercavo mille scuse e la cosa peggiore era che loro ci credevano, non immaginavano cosa realmente succedeva alle loro spalle.

Dopo una lunga giornata e dopo aver finito di studiare, salii in camera mia per una doccia, dopo di essa indossai i miei  pantaloncini del pigiama grigio con una canotta bianca, legai i capelli e decisi di andare a letto presto.

Iniziai ad avvertire un fastidio dietro le spalle, sentivo di avere qualcosa attaccato,aprii gli occhi e con mia sorpresa era Oliver, subito mi alzai dal letto ormai sembrava lo stesso copione ripetersi all'unisono, la sua ossessione nei miei e confronti mi faceva arrabbiare molto a tratti avrei voluto eliminarlo dalla faccia della terra d liberarmi di lui.

-"Nom c'è bisogno di scappare, io non stavo facendo nulla" disse Oliver alzandosi dal mio letto e venendo verso di me

-"Devi andare via dalla mia camera. Adesso!. Gli urlai contro portando il mio braccio verso la finestra facendogli capire che era meglio se  andasse via immediatamente