Sweet creature

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La cena si stava svolgendo in modo davvero singolare. Louis stava lontano da me e Freddie, dall'altro capo del lungo tavolo da ricevimenti, quasi 5 metri di distanza da Freddie al centro del tavolo e io ad altri 5 metri di distanza, in pratica dovevamo urlare per parlarci, anche se tanto non parlavamo proprio.

-Harry mi ha insegnato a strega comanda colori!

Freddie mi sorrideva, voltando la testa dalla mia parte e, Louis non alzò lo sguardo dal suo salmone affumicato (bleah)

-quindi figliolo hai trasgredito alla mia disposizione?

Freddie si ammutolì, tornando a giocare col suo salmone che visibilmente non apprezzava, mi schiarii la voce:

-è stata colpa mia, ho convinto Freddie a tenermi compagnia, questa casa è parecchio grande

Louis non guardò nemmeno me. Intanto Alfred ci portò una cesta di pane a testa riempiendo i nostri bicchieri, vino per Louis, acqua per me, succo per Freddie.

-emm...Louis che ne dici se dopo parliamo un attimo? vorrei chiederti se hai un caricabatterie compatibile col mio Iphone, sai mi ha chiamato mia mamma, il mio menager...

-c'è il telefono fisso.

rimasi un pò interdetto per la sua freddezza, Freddie sentendo si affrettò a proporre:

-Papà se vuoi ho io il caricatore per Harry, e...

-Non ce n'è bisogno.

-ma papà ha detto che non ha...

-HO DETTO DI NO FREDDIE!! IMPARA A STARE AL TUO POSTO

spalancai gli occhi e protestai:

-guarda che cercava solo di essere gentile!

ma ce n'era anche per me:

-TU FATTI GLI AFFARI TUOI HARRY!! l'unico motivo per cui sei ancora qui è per colpa di questo dannato coronavirus! d'ora in avanti starai lontano almeno 2 metri da mio figlio o ti sbatto fuori dai cancelli!

strinsi il tovagliolo fino a strapparlo, cercavo disperatamente di non fare una scenata per rispetto al piccolo ma ero rosso in viso, urlai:

-LOUIS!! hai forse un problema con me? cos'è? non riesci a sopportare nemmeno la mia presenza qui in casa tua?? pensavo che eri maturato dopo 5 anni, ma vedo che sei solo diventato più snob e viziato!! non ci tengo a stare in questa casa un minuto di più

Louis spalancò gli occhi e mentre me ne andavo balbettò:

-n..non ti ho...hey aspetta! non ti ho dato il permesso di andartene!

mi volta alzando due dita:

-ma fatti fottere!

e sbattei la porta della sala da pranzo, con ancora una gran fame in corpo.

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La lunga strada per la stanza degli ospiti era un ala della casa in cui non andavo quasi mai, seguire Harry mi diede tempo per trovare parole migliori di quelle che avevo urlato pochi minuti prima a tavola.

Una parte di me voleva che Harry restasse, un altra voleva che scomparisse, senza capire che forse la realtà era più complessa, ma una cosa era sicura, non volevo sbatterlo fuori di casa nel bel mezzo di una pandemia.

-Harry...che cosa stai facendo?

Il liscio, ex riccio, stava raccogliendo le sue cose nelle tasche del suo giaccone rosa, e sistemando gli scatoloni pronto ad alzare i tacchi, quando non rispondendomi prese la via dell'uscita, ma mi trovavo in mezzo:

COVIDLARRY - Andrà tutto beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora