§ Calci romantici, piani mancanti e strani liquidi argentei
Amy afferra Rose per un braccio e la trascina all’interno dell’edificio fatiscente.
Mi apposto vicino all’entrata e aspetto i rinforzi.
Rose è là dentro. E chissà cosa le sta facendo quella strega.
Dopo qualche ora sento un lamento, un suono flebile, seguito da un rumore abbastanza forte, come uno schiaffo. Io non ce la faccio. Non riesco a stare qui ad aspettare come uno stupido l’arrivo di Merlino o di chissà chi, sapendo che lei potrebbe essere in pericolo.
Spingo la porta d’ingresso, che cigola leggermente. Ho l’adrenalina alle stelle. Scivolo all’interno dell’edificio e vedo che c’è una sedie sulla quale è seduta Rose, legata e con un pezzo di stoffa in bocca, immagino che l’abbia drogata. Afferro la mia bacchetta e vado un po’ avanti.
Poi, il buio.
§
Quando riprendo coscienza e cerco di guardarmi intorno, mi accorgo che Rose è seduta accanto a me, abbastanza vicina da poterla sfiorare.
«Oh, bene bene bene. I due piccioncini si sono riuniti. Ma che bello, mi sono sempre piaciute le commedie romantiche a lieto fine… peccato che questa volta non ci sarà nessun ‘e vissero per sempre felici e contenti’! » la voce di Amy risuona nella stanza, seguita da una risata tutt’altro che rassicurante. La cerco con gli occhi, ma non la vedo.
Guardo Rose, devo riuscire a svegliarla. Le tiro un calcio. Non è molto romantico, ma in mancanza d’altro…
Lei si sveglia di soprassalto e poi mi guarda male.
Decido di usare il codice muto degli Auror, un’invenzione di Hermione. Batto due volte le palpebre e poi spalanco gli occhi, significa ‘stanno arrivando i rinforzi’. Lei riduce i suoi a delle fessure, risponde un ‘bene’. Vorrei tanto abbracciarla in questo momento.
«Allora Scorpius, a quanto pare tieni molto a questa schifosa mezzosangue.» dice avvicinandosi pericolosamente al viso perfetto della donna che amo. Riesco a togliermi dalla bocca il pezzo di stoffa che mi rendeva muto.
«Certo che ci tengo a lei. Io la amo, la amo più di quanto lei possa immaginare.»
«Sì… okay, molto romantico… ma ora arriviamo alle cose serie.» continua la bionda togliendo la stoffa dalla bocca della mia Rosie. Lei prende un bel respiro.
«Scorpius, se accetterai di venire con me e di lasciarti alle spalle lei e il Ministero e chiunque tu ami, la libererò e la lascerò andare, altrimenti… beh, altrimenti morirete insieme, che cosa carina no?» sorride cattiva «Allora, caro, cosa scegli?»
«Liberala davanti ai miei occhi e fa’ in modo che sia al sicuro entro due ore. E allora, solo allora, sarò tuo.»
«Scorpius, io non credo che sia una buona idea… diamine, è una follia!»
«Amy, lasciaci qualche minuto, per piacere.» lei annuisce irritata «Ah, e slegaci, chiudi le porte, fa’ quel che vuoi, ma ti prego, fammela abbracciare…»
Lei ci libera, lancia un incantesimo non verbale alle uscite e poi scompare dietro ad una porta di ferro, ne approfitto per abbracciare forte Rose e baciarle i capelli morbidi. Profumano di bergamotto.
«Allora, qual è il piano?» mi chiede.
«Quale piano?»
«Quello che hai sempre.»
«No, questa volta non ce l’ho. Farò come ha detto, pur di vederti felice. E libera.» sorrido malinconico.
«No no no, tu devi avere un piano Scorpius. Sei l’Auror dei piani strabilianti.»
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Tuo, ~h
Chick-LitTredici anni. Tredici fottutissimi anni. Ecco il tempo che ho passato a guardarla, a cercare di farla innamorare di me, a tentare l'impossibile. E poi, quando sembrava andare tutto per il meglio... bang!, eh no, caro Scorpius Hyperion Malfoy, non...