𝗟'𝗔𝗥𝗥𝗜𝗩𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗥𝗢𝗡𝗗𝗜𝗡𝗜 ;

Ansie e Segreti

( Yoongi. )

Non sentivo Jimin da una settimana. Dopo quel bacio nel suo negozio, era sparito.
Gli avevo lasciato un bigliettino con il mio numero nella tasca dei pantaloni ma non avevo ancora ricevuto alcun messaggio. Ero stato tentato più di una volta di scrivergli di nuovo su Instagram ma qualcosa mi diceva che non avrei ricevuto risposta e non volevo vedere assolutamente un ' visualizzato ' come risposta, avrebbe fatto più male che non sapere nulla di lui da giorni. Forse avevamo corso troppo e forse mi ero lasciato sopraffare troppo dalle emozioni, a 26 anni la cosa è un po' imbarazzante.
Forse gli sono sembrato così tanto un bisognoso che aveva preferito tenere le distanze. Come biasimarlo.
Comunque, la mia vita aveva ripreso come sempre. Lavoro, pittura, lavoro, pittura e nulla di più. Dormivo anche meno e solo quando avevo un pennello in mano riuscivo a sentirmi leggero e momentaneamente spensierato.
Mia madre quando era più giovane, dipingeva, aveva una stanza intera solo per la sua arte. Avevo un vago di ricordo di come mio padre le distrusse alcuni quadri durante una delle ennesime discussioni che avevano durante il giorno. Ricordo la sua disperazione e di come aveva buttato via tutto, arresa. E di come subito dopo mi aveva abbandonato in quella casa spaventosa. Sospirai. Quei pensieri mi avevano fatto bloccare e non avevo nemmeno più voglia di finire il quadro, o meglio il secondo quadro della giornata. Il primo era ad asciugarsi. Mi lavai le mani e mi andai a gettare sul letto, cuffie alle orecchie.
La colonna sonora della mia giornata di oggi era: perfume - mehro.
Pessima scelta. Chiusi gli occhi. Il profumo di Jimin era il più buono che avessi mai sentito. Era dolce ma non troppo, ti faceva venire voglia di stringerlo, di proteggerlo dal mondo intero e basta. " Quanto sei patetico Yoongi. " Mormorai fra me e me e in quel momento sul petto il mio cellulare vibrò. Lo tirai su al volo, col cuore che mi era schizzato in gola. Un numero non presente nella mia rubrica.
Era lui. Finalmente: