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Non so che cosa io abbia di strano o sbagliato, ma questa biondina non sembra sopportarmi.
Il motivo mi è sconosciuto.
Abbiamo a malapena parlato eppure le sue occhiate di fuoco non mi hanno abbandonata nemmeno un momento.
Quando Melissa ci chiama a tavola tiro un sospiro di sollievo, contenta di potermi allontanare per qualche momento da quella situazione scomoda.

Neanche a dirlo, a tavola finisco proprio accanto a Cecilia, che - quando si accorge di essersi seduta al mio fianco - sbuffa infastidita.
Sbuffo una risata sarcastica e lei mi fulmina con lo sguardo, per l'ennesima volta.
"Quindi tu e Vincenzo state insieme" dice ad un certo punto.
Rimango stupita nel sentirla parlare, infatti la osservo confusa, lei intanto taglia gli spaghetti al sugo.

"Perché tagli gli spaghetti?" Le domando, seriamente confusa. Dimenticando per un attimo la sua domanda.

"Se sono troppo lunghi faccio fatica a ingoiarli" dice, e io mi impegno veramente molto per non far uscire dalle mie labbra la battuta sporca che mi ha servito su un piatto d'argento.
Tossicchio leggermente per nascondere la risata che vorrebbe lasciare la mia bocca.

"Comunque no, io e Vincenzo non siamo proprio niente" spiego. Gli altri parlano e ridono rumorosamente senza prestare attenzione a me e la bionda.

"Meglio" sussurra, ma io riesco a sentirla forte e chiaro.
Scoppio a ridere e lei mi osserva confusa, piegando le labbra rosee in una smorfia.

"Ecco perché ti sto sul cazzo!" Esclamo, finalmente capendo il motivo di quel comportamento fastidioso.
"A te piace Vincenzo" dico calma, prendendo una forchettata di spaghetti.
Lei sbarra gli occhi e cerca di negare, ma ormai l'ho scoperta.

"No! No, ma che dici?" Una risatina nervosa scappa dalle sua labbra e io mi mordo il labbro inferiore, cercando di trattenere le risate. "Ok, sì. Mi piace" si arrende.

"Puoi stare tranquilla principessina. A me non piace quel babbuino, e non mi piacerà mai" dico sincera. Lei tira un sospiro di sollievo e poi sorride come una scema.

"Per fortuna. Vorrei chiedergli di uscire" sussurra arrossendo, per poi abbassare lo sguardo sul suo piatto vuoto.
Non so perché ne stia parlando con me, non ci conosciamo e fino a qualche minuto fa sembravo essere la sua peggior nemica.

Rimango leggermente stupita. Ora che ha saputo che non mi piace Vincenzo sembra un'altra persona; ha abbandonato la faccia da vipera per sostituirla con quella da cucciolo innocente.
Sembra quasi gentile con me.

Lascio stare quei pensieri e ripenso alle sue parole.

Vuole chiedergli di uscire?

Chissà se Vincenzo accetterà, non mi sembra molto il suo tipo.
Lei è troppo principessina per lui, non andrebbero sicuramente d'accordo.
Scuoto la testa e mi rimprovero mentalmente.
Perché penso questo?
Non la conosco, non posso giudicarla.

Lascio stare quei pensieri malati e porto l'attenzione su Vincenzo, che ora è in piedi con una bottiglia di birra tra le mani.
Dopo aver attirato l'attenzione di tutti su di se sospira rumorosamente, poi inizia a parlare.
"Come sapete Rozzi è disco d'oro.
Voglio dedicarlo a noi, che siamo una famiglia.
Voglio dedicarlo anche a chi non è più qui.
A Martino, a Pietro e a Luca, che ora ci guardano dall'alto.
A Emanuele e a papà, che ora sono a marcire in una cella del cazzo, ingiustamente.
Voglio dedicarlo a Rozzano, che è casa mia, casa nostra.
Vi amo tutti.
Gloria a noi"

Quando Vincenzo termina di parlare, nella stanza cala il silenzio. Mi guardo intorno e noto che tutti tengono la testa bassa; il primo a fare qualcosa è Marco che - con gli occhi lucidi - si alza e corre ad abbracciare Vincenzo.
In qualche secondo tutti i ragazzi gli sono addosso, si abbracciano e ridono, qualcuno piange.
Cecilia mi stringe la mano sotto al tavolo, non si accorge nemmeno di starlo facendo. Guarda la scena con occhi lucidi e si morde il labbro inferiore, probabilmente per evitare di scoppiare a piangere.
Tossisco leggermente e lei si gira verso di me, con un cenno le indico la sua mano e lei immediatamente la toglie, imbarazzatissima.

Noto lo sguardo di Vincenzo su di me, gli sorrido e mi alzo, andando verso di lui.
"Vieni in balcone a fumare?" Mi domanda, e io annuisco.
Lo seguo nello stretto corridoio, ad un certo punto si blocca ed entra in una piccola stanza. A terra ci sono due materassi singoli coperti da delle lenzuola pulite e perfettamente ordinate. La muffa occupa quasi tutto il soffitto, rendendolo uno spettacolo orrendo e scomodo. Sospiro frustrata nel sapere che la piccola Giulia deve vivere in questo posto umido e brutto, ma d'altro canto se ci sono riuscita anch'io, può farcela benissimo.

Raggiungo Vincenzo nel piccolo terrazzo e appoggio gli avambracci sulla ringhiera, mentre lui si accende una canna.
"Bel posto di merda eh" dice, sorridendo sarcasticamente.

"In realtà no, nonostante la muffa e il resto, il vostro appartamento è tenuto benissimo" sorrido sincera.

"Merito di mamma. Ci obbliga a fare le pulizie ogni giorno" ridacchia e io lo imito.

Mi volto verso la portafinestra aperta, che mostra un piccolo spicchio della camera e la osservo. "In realtà è messa molto meglio di camera mia" sbuffo, voltandomi poi verso il moro.
Dopo avermi passato la canna si appoggia alla parete alle sue spalle e mi osserva.

"Qui tutti gli appartamenti sono messi di merda, purtroppo non possiamo farci niente" scrolla le spalle e sbuffa.

Mi avvicino a lui -che mi osserva incuriosito dal mio improvviso spostamento- fino ad arrivargli davanti.
Posiziono lentamente la canna tra le sue labbra socchiuse e lui fa immediatamente un lungo tiro, poi mi sbuffa il fumo in faccia.
Appoggio le mani sulle sue spalle, e lo sento irrigidirsi. Subito si rilassa e mi guarda intensamente negli occhi.
"Paky" sussurro sorridendo, e lui alza gli occhi al cielo. Porta una mano sul mio fianco, facendomi mancare il respiro per qualche secondo, e mi attira più vicina a sé.

"Paky sta andando forte, e tirerò fuori tutti da questa merda" dice convinto, facendomi sorridere. Salgo lentamente con le mani fino al retro del suo collo, iniziando a giocare con i ricci leggermente cresciuti. "Voglio portare Rozzano in alto, voglio dare speranza a questa gente" dice serio, facendo un ultimo tiro dalla canna per poi gettarla a terra.

"Ce la farai" dico sorridendo sincera.

Perché lo penso davvero.

Lui ce la farà.

-

Ciao a tutti! Come state?
Scusate per il piccolo periodo di assenza ma ho avuto un po' di problemi familiari.
Da adesso cercherò di aggiornare con costanza ma non vi prometto niente🙃
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Ciaooo

Cecilia:

Cecilia:

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Rozzano || PakyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora