( Jimin. )
La mattina dopo mi ero alzato col cuore in gola, non ricordavo più la sensazione di agitazione che precedeva un appuntamento, aspetta, ma era un appuntamento vero? Glielo avevo chiesto, avrei dovuto saperlo. Lo era? Volevo che lo fosse? Andai in bagno per fare una doccia, non riuscivo a stare fermo sul posto tanto ero agitato. Per la mia testa vagavano mille pensieri diversi. Mi domandavo se era realmente giusto dare una possibilità a Yoongi, nonostante...nonostante...sospirai e mi guardai allo specchio. " Adesso basta Jimin, esci da questo bagno, non rovinare tutto. " Presi il cellulare, erano appena le 6.15, avevo dormito male e sperai che le occhiaie non si notassero molto. Fatta la doccia, andai a cambiarmi, poi ad asciugarmi i capelli ripetendomi di non rovinare nulla. Yoongi intanto era appena partito da casa, non potevo più tornare indietro. Chissà se anche lui era così agitato. Uscii di casa dopo aver buttato giù un paio di calmanti. Avevo davvero qualche problema mentale, altrochè. La mia psichiatra diceva di no, ma chi altro prendeva ansiolitici per andare ad un appuntamento?!
[...]
Il posto che Yoongi aveva scelto era davvero carino, nonostante lui fosse partito in anticipo, io ero arrivato prima, mi guardai intorno un po' spaesato. In realtà stare solo in mezzo alla strada con la gente che mi passava accanto mi destabilizzava, dopo quello che era successo il giorno prima, ero tornato indietro di mille passi. stavo stringendo le maniche della mia maglietta cosi forte che pensavo di strapparla. Avevo iniziato anche a torturarmi il labbro inferiore perdendomi nella tempesta che era l'attacco di panico, sentivo il sangue nelle vene diventare freddo, ma avevo caldo, il fiato era corto. Hyung, ma dove sei?
" Jimin! " Mi sentii chiamare e mi voltai era come vedere nel buio una luce, sorrisi. Nascondendo il tremore. " Hyung! " Dissi con fin troppo entusiasmo e lo coprii con un colpo di tosse. Ero così sollevato che fosse arrivato. " Scusa se ho fatto tardi, ho dovuto aiutare una signora a riprendere il gatto...lasciamo stare. " Rise tutto imbarazzato, aveva le guance imporporate di rosso, era imbarazzo o l'aria fredda? Comunque lo trovavo carino. Carino da morire, il mio cuore stavolta impazziva per un altro motivo. " Non fa niente hyung, ho aspettato solo qualche minuto. " In cui stavo impazzendo, pensai ma poi lo vidi esitare e indicò l'entrata con un mezzo sorriso. " Entriamo? " Chiese e io annuii entrando prima di lui, dato che mi teneva la porta. Si, aveva proprio l'aria di appuntamento.
Mi sedetti ad un tavolo vicino ad una vetrata enorme che dava sulla strada, le decorazioni non lasciavano immaginare altro: quello era un locale per coppie. Mi sentivo il viso bollente, Yoongi dovette notarlo perchè fece un colpo di tosse. " Ehm, non...non ti piace? " Io lo fissai sgranando appena gli occhi. " NO! Cioè si, certo che mi piace, non ... " La cameriera con il menù si avvicinò a noi lasciandoli davanti alle nostre facce, ci sorrise come se avesse già capito tutto e io mi imbarazzai ancora di più, mi accorsi che ebbe effetto anche su Yoongi perchè si coprì il viso con una mano dopo aver poggiato un gomito sul tavolo. " Forse ho scelto il locale sbagliato..." Lo sentii dire e io abbassai il viso fissando le parole del menù. " Secondo me invece hai fatto una scelta perfetta! " Wow Jimin, cos'è questo attacco di vitalità? " Lo credi davvero? Sei diventato rosso come le rose all'entrata. " - " Hyung!! " Rise. Mi stava di nuovo prendendo in giro. Sbuffai una mezza risata. Ordinammo, pancakes alla fragola con un succo di mirtillo per me e lui caffè americano freddo e toast. Eravamo gli opposti, a me piaceva un sacco il dolce la mattina, lui preferiva il salato e il caffè. Ew il caffè. " Però li devi assaggiare i pancakes, per messaggi hai detto che li avresti mangiati tutti. " - " Questo se fossi venuto qua da solo, giusto per farti un dispetto. " - " Aaaaish, cosi cattivo. " Finsi disperazione facendo labbruccio lui mi guardò e basta con una faccia da poker face. " Ehm..." Mormorai, ma che facevo?! Avrà penstao che avessi dodicini anni. " Fallo di nuovo. " - " Cosa? " - " Quell'espressione. " - " Il-Il labbruccio? " Lui annuì e io risi accontentandolo, forse non avevo fatto qualcosa di sbagliato dopo tutto. " Mi fai venire voglia di baciarti. " Sentì un colpo al cuore e lo stomaco farsi leggero, dovevo aver schiuso le labbra in un espressione sorpresa perchè Yoongi sgranò gli occhi coprendosi la bocca con entrambi. " Oh cazzo...scusa Jimin, non la smetto mai di dire cose stupide davanti a te, aish..." Ancora una volta la cameriera arrivò al momento giusto interrompendo il silenzio imbarazzante che si era venuto a creare, io non ero più in grado di parlare perchè le sue parole mi risuonavano nella testa e gli guardavo le labbra, immaginando quanto potessero essere morbide, se sapevano di ciliegia dato il burro cacao che metteva spesso, o cosi mi aveva detto per messaggio, in una delle nostre conversazioni senza fine. Si, tutto molto bello, ma io fantasticavo ma avevo fatto passare la sua frase come qualcosa di brutto e ora doveva sentirsi in colpa. " Hyung - " - "Jimin - " Parlammo entrambi e finimmo col guardarci negli occhi. In quello sguardo c'erano le sue scuse e le mie, per non aver detto che volevo baciarlo anche io. Chissà se lo aveva capito che ero solo un cretino ma che volevo la stessa identica cosa. Visto che le mie parole erano bloccate gli tagliai un pezzo di pancakes e mi sporsi verso di lui per imboccarlo. Lui esitò per un attimo ma poi si sporse a sua volta prendendo quello che gli stavo offrendo con un piccolo sorriso. " Jimin!! Ma questa cosa è al 99% zucchero, come fai ad ingerirne cosi tanto?! " Rise pulendosi la bocca e io feci spallucce. " Faccio due lavori, qualcosa deve pur tenermi su! " Dissi tutto piccato, perchè nessuno doveva toccarmi i pancakes alle fragole. Lui alzò le mani in segno di resa. " Non oserò mai più toccare i tuoi amati pancakes, vai tranquillo! Ho paura che tu possa lanciarmi dietro quel coltello da come mi stai guardando! " Risi con lui scuotendo il capo e continuai a mangiare. La conversazione con lo hyung non si fece più imbarazzante da quel momento in poi, avevamo ripreso a parlare di tutto e di più come facevamo per messaggi. Per pura casualità presi il cellulare e lessi l'orario. " Oh no! " - " Cosa? " - " Sono ritardo, devo aprire il negozio fra 10 minuti. " - " Cazzo...vai esci, inizia ad andare pago e ti raggiungo, ti accompagno. Vai vai! " Io annuii alzandomi di tutta fretta e preso lo zaino scappai fuori. Avevo già raggiunto l'altra parte della strada e aspettavo il verde del semaforo per poter passare. Sentii dei passi veloci e poi Yoongi era al mio fianco. " Andiamo...scatta! " Dissi io quasi saltellando sul posto tutto agitato. Appena divenne verde, Yoongi mi prese per mano e iniziò a correre, io ero cosi sorpreso che lo seguivo si ma il mio corpo agiva da solo, il mio cervello era impallato sulla sua mano che teneva la mia. Mi sentivo davvero come una bambina delle medie al primo amore. " Forza Jimin, vado nella direzione giusta? " - " Si...si vai sempre dritto! " Dissi riprendendomi un attimo, tanto da poterlo seguire velocemente a mia volta.
Quando arrivammo infilai subito le chiavi nella serratura. In ritardo di solo un minuto. Sempre meglio di un'ora. Avevamo entrambi il fiatone ma dovevo timbrare il mio arrivo, sperai che il capo non se la prendesse per quei due minuti. " Grazie, hyung... anche oggi non verrò licenziato. " Sorrisi cercando di riprendere fiato. Lui si era tolto il giubbotto facendosi aria con la mano. " Figurati, mi devi solo...due polmoni nuovi, hai idea da quanto non correvo?! " Io risi e scossi il capo, come lo capivo. " Non posso darti quei polmoni ma posso darti un bacio. " Dissi tutto d'un fiato prima che il coraggio si facesse andare a benedire. Lui alzò lo sguardo su di me, con un sopracciglio inarcato, sorridendo io gli andai vicino prendendo la sua mano cosi grande rispetto alle mie e mi sporsi baciandolo. Con tutta la sfacciataggine di questo mondo. Yoongi emise un suono che non riuscii a capire se fosse positivo o meno ma comunque aveva lasciato cadere il giubbotto e mi aveva avvolto con le sue braccia ricambiando il bacio. Le nostre labbra si accarezzavano dolcemente assaporandosi senza fretta, avevo ragione. Le sue labbra sapevano di ciliegia. Sorrisi toccandogli i capelli nello stesso istante in cui sentii la sua lingua chiedermi il permesso, leccando delicata il mio labbro inferiore io gli lasciai il libero accesso stringendomi ancora di più a lui. Restammo cosi attaccati per minuti interi, il bacio più bello di tutta la mia vita. Altro che farfalle nello stomaco, io avevo l'intera fabbrica di fuochi d'artificio. Con lui mi era facile annullare ogni tipo di pensiero o paura. Ma la favola non poteva durare in eterno perchè un colpo di tosse ci fece sobbalzare, era entrata una cliente e io me ne stavo bello a pomiciare contro le clelie. " Mi scusi..buongiorno...sono subito da lei. " Ne io ne Yoongi l'avevamo sentita entrare e ora ci guardammo entrambi con un sorriso e trattennemo a stento una risata. " Beh, io vado...ci sentiamo oggi Jimin. Ti ho lasciato una cosa nella tasca. " - " Nae...ciao hyung... " Dissi con la miglior poker face che potessi fare tornai al mio lavoro e dalla povera signora ma nel mentre mi toccai la guancia dei jeans. C'era qualcosa. Ma lo avrei scoperto solo dopo cosa sarebbe stato.
Mentre la donna mi spiegava che composizione desiderasse e per quando io pensavo a Yoongi, alle ciliegie e a quanto fosse bella la mia vita, ora.( ANGOLO AUTRICE; Ho ripreso a lavorare e spero di poter aggiornare ogni giorno c.c Grazie ancora per essere qui con me, che dite se la meritano un po' di felicità? Eeeeh, vedremo. Scusate se eventualmente ci saranno degli errori, ma in questo momento starei proprio lavorando, ma nessuno lo saprai mai che sto fantasticando su Wattpadd, sssh. Lasciatemi una stellina se vi va, borahae ~~~ )
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𝗟'𝗔𝗥𝗥𝗜𝗩𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗥𝗢𝗡𝗗𝗜𝗡𝗜 ;
Fanfiction( CONCLUSA. ) Yoonmin AU dove l'amore esiste ma non per sempre. - Yoongi è un solitario, un artista, in cerca del colore perfetto. Il suo passato, il suo presente e il suo futuro però, non sembrano così colorati. Qualcosa di grande li stravolgerà...