Capitolo 2

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Suonò la campanella, sistemai la roba nello zaino preparandomi per uscire ma la voce della professoressa mi fermò.

<Clary, Matthew aspettate un attimo>
Mi avvicinai alla cattedra e attesi che la Brown dicesse qualcosa.
<Ho qui ciò che dovresti spiegare a Matthew per recuperare il programma, se riuscite a fermarvi qualche volta nel pomeriggio...>
Sorrisi, <Certo! Andremo in biblioteca, cercherò di fare del mio meglio>
<Perfetto! A domani ragazzi>

Aspettai Matthew sulla porta per parlargli ma lui mi sorpassò come se fossi invisibile.

<Ehi! Aspetta> gli afferrai il braccio
Si liberò con forza e io sgranai gli occhi dalla sorpresa, <S-scusa>
<Non mi toccare> sentenziò duro
<Certo...io volevo solo chiederti se ti andrebbe bene fermarti domani pomeriggio per studiare un po'>
<Non ho bisogno del tuo aiuto>
<Come?>
Si avvicinò con sguardo minaccioso, <Ho detto...che non ho bisogno del tuo aiuto>

La rabbia mi salì e non riuscii a tenere a freno la lingua.
<Senti ragazzo...>
<Mi chiamo Matthew>
<Senti Mhattew, hai sentito cos'ha detto la professoressa?>
<Si, non sono sordo>
<Bene, se a te non interessa il tuo andamento scolastico non è un problema mio...sto pensando alla mia media. Se non seguo gli ordini della professoressa sai cosa succede?>
<Cosa?>
<Che perderò la sua stima, perchè non sono stata in grado di aiutarti>
<Senti...domani andiamo in biblioteca, mi dai il programma arretrato e me lo studio da solo, manteniamo l'apparenza che tu mi stia aiutando e amici come prima>
<Io e te non saremo mai amici>

Eliminò la distanza che ci separava, adesso i suoi occhi erano incollati nei miei, trattenni il respiro senza rendermene conto.
<No...decisamente io e te non potremo mai essere amici>
Si staccò di colpo e io tornai a respirare.
Si girò e si allontanò, guardai la sua schiena distanziarsi poco a poco da me.

~*~

Ma chi si credeva di essere?
Una ragazzina viziata era, ecco.
Bella...bassina, occhi verdi e capelli rossi...e così dannatamente antipatica.
Non mi sarei di sicuro fatta aiutare da lei per lo studio, non avevo bisogno di ripetizioni, mi sarei arrangiato.

Tornai a casa scocciato, non avevo accettato il trasferimento di mio padre...ci mancavano ancora dei compagni di classe così arroganti.
Aprii il cancello di casa e varcai la soglia.
<Sono arrivato>
<Ciao Matt! Vieni ho appena condito la pasta>
Mi sedetti a tavola con lui e iniziammo a mangiare.
<Com'è andato il primo giorno nella nuova scuola?>
<Abbastanza bene...devo abituarmi, lo sai come la penso su questo trasferimento>
<Ne abbiamo già parlato, non potevo lasciarmi scappare questa opportunità lavorativa>
<Certo...a te com'è andata?>
<Bene, i colleghi sono amichevoli, c'è un bell'ambiente nel complesso>
<Menomale>

Mi alzai da tavola e misi il mio piatto nella lavastoviglie.
<Vado in camera>
<Okay...se hai bisogno di qualcosa dimmelo>
<Si...> borbottai

Mi buttai sul letto e guardai il soffitto, sarei mai riuscito ad abituarmi a quella nuova vita?

SPAZIO PICNIC ⭐️

Oggi abbiamo conosciuto un po' meglio il protagonista maschile di questa storia.
Come vi sembra Matt?
Di sicuro tra questi due ragazzi ci saranno scintille...viste le premesse ;)
A lunedì!

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