Le parole di Michele mi avevano lasciata di stucco.
Dopo Honey, non mi aveva più sfiorato l'idea di dedicarmi al salto ostacoli con i cavalli che addestravo. Certo, Killer era stato un saltatore – e non un saltatore qualunque! – ma mi sarebbe parsa già una grande vittoria riuscire a salirgli in groppa senza fare la fine del suo precedente cavaliere. Saltare con lui era fuori discussione, almeno nel breve termine. Ma Tramontana... presa com'ero dal nostro lavoro da terra e dalle piccole vittorie in sella che stavo guadagnando giorno dopo giorno, non avevo mai preso in considerazione la possibilità di saltare con lei. Eppure, per essere tanto inesperta e così piccola di statura, Michele mi disse che se la cavava straordinariamente bene. Mi fece saltare più volte il tronco, poi la siepe e l'ostacolo fatto di gomme – non prima di averglieli fatti studiare da vicino, ovviamente – e poi disse che il giorno seguente avrebbe provato a costruirci un piccolo percorso, in maneggio. Sembrava così preso dalla cosa che non riuscii neanche ad affrontare la questione Killer con lui e mi rassegnai a rimandare la nostra conversazione all'indomani.
Il giorno dopo, come promesso, Michele ci annunciò di voler fare lezione in campo.
«Sarah, oggi vediamo come va con Tramontana, ok?» mi disse lui, lanciandomi uno sguardo d'intesa, dopo che ebbe mandato le altre a preparare i loro cavalli.
Dal canto mio, non mi sentivo così sicura di quella decisione.
«Pensi che si comporterà bene in campo, con tutti gli altri?» gli chiesi, dubbiosa.
Michele aggrottò la fronte. «Non lo so» ammise poi. «Nel campo da cross era abbastanza tranquilla, malgrado fosse insieme ad altri cavalli, ma era una situazione del tutto diversa. Oltre al fatto che quella era casa sua. Gli animali si sentono sempre più sicuri a casa propria.»
Non era molto incoraggiante. Michele dovette cogliere la preoccupazione nel mio sguardo, perché si affrettò a rassicurarmi.
«Però possiamo provare. Dopotutto, presto o tardi Tramontana dovrà abituarsi alla presenza di altri cavalli. In caso andasse male, possiamo sempre riprovare questo pomeriggio, mentre le altre sono via.» Notando la mia espressione confusa, si affrettò a spiegare, ridendo: «Ho promesso loro che sarebbero potute tornare da Beth con Azzurra, per rifare un po' di cross.»
Gli sorrisi, appena rincuorata, anche se, mentre mi avviavo verso i paddock, mi venne spontaneo alzare gli occhi verso il cielo, che quel giorno era coperto da nuvole scure e non sembrava promettere niente di buono.
La pioggia ci risparmiò, almeno per quella mattina, ma Tramontana non fu altrettanto magnanima.
L'inizio della lezione, comunque, non fu tragico come temevo. Ero di nuovo seconda, con Sofia come capofila in sella a Diablo, con cui, come mi aveva annunciato quella mattina, aveva ufficializzato la fida.
Il giovane appaloosa era socievole ma ben più focoso di Harvard e, quando Tramontana si avvicinò oltre la distanza di sicurezza, Sofia si voltò un paio di volte verso di me con sguardo d'avvertimento.
Non ero a mio agio in quella situazione e temevo che da un momento all'altro Diablo o Tramontana decidessero di dare di matto ma, man mano che proseguivamo al trotto lungo il campo, mi resi conto che dovevo essere io in primis a rilassarmi. Ero tutta rigida sulla sella e in quello stato non facevo che infastidire la cavallina.
Feci dei profondi respiri, nel tentativo di regolarizzare il battito, e poi chiesi a Michele se potevo mettermi in fondo.
Lui annuì ed io aprii la redine destra per indirizzare Tramontana in un circolo. Sentendo il filetto muoversi in bocca, lei si irrigidì e appiattì le orecchie ma vidi che, malgrado quelle scenate, stava uscendo dalla fila. A quel punto mi affrettai a riportare le mani al loro posto e incitai Tramontana ad avanzare, nonostante il fatto di andare nella direzione opposta rispetto a tutti gli altri cavalli sembrasse destabilizzarla non poco e mi ritrovai persino a darle pressione con le gambe, che con lei era un evento più unico che raro.
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My dream come true
General FictionLe uniche cose che mandano avanti Sarah con i cavalli, dopo dieci anni, sono la grinta e la voglia di non arrendersi. Il suo maneggio è un ricovero per cavalli problematici, dove il suo istruttore Michele prova a dare un'altra chance ad animali malt...