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E siamo tutti nella stessa barca solo quando affonda

Alzo il volume delle casse e "ansia" di Massimo Pericolo, rimbomba per tutta la piccola stanza.
Muovo i fianchi a tempo, mentre, con una sigaretta tra le labbra, cerco dei vestiti comodi e leggeri da indossare.
Questa sera ci troviamo tutti da Vincenzo, per un motivo a me sconosciuto.
Passo una mano sui capelli ancora umidicci per la doccia fatta prima e prendo un top bianco e dei pantaloni larghi neri.

Quando la porta si spalanca non mi preoccupo nemmeno di vedere chi è appena entrato, consapevole che si tratta di Martina. Infatti, dopo un paio di secondi sento la sua testa poggiarsi sulla mia spalla, mi lascia un bacio sulla guancia e poi si butta sul materasso.
"Devi smetterla di trattarmi in modo così dolce e carino." Le dico seria, voltandomi verso di lei.
Aggrotta le sopracciglia e mi incita a continuare. "Potrei innamorarmi di te." Le sussurro, a qualche centimetro dalle labbra, per poi lasciare un bacio a stampo su di esse e ridacchiare.

Lei sbarra gli occhi e boccheggia. "Dai Bianca, non scherzare." Dice imbarazzata.

"Sono serissima." Dico, cercando di trattenere le risate vedendo la sua faccia.

"I-io non so cosa dire. Sto con Marco, e insomma...ecco a me."

"Ti piace il cazzo." Dico.

"Mmh, non l'avrei detto così, però il punto è quello." Continua seria, non capendo le mie prese in giro.
Scoppio a ridere e lei mi guarda sconcertata.

"Tranquilla Martì. Stavo scherzando." Ridacchio ancora e lei si tranquillizza.

"Per fortuna - tira un sospiro di sollievo - non fraintendermi, non mi interessa se la persona con cui stai ha il pene o la vagina. Però se fossi io sarebbe strano, perché tu non mi piaci." Scoppio a ridere, vedendola così in soggezione.

"Martì, stavo a giocá." Ridacchio, spegnendo il mozzicone nel posacenere.
Mi vesto, sotto il suo sguardo pensieroso.

"Ma quindi, a te piacciono i ragazzi?"

"Anche." Alzo le spalle e ridacchio, lei annuisce, facendomi intendere che ha capito.

"Comunque, perché stasera si festeggia?" Domando, prendendo una camicia estiva, rigorosamente da uomo, con delle stampe di giornale sopra.La studio per qualche secondo, cercando di capire da che parte infilarla, e poi la indosso.

"Non lo sai? 'Rozzi' è disco d'oro" dice, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Riesco a scorgere la fierezza nel suo sguardo, ma non ne  capisco il motivo.

"Cosa è che?" Domando, dipingendomi sul viso una smorfia confusa.
Lei, in risposta, si alza dal materasso con una faccia sconcertata e si dirige verso il mio computer, che è ancora collegato alle casse.
Mi lamento quando mette in pausa 'Bene' di Gemitaiz.
Smanetta un po' con quell'aggeggio e, dopo qualche secondo, una strana canzone parte.
Vedendo un ragazzo a petto nudo, mi avvicino allo schermo per osservare meglio.
Wow, è similissimo a Vincenzo.

Avevo letto da qualche parte che ognuno di noi ha tipo un gemello dall'altra parte del mondo, ma loro sono davvero identici.
"Wow, il gemello perduto di Vincenzo." Ridacchio, Martina mi guarda confusa.

"Ma sei scema? Quello è Vincenzo!" Esclama felice.

Ah.

"Cioè mi stai dicendo che quel babbuino ha fatto una canzone?" Domando, non riuscendo ancora a crederci.

"No, ti sto dicendo che ha fatto una canzone, e che questa canzone è disco d'oro."

Bestemmio, perché non so che altro dire.
Mi volto di nuovo verso il piccolo schermo e mi piego sulle ginocchia, per riuscire a vedere bene.

Paky

Beh, figo.

Quando la canzone finisce, la faccio ripartire, visto che prima non ho ascoltato il testo.
Una volta finito anche il secondo ascolto osservo Martina, lei sorride felice e io la imito.
"È bravo" Le dico.

"Molto"Conferma, continuando a sorridere, poi mi prende sottobraccio e mi conduce fuori dalla mia stanza.

"Perché amore è quello che ci lega" Canticchio per il corridoio, facendo ridacchiare Martina.
Quando arriviamo davanti alla porta dell'appartamento del riccio, Martina fa un respiro profondo e poi bussa.
Ad aprirci la porta è proprio il fidanzato della biondina, che immediatamente gli salta al collo, baciandolo con passione.
Sbuffo e li sorpasso, borbottando qualche insulto verso il loro amore.

Quando alzo lo sguardo verso la stanza, sette teste si alzano ad osservarmi. Faccio un sorrisino imbarazzato mentre una donna con un caschetto moro si dirige vero di me.
Ha un viso segnato da delle rughe leggere, le labbra sottili sono colorate da un rossetto rosa, molto fine. Mi sorride e i suoi grandi occhi marroni sono leggermente lucidi.
Mi viene incontro a braccia aperte, facendo svolazzare la gonna lunga qua e là.
"Tu devi essere Bianca" mi abbraccia, e io rimango spiazzata da questo gesto. "Sei davvero bellissima." Mi strizza una guancia, rimanendo delusa nel trovare poca carne su di essa. "Tesoro mio. Ma sei magrissima! Mangi qualcosa?" Dice preoccupata, mettendo una mano sul mio ventre piatto.

"Mamma" la ammonisce Vincenzo, che sta osservando la scena con una sigaretta tra le labbra.
Ridacchio quando la donna liquida il figlio con un semplice gesto della mano.

"Sono Melissa, la madre di Vincenzo" Si presenta, sorridendomi dolcemente.

"BIBI!" Urla la piccola di casa, venendomi incontro correndo. Mi salta in braccio e io l'afferro al volo.

"Giù, ma questi che sono?" Scoppio a ridere, iniziando a giocare con i suoi codini storti.

"Me li ha fatti Vincenzo." Urla, puntando un dito sul fratello, che scoppia a ridere.
Faccio lo stesso e poi lascio andare Giulia, che corre immediatamente a salutare Martina.
Mi avvicino a Vincenzo, che sta parlando con Loris, Luigi, Cristian e una biondina che non ho mai visto.
Sono tutti in piedi intorno al tavolo, su di esso ci sono birre, patatine, bibite e altri stuzzichini.
Mi avvicino e afferro una patatina, quando me la porto alla bocca faccio una smorfia schifata.

"Che c'è?" Mi domanda Vincenzo, spostando l'attenzione del gruppo su di me.

"Odio le patatine al pomodoro." Dico.
Loris mi afferra un polso trascinandomi al suo fianco, poi mi mette un braccio intorno alle spalle e si avvicina al mio orecchio.

"Lei è Cecilia, la cugina di Marco e Luigi. Una vera rottura di palle." Mi spiega, facendomi ridacchiare.

Quando alzo la testa noto che Vincenzo ci sta fulminando con lo sguardo.
Alzo le spalle, non capendo il motivo di quelle occhiatacce e sposto l'attenzione sulla bionda.
"Sono Bianca" mi presento, porgendole la mano.

"Cecilia" mi osserva con una faccia schifata, stringendo la mia mano come se fosse merda.

"Che è? C'ho la merda 'n faccia?" Ridacchio e lei mi guarda confusa. "Perché me guardi così?" Tento di farle capire il motivo della mia frase precedente.

"Non pensavo che avessi amiche così barbare" si rivolge a Luigi, che la fulmina con lo sguardo.

Ma questa da dov'è uscita?

Rozzano || PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora