Capitolo otto

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Troppe informazioni in pochissimo tempo mi avevano resa molto nervosa, Dylan concluse la sua spiegazione sorprendendomi molto.

Mi disse che fin dal primo giorno che mi vide si rese conto che sarei stata un ottima preda, era distante con me per paura di farmi del male e cercava di ignorarmi per mettermi al sicuro, in cuor suo però sapeva che non riusciva a farmi del male, si stava affezionando a me e trovava molto affascinante l'annullamento dei suoi poteri nei miei confronti.

Mi spiegò che ogni vampiro aveva il suo potere, sua madre poteva leggere nel pensiero, il padre poteva portare il tempo indietro di massimo 30 minuti le due sorelle erano in grado di annullare l'udito alle persone, Dylan invece, con il contatto visivo era in grado di vedere il futuro di quella persona ma con me non ci riusciva.

Si fece tardissimo e decisi insieme a Dylan di passare la notte con lui, mandai un messaggio a mia madre per dirle che avrei dormito a casa di Taissa.
Non avevo paura come prima, mi tranquillizzava la sua sincerità nei miei confronti, mi rassicurò che pur essendo ancora cacciatore di esseri umani a me non avrebbe fatto del male.

Eravamo ancora lì, nella sua stanza, vicini a parlare di tante cose, improvvisamente mi fece girare di spalle per provare a fare un massaggio per allentare il dolore al collo ma il risultato fu disastroso, mi fece più male che altro con una risata spostai le sue mani da me e tornai a girarmi verso di lui.

-"Così mi fai male" dissi ridendo

-"Scusami" chinò il capo e alzò le mani in segno di sconfitta

-"Non hai sonno? "Mi chiese con un sorriso

-"si a dire il vero, ma ora mi sento in soggezione, tu non dormi e che farai? Mi fissi?" Dissi alzando gli occhi al cielo

-"Mi metto vicino alla scrivania e studio"

Mi sembrava un ottimo accordo e così in pochissimo tempo caddi in un sonno profondo.

Non so dopo quanto tempo iniziai ad avvertire molto caldo, il divano sembrava andare in fiamme, serravo gli occhi il più possibile sperando di non svegliarmi, mi trovavo in una stanza rossa e ovunque mi giravo vedevo Oliver che correva verso di me, avevo paura, era un sogno davvero brutto fino quando non me lo ritrovai addosso e fu così che dallo spavento feci un salto e mi alzai dal divano con il fiatone.

Mi portai una mano al petto e con l'altra mantenevo i capelli che avevo sul volto in pochissimi secondi mi trovai Dylan che mi stringeva fortissimo, iniziai così a piangere e cercavo di prendere fiato.

-"shh, era solo un sogno" mi sussurrò dolcemente coccolandomi come si fa con i bimbi, avevo la testa sul suo petto, lo strinsi forte e tirai un sospiro di sollievo.

-"ora mettiti di nuovo sul divano, scusa se non c'è un letto ma io non dormo. Ci sono io con te".

Feci qualche cenno di approvazione con la testa e ci sedemmo tutti e due sul divano, non riuscivo a prendere sonno così Dylan mi fece compagnia per tutto il tempo e iniziammo a conversare di tante cose.

Mi sfatò alcuni miti sui vampiri come ad esempio l'aglio, gli specchi e mi disse che al sole riscontravano forti ustioni ma la pozione del padre copriva anche questo problema.

-"Sei più simpatico ora che so la tua vera natura che prima Parker" dissi alzandomi dal divano e camminando per la stanza ammirando la sua collezione di cd

-"Mi sono aperto a te, dovevo farlo prima" si stese sul divano portando il braccio destro sotto alla testa in modo da avere il volto più alzato.

-"L'altra volta a scuola, ho avuto molta paura di te" abbassai il capo e continuai "mi hai trattata male, pensavo che volessi uccidermi"

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