Capitolo 4

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Guardai l'orologio, potevo tornare a casa, si era fatto tardi.
Mi alzai dal divanetto e sgranchii le gambe, ero rimasta seduta per troppo tempo.
Matthew dopo essersi scusato non mi aveva più rivolto la parola...e menomale, ogni volta che apriva bocca sputava veleno.

Presi lo zaino e lo raggiunsi, <Io vado> borbottai avviandomi verso l'uscita
<Aspetta!>
Mi voltai dubbiosa verso di lui, <Devi dirmi qualche altra cattiveria?>
Il suo sguardo tentennò, <No...io...posso offrirti un gelato?>
Sgranai gli occhi, <Adesso?>
<Si...>
Ci pensai un attimo, forse si era reso conto di aver esagerato, <Mh, va bene, accetto>
<Perfetto!>

Lo aspettai, mi affiancò quasi subito e ci avviammo verso la gelateria di fronte alla scuola.
<Buonasera ragazzi!>
Salutai la gelataia e osservai le varie vaschette
<Che gusto prendi?>
Guardai Matthew, <Pistacchio e cioccolato>
<Due coni pistacchio e cioccolato> disse alla ragazza
Pagò i due coni e mi porse il mio, <Grazie> sussurrai
Sorrise...e mi mancò il respiro, era veramente molto bello.

Uscimmo e ci sedemmo su di una panchina vicino al fiume, le luci della città si erano ormai accese e il cielo si stava tingendo di blu.
<Scusa ancora per prima>
Osservai il ragazzo di fianco a me, si stava sforzando ad essere carino.
Sorrisi, <Ti...perdono, per questa volta>
Abbozzò un sorriso e mi guardò, <Senti...domani possiamo lavorare insieme se vuoi>
Ero sorpresa, un attimo prima diceva di no e l'attimo dopo di si...un po' lunatico il ragazzo.
<Okay, va bene>

Finimmo il gelato, si era ormai fatta notte, <Devo andare>
<Certo>
Mi alzai e mi sistemai la maglia che si era arricciata, <Ciao...a domani allora>
<Aspetta!>
Mi fermai e lo guardai interrogativa, lui si avvicinò lentamente e alzò la mano.

Cosa stava facendo?

Avrei potuto scostarmi ma i piedi mi si erano incollati al cemento del marciapiede, era ad un soffio da me, posò il pollice sull'angolo destro delle mie labbra.
<Eri sporca...qui>

Si allontanò velocemente e ricompose una distanza congrua.
<G-grazie> sussurrai
<Figurati...a domani allora>
<Ciao> borbottai e mi allontanai velocemente.

La mia reazione mi aveva stupita, fino ad una settimana fa mi avessero chiesto se avrei lasciato fare un gesto così intimo da uno sconosciuto gli avrei riso in faccia.
Ma oggi...non ero riuscita a muovermi.

Rientrai a casa e trovai mia mamma intenta a preparare qualcosa per cena.

<Ciao piccola!>
<Ciao>
Mi ero ormai rassegnata all'idea che la sera non avrei più incrociato gli occhi di mio padre.
Quel maledetto incidente se l'era portato via...erano già passati tre anni ma faceva ancora così male.
Lui era la mia forza, la mia ancora.
Io e mia mamma eravamo dovute ripartire da zero, era così strano vivere senza di lui.
Non mi ero più ripresa del tutto, la mia linfa vitale era mancata...e non sarebbe mai più tornata.

Come non sarebbe mai più tornato lui

SPAZIO PICNIC ⭐️

Oggi abbiamo conosciuto meglio la nostra Clary.
Come vi sembra?
Fatemelo sapere nei commenti.

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