In bilico

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( Jimin. )

Era passata un'altra settimana, eravamo a quota 3 e a me parevano anni. Anni di dura convivenza con un marito che non sopporti più ma non hai abbastanza soldi per divorziare e allora tutte le sere continui a portargli quella birra, ad ascoltare le sue scemenze a beccarti quegli insulti e non puoi farci niente, così tiri avanti fra sospiri e pianti vari, io mi sentivo proprio cosi. Spossato e stanco.
Quel giorno in particolare però aveva un gran da fare con suo fratello ed era scappato praticamente di casa, questo mi lasciava qualche ora di libertà.
La cosa del vivere con lui era stata scelta come compromesso fra noi due, per il fatto che io non volessi fare sesso con lui.
Io vivevo con Hyejun e non mi avrebbe toccato fino a quando non avrei deciso io. La cosa ancora più triste era che non avevo idea di quando avrei rivisto la mia vita, la mia libertà e Yoongi e quindi non sapevo per quanto potevo tenerlo al guinzaglio cosi.
Ora che comunque ero solo ebbi l'opportunità di portare avanti la mia ricerca, cercando altro da qualche parte in quella benedetta casa. L'ultima volta avevo pensato alla soffitta e ora mi trovavo proprio su quelle scale, per trovare la chiave di quella porta ci avevo impiegato secoli, trovandola poi dietro la foto dei suoi genitori, attaccata con lo scotch. Questo mi insospettì talmente tanto che quasi mi scordai di video chiamare Yoongi per fargli vedere tutto. Il telefono squillava, squillava e poi..." Hyung..." Rivederlo mi fece scaldare il cuore e un attimo dopo gelare il sangue. " Che cazzo hai fatto??? " Quasi urlai ormai nella soffitta semibuia ma io ero concentrato solo sul taglio che ora squarciava la sua pelle nivea. " Hey Jiminie...tranquillo, non è niente di che. " - " Oh mio Dio, niente di che?! Hai uno squarcio sulla faccia...oh porca puttana..." Mi sentii davvero terribilmente in colpa, improvvisamente mi resi conto che gli avevo rovinato la vita, lo avevo coinvolto in quella cosa perché per anni io ero stato un codardo senza speranza. Strinsi i pugni. " È stato lui, vero? " - " I suoi scagnozzi usciti dal pacchetto delle patatine, si. Non sanno nemmeno maneggiare un coltello, ma ora ascoltami Jimin, non è niente. Siamo stati poco attenti ma non succederà più e qualsiasi cosa ti passa per il cervello ora, cancellala e concentrati. Ok? Non si torna indietro e non si vive più di stenti e paure, mi hai capito? " Lo guardai negli occhi sentendo un peso sul petto incredibile ma annuii, non avevo più voglia di fare la povera vittima effettivamente, dovevo prendere posizione in quella scacchiera, così feci un bel respiro e girai la fotocamera. " Allora. Credo che qui posso trovare qualcosa, era chiusa a chiave e la chiave nascosta, perché nascondere la chiave di una soffitta se non nascondi qualcosa? " - " Jiminie..." - " Si? " - " Devi accendere la luce babe, io non vedo un cazzo. " - " Ohw...giusto. " A tentoni, cercai l'interruttore e poi finalmente accesi la luce e feci una piccola risatina. " Molto meglio, grazie. Allora, cerca, qualsiasi cosa ti sembra sospetto, ok? " - " Si, ti poggio da una parte, mi servono entrambe le mani. " Lo lasciai poggiato contro dei vecchi libri puntando l'inquadratura verso di me e mi sedetti a terra aprendo la prima scatola, robaccia su robaccia, niente. Andai alla prossima, stessa sorte. Non avevo molto tempo ma quel poco che avevo lo passai si a cercare ma anche a parlare col mio vero ragazzo e fu davvero rigenerante. " Yah Jiminie? " - " Mh? " Dissi io sfogliando un vecchio album di foto. " Mi manchi e so di aver detto che dovremmo stare attenti ma ho Jin con Joon dietro a Hyejun e dicono che sono ancora in un pub fuori città quindi...potrei venire da te. " - " Cosa?! Qui?? " Smisi di sfogliare e mi voltai verso il cellulare. " Ma sei pazzo? " Lui sorrise annuendo e io lasciai l'album avvicinandomi al cellulare, era all'aria aperta, non più dentro casa. " Sto salendo in macchina ora. " Stavolta sorrisi io. " Sbrigati. " Chiusi la video molto felice che potevo rivederlo e sperai che nessuno notasse nulla, i vicini erano degli impiccioni? Era da stupidi incoscienti fare quella cosa, così lasciai l'album da una parte aperto su quella pagina e rimisi al suo posto lo scatolone e poi richiusi la porta, la chiave dietro al quadro e uscii di casa.
Avrei aspettato Yoongi in strada.

[...]

" Perché sei qui fuori? Sta per piovere..." Mi disse Yoongi appena si accostò alla mia figura in piedi sul marciapiede, io entrai in macchina senza rispondere e andai a baciarlo subito, era la mia ancora di salvezza e non volevo perdere un minuto. Un secondo.
Lo sentii sorridere nel bacio che ovviamente ricambiò senza troppi problemi e restammo così forse per minuti interi, non ne avevo idea, volevo solo che non finisse mai. Le sue labbra erano sempre morbide, il suo sapore sempre dolciastro come se mangiasse una caramella prima di baciarmi. Rimasi con la fronte poggiata alla sua. " Portami via, portami da qualche parte. " Gli mormorai contro le labbra e lui annuì. " Andiamo. " Forse aveva capito che era proprio da quel posto che volevo allontanarmi oltre che da Hyejun, quindi non fece altre domande, mi poggiò solo la mano sulla coscia per tutto il tragitto e io gliela stringevo guardandolo.
Aveva un profilo delicato e i capelli lunghetti. " Ma li hai tagliati qua sotto? " - " Oh si, lasciamo perdere va, a Jungkook gli sono presi i 5 minuti da Barbie Passione Parrucchiera ed ecco qua. " Io scoppiai a ridere, non ridevo da un po' e scossi il capo. " Almeno te li ha fatti bene, adesso hai un doppio taglio come i veri bad boy. " Lui sorrise lanciandomi un'occhiata. " E perché un bravo ragazzo come te è innamorato di un bad boy come me? "  Ridacchiai ancora, adoravo quando assecondava la mia ironia. " Eh sai com'è, stereotipicamente tutti i bravi ragazzi sono attratti dai ragazzi cattivi. " Ora ero io a mettergli una mano fra le cosce. " Ohw, quella mano mi distrae molto molto e vorrei raggiungere la mia meta senza fare incidenti. " Lo vidi deglutire e immaginai che anche per lui doveva essere dura, non ricevere attenzioni anche se sapevo per certo che prima di me non gliene fregava un cazzo di riceverne oppure no. " Allora guida più in fretta. Non ce la faccio più. "

𝗟'𝗔𝗥𝗥𝗜𝗩𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗥𝗢𝗡𝗗𝗜𝗡𝗜 ; Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora