( Yoongi. )
Promisi una chiacchierata a Jimin, più tardi. Volevo che fossimo soli poi fui io a lasciare solo lui nel bagno.
Andai dai ragazzi che non vedevo da un po' e mi sembrava una vita. " Ma gli hai offerto un omicidio come fosse un piatto di patatine??! " Sbottai verso Taehyung che alzò le mani. " Scusa hyung, pensavo fosse pronto. " - " Ma che vuol dire. Nessuno è mai pronto ad ammazzare qualcuno. " - " Nemmeno un lurido infame come lui? " - " Qualcuno di noi ha ancora una coscienza Tae. " Lui sorrise. " Me lo stai dicendo come se fossi un pluriomicida. " - " Hyung, non abbiamo mai davvero ucciso nessuno ancora, sarebbe la nostra prima volta. " Aggiunse Jungkook. " Deve scontare per quello che ha fatto. " Proseguì. " Lo sceglierà Jimin se farlo o no. Mettila via. " Conclusi e guardai Namjoon e Jin, gli unici che sapevano, poi sospirai. " Vi tengo aggiornati. Andate per favore ora. " - " Dai non avere il musone, torniamo presto. " Scherzò Hoseok mettendomi un braccio sulle spalle e baciando la mia guancia. " Yaaaaah, spostati! " Lo spintonai nascondendo un sorriso. Era così espansivo a volte. Tutti si alzarono raggiungendo la porta. " Non fatevi beccare con quella cosa, per l'amor di Dio. " - " Tranquillo papà, li porto io. " Disse Jin. Jin, era un ricco possessore di una linea di club esclusivi, si esponeva da una vita per seguirci, quando lui non aveva bisogno né di soldi né di fama. Aveva tutto. Questo però al tempo stesso ci forniva una copertura. Le forze dell'ordine lo conoscevano, conoscevano i suoi dipendenti, suo padre e così via. Il signor Kim era un uomo anche fin troppo conosciuto. Li salutai e sentii la porta del bagno aprirsi e Jimin venirne fuori a testa bassa, doveva aver pianto perché si stava in continuazione stropicciando gli occhi. " Jiminie.." Mormorai facendo qualche passo verso di lui che indietreggiò, questo mi ferì terribilmente ma già sapevo perché. Mi mordicchiai il labbro inferiore. " Sono pronto a sentire la tua storia, hyung. " Disse e basta sedendosi sul divano e io lo seguii, la stessa storia che conoscevano solo Jin e Namjoon. Mi sedetti non troppo distante da lui. " Allora..." Esitai, questo avrebbe potuto cambiare tutto fra di noi. " Dopo quell'intimidazione fatta al tipo della fidanzata del mio amico, ti ricordi? Bene, loro sono stati ovviamente arrestati e mia madre mi voleva mandare qua ma prima di accettare ecco, ho conosciuto, anzi ho incontrato di nuovo i ragazzi. Io Hoseok e Nam andavamo alla materna insieme, poi ho conosciuto Jin, era il vicino di casa di una tipa che si faceva Nam, poi è arrivato Taehyung, lui lo abbiamo tirato fuori da una rissa. Voleva fare il supereroe. 5 contro 1 e per ultimo Jungkook. Non andava mai a scuola, i suoi genitori sono ricchi e voleva essere solo un ribelle, alla fine ha finito con il affezionarsi sul serio a noi ed è entrato a far parte di questa cosa con tutti. Ognuno di noi aveva un mezzo conto in sospeso, quindi abbiamo iniziato a mettere fine a tutto, in un modo o nell'altro. Facendo qualche torto qua e là. Un giorno eravamo io, Jin e Joonie, stavamo facendo benzina, dovevamo lasciare la città per incontrarci con uno che ci avrebbe dato un carico di pasticche, comunque..." Mi zittii un attimo per osservare il suo viso e capire quali fossero i suoi sentimenti in quel momento, lui inarcò un sopracciglio. " Su, continua! " Annuii. " Comunque, c'era questo tipo con una ragazza, continuava a toccarla così davanti a tutti, le diceva cose e lei era visibilmente in difficoltà, così finse di andare in bagno nell'autogrill ma il tipo la seguì. Li avevo già adocchiati così li seguii a mia volta e la ragazza stava praticamente attaccata ai lavandini e quello l'aveva mezza spogliata, sono intervenuto senza pensarci due volte e la ragazza si vergognava così tanto che è uscita correndo con una mano davanti agli occhi chiedendomi scusa un milione di volte. Penso che tu possa già immaginare come l'ha presa quello, io ero impegnato a guardare lei che andava via su per le scale che non vidi arrivare il pugno. Mi colpì così forte che persi i sensi per qualche minuto, minuto in cui non ha perso tempo a tirarmi dentro una di quelle cabine. Ricordo solo che mi disse: se non scopo lei, scopo te, tanto sembri una donna se ti giro. Feci giusto in tempo a voltarmi e d'istinto gli ho infilato il mio coltellino nello stomaco, il primo punto che ho trovato. L'ho sfilato via e mentre lui si accasciava gridando dal dolore, sono scappato. Jin ha guidato veloce come un fulmine mentre gli raccontavo tutto in macchina. Non pensavo...ma due giorni dopo al telegiornale hanno parlato di questo tipo morto sulle scale dei bagni di un autogrill. Che stavano indagando. Sono stato nascosto per lunghi mesi ma nessuno venne alla mia porta ancora una volta. Probabilmente perché in quei bagni ci entrano milioni di persone e trovare le impronte incriminanti sarebbe stato impossibile o almeno credo fosse questo il motivo. Ecco, da quel giorno ho convissuto con questo fatto. Te l'ho detto, nessuno di noi è un assassino, l'unico con le mani sporche di sangue sono io. " Abbassai la testa fissando proprio quelle mani. La cosa più orribile era che avevo avuto paura solo della mia incolumità e i sensi di colpa per aver ucciso un uomo erano ben presto spariti o comunque li avevo tramutati in bevute epocali e qualche assunzione di pasticchine con Hoseok occasionalmente. Vallo a sapere. Jimin ancora taceva e lo sentivo che cercava di assimilare tutto quello, poi alzò la testa, finalmente. " Ho capito. Possiamo fare lo stesso a Hyejun. " - " Cosa?!? " Ero sorpreso. Lui annuì. " Nel senso, invece di una pistola, un coltello. Minacciarlo con quello, fallo spaventare, non credo di volerlo vedere morto. Decidere chi vive o chi muore non è compito nostro. " - " Quello che ti ho detto non ti ha toccato minimamente? " Non sapevo se esserne felice o sorpreso. Jimin fece spallucce. " Se lo meritava. " - " Wow...questo era davvero un commento gelido. " - " Scusa, mi sono espresso male..." Mi prese le mani. " Ti sei solo difeso, non volevi ucciderlo immagino. Non è certamente giustificabile...ma...uscire con un criminale mi fa accaldare tutto. " Disse facendo una risatina. Capii che cercava forse di alleggerire la situazione così oppure era pazzo e squilibrato tanto quanto me. Mi salì sopra baciandomi a lungo. Un bacio bagnato e passionale, mi lasciò senza fiato. " A parte tutto, io sarò comunque al tuo fianco. Nel bene e nel male. Non mi importa. Scelte sbagliate, errori imperdonabili, vita da criminale o meno. Ho conosciuto il vero Yoongi e non importa. Mi piaci comunque e..quando ci sei tu, non ho più voglia di morire. " Ora capivo meglio, era profondamente depresso, forse anche quello lo rendeva così immune alle cose che gli succedevano intorno. " Ci sono io Jiminie, ci sarò sempre io. " Lui mi strinse e io ricambiai. Non so se fosse buono il fatto che due come noi stessero insieme, eppure combaciavamo perfettamente. " Sei stai con me finirai all'inferno, lo sai vero? " - " Ci vivo già ogni giorno, sai cosa mi frega. Almeno sto all'inferno con qualcuno che amo. " Gli sorrisi guardandolo, accarezzai la sua guancia, mettendogli la ciocca dietro l'orecchio. " Come ho fatto a meritarmi uno come te? " Mormorai contro le sue labbra morbidissime che poi baciai dolcemente. " Di ai tuoi amici che possiamo iniziare con il piano. " - " Hmhm, dopo si. Ora ho voglia di farti un po' il culetto a lividi, ti dispiace? " Lo sentii ridacchiare e scuotere il capo mentre lo spingevo sul divano.
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𝗟'𝗔𝗥𝗥𝗜𝗩𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗥𝗢𝗡𝗗𝗜𝗡𝗜 ;
Fanfiction( CONCLUSA. ) Yoonmin AU dove l'amore esiste ma non per sempre. - Yoongi è un solitario, un artista, in cerca del colore perfetto. Il suo passato, il suo presente e il suo futuro però, non sembrano così colorati. Qualcosa di grande li stravolgerà...