Passarono i giorni, una volta che tornai a casa cercavo di coprire il morso con trucco e sciarpe, ero constantemente in ansia, non mi allenavo da qualche giorno fingendo di avere l'influenza e di non sentirmi in ottima forma.
La coach stranamente non mi fece le solite partacce e mi disse di riprendermi bene prima di tornare ad allenarmi.
Erano giorni delicati quelli che passavo, avevo flash di Oliver nella mia testa di continuo: mi diceva cosa fare, cosa dire, con chi stare voleva il controllo su di me, riuscivo a non permetterglielo ma ciò lo infastidiva a tal punto da aumentare negli ultimi due giorni le visioni, si creava una specie di ologramma davanti ai miei occhi, vedevo Oliver a casa, disteso sul mio letto, in classe, sul mio banco, avanti a me, dietro al professore ovunque.
La situazione stava degenerando non riuscivo a passare del tempo con le mie amiche de non per qualche minuto.
L'unica persona con cui riuscivo a fare un discorso duraturo era con Dylan, tutti a scuola notarono il nostro avvicinamento, non stavamo insieme perché lui era contrario e anche perché nel profondo del mio cuore forse provavo ancora dei sentimenti per Robert, me ne rendevo conto quando mi guardava, le espressioni che faceva quando mi vedeva passare con Dylan erano da ridere a crepapelle, mi mancava ma orami la mia vita forse era troppo travagliata per stare con qualcuno.
Una nuova settimana era alle porte, tornai ad indossare la mia uniforme rossa, a legare i capelli e ad allenarmi, era l'unico momento in cui non sentivo nulla, solo lo sforzo fisico che mi faceva star bene.
Una volta entrata a scuola mi avvicinai al mio armadietto grigio per raccogliere alcuni libri che mi sarebbero serviti e in un momento mi trovai catapultato Robert vicino a me. Feci un balzo e spalancai gli occhi dallo spavento, ero parecchio suscettibile nell'ultimo periodo.
Venne vicino a me, con fare molto cortese, era bello come sempre con i suoi capelli sempre ordinati, la sua altezza possente e adoravo quando indossava la giacca della squadra di football. Si appoggiò con la spalla sull'armadietto alla mia destra incrociando le braccia, mi sorrise e mi diede il buongiorno con un bacio sulla guancia e una scatola di cioccolatini.
-" Non è S.Valentino e nemmeno il mio compleanno" dissi ridacchiando ma alla fine ero felice.
-"Lo so, ma ultimamente ti ho vista giù, ho letto che i cioccolatini tirano su il morale" disse mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni e chinandosi con il busto verso di me.
-"È gentile da parte tua, grazie" poggiai i cioccolatini nel mio armadietto, lo chiusi e iniziai a camminare, Robert mi seguì a sua volta.
-"Abbiamo la stessa lezione questa mattina" disse cercando di trovare qualcosa da dire e guardandosi intorno.
Mi fermai un attimo e mi posi difronte a lui per capire cosa volesse, lo conoscevo bene e sapevo che le sue intenzioni erano altre.
Mi invitò ad uscire ed io rimasi sorpresa, una parte di me voleva prenderlo a schiaffi ma l'altra prevalse e accettai il suo invito.
Sotto gli occhi di tutti mi abbracciò delicatamente per poi farmi un bacio sulla guancia, era bello sentire un po' di calore umano dopo tutto quel tempo, rivolsi lo sguardo avanti a me mentre abbracciavo Robert e vidi Dylan che appena notò che mi accorsi della sua presenza andò via.
Mi staccai da Robert portandomi la mano alla testa, dentro di me sentivo un senso di colpa che pesava in tutto il corpo.
-"Scusa devo andare" dissi avanzando il passo, entrai in classe, il mio posto di solito era vicino a Dylan che questa volta però lo trovai al banco dietro al mio ,vicino a Tom un mio compagno di classe.
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Sugar Blood.
VampireIN CORSO Rendere il passato così attuale in una storia travolgente adatta ai ragazzi alla ricerca di emozioni, mistero, passione ed intrighi. La vita di Lea sarà travolta dall'arrivo di un ragazzo misterioso,diverso dagli altri che fin da subito su...