La Gang del Bosco

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( Yoongi. )

[ Qualche anno prima. ]

Aver incontrato di nuovo tutti quanti aveva portato un grosso sollievo nella mia vita. Cosi grande che non lo credevo possibile, era come se improvvisamente tutte le mie ansie e le mie paure fossero svanite, ero solo dispiaciuto che forse tutto quello sarebbe finito ancora prima di cominciare. " Ragazzi..." Tutti si voltarono verso di me e mi guardarono in silenzio. " Dovrò partire a breve per Seoul. Ho combinato un casino e qui non posso più stare. Mia madre me lo ha detto chiaramente e...ha ragione. Piuttosto di darle altre preoccupazioni me ne vado. " - " Cosa? Ma ci siamo appena ritrovati..." Disse Hoseok un po' deluso e Jin gli mise una mano sulla spalla. " Amico, ti verremo a trovare appena possibile, se devi andare vai, ora che appunto, ci siamo ritrovati, non saranno dei chilometri a dividerci, no? " Feci spallucce sedendomi sul tavolo da biliardo, spostando una pallina col sedere. " Yah!! Ma stavo vincendo! " Si lamentò un attimo dopo perdendo tutto il suo fare supportivo e io ridacchiai. " Scusa hyung, il divano è tutto occupato. " Taehyung si era sdraiato e lo occupava per metà e Nam lo aveva raggiunto sdraiandosi in quel piccolo spazio rimasto. " Oppure potremmo trasferirci tutti a Seoul. " Disse Tae giocando con il tappo in sughero di una bottiglia di vino. " Si, certo, siamo poveri come lo schifo, come pensi di andarci? A sorrisi e speranze? " Lo fermò Hoseok. " Molto divertente ma no, Jin hyung è ricco. " - " Mi sento di dover dissentire, i miei genitori lo sono, io prendo solo una paghetta, per così dire. " - " Una paghetta che ci pagherebbe a tutti il biglietto per Seoul. " Prosegui Tae convinto. " Chi è che parte? " Una voce nuova attirò la mia attenzione e mi voltai verso le tende, un ragazzino aveva appena fatto il suo ingresso. Capelli scuri, medio/lunghi , orecchini a non finire sulle orecchie, jeans neri alti in vita, una t shirt di qualche cartone a me sconosciuto, infilata in quei pantaloni fin troppi stretti. " Oh ~~~ Jungkookie. " Tae si alzò per raggiungerlo e gli mise una mano sulla testa. " Lui è Jungkook. Il tipo a cui faccio ripetizioni. " - " E non solo. " Bofonchiò Nam fingendo un colpo di tosse. Io me lo guardai nascondendo un sorriso. Tae lo fulminò ma non disse nulla. " Jungkook, lui è Yoongi. Un nostro vecchio amico. " Mi presentò alla fine Taehyung e io gli feci un cenno col capo e Jungkook parve illuminarsi. " Aspetta, tu sei quello che gliel'ha date di santa ragione a Lux di quella banda di quattro scemi giù al porto. " Tutti si voltarono a guardarmi e io mi sentii improvvisamente sotto inquisizione. " Allora punto uno, come lo sai e punto due...Yoongi è vero?! " Intervenne Jin con una faccia esterrefatta. Io guardai quel ragazzino che era come se stesse guardando il proprio idolo e sospirai. " Si, è vero. " Tutti rimasero in attesa. " COSA? " - " E racconta! " Hoseok sbottò mettendosi davanti a me, curioso come una scimmia, una cosa che di lui non era cambiata nemmeno un po'. " Ma non è niente di che. " - " Scherzi?! È stato epico. Allora, io ero al porto per prendere il gelato con una tipa, no? Ecco. " Beh, a quanto pare anche se lo raccontava Jungkook sarebbe andata bene. " Ad un certo punto sento qualcuno che urla agli amici di correre al porto, che sta succedendo un casino  fra due bande. E invece era Lux e lui. Lux a quanto pare ti doveva quanto? Vabbè, un sacco di soldi per la droga e ..." Tutti erano tornati a fissarmi e io sorrisi colpevole facendo un cenno a Jungkook di saltare quella parte e di andare oltre. " Beh, si insomma. Lux per farsi figo davanti alla " sua gente " come la chiama lui, lo stava denigrando, dicendogli che non doveva permettersi di venire a riscuotere da solo e che non gli avrebbe dato nemmeno un centesimo, perché li è tutta roba sua. Un po' ripetitivo il ragazzo. Comunque, Yoongi è rimasto in silenzio tutto il tempo tanto che Lux gli si era avvicinato talmente tanto che gli respirava in faccia, ovviamente la folla incitava ad uno scontro e Yoongi gli ha solo ripetuto di dargli i soldi ma quello no, continuava a fare il figo e alla fine...cazzo, quanto ho goduto, Yoongi gli ha dato una testata, ve lo giuro. E mentre quello era sofferente gli ha dato un calcio su un ginocchio buttandolo a terra. È stato epico, perché poi lo ha bloccato a terra con facilità e quello...quello si è pisciato nelle mutande, urlandogli che i soldi erano nella giacca di pelle e Yoongi lo ha lasciato andare e si è portato via giacca e soldi. È stato fenomenale. Ma amico, ho sentito che il resto della sua banda ti sta cercando. " - " Si ma non per quello che pensi, lo hanno buttato fuori e mi volevano con loro, ma io lavoro in proprio. " JK era così felice e si ero gonfiato tanto a raccontare quella cosa mentre gli altri erano tutti un po' sotto shock. " ...cosa? " Mi ritrovai a ripetere. " No, è che...ehm, non credevamo possibile che tu avessi un lato del genere. " Disse Nam grattandosi la nuca poi Tae sorrise raggiungendomi. " Ragazzi..." Ora tutti guardavano lui. " Ho un'idea. Perché non iniziamo qualcosa? " - " Qualcosa? " Chiese Hoseok e io avevo già capito dove voleva andare a parare. " No, niente stronzate da bande, ce ne sono già un sacco e non mi sembra il caso di crearci altri problemi. " Dissi subito e Nam concordò immediatamente con me. " Ma sarebbe un modo rapido per guadagnare soldi e andare così tutti a Seoul almeno fino a quando Jin non ci manterrà tutti. " - " Yah!! Chi ti dice che ti manterrò quando prenderò in mano tutto? " - " Il mio istinto. Ci ami troppo per lasciarci a bocca asciutta. " - " Dai sarebbe una figata, potremmo avere tutto quello che ci pare. " Aggiunse Jungkook e io scossi il capo. " Non è una cosa che va presa alla leggera, lo sapete come funziona. Se ci proclamiamo una nuova banda, avremmo rogne ogni giorno dagli altri, fino a quando non riusciremo a farci il rispetto. " - " E quindi? Dove sta il problema? Hai paura Yoongi- hyung? " Tae mi poggiò una mano sulla spalla sorridendo amabile. " Nam, tu non volevi quel pc per finire i tuoi studi? E tu Hoseok non volevi comprare quella palestra con quella sala da ballo? E Jin...lo sappiamo che non te ne frega assolutamente un cazzo del patrimonio, odi questi posti, non vorresti essere indipendente? E beh, io voglio un sacco di vestiti e soldi per rendere felice la persona che amo. " - " I soldi non fanno davvero la felicità Tae. " Disse Nam ma sembrava già titubante. " Cazzate. Quando hai in mano dei bei soldini e hai la libertà di avere qualunque cosa tu voglia vedi come cambi il pensiero. " - " È una felicità momentanea. " - " Sempre meglio di niente. " Li fissai, stavano davvero parlando di creare una banda così dal nulla? Ma poi nessuno di loro aveva idea di come ci si muovesse in quel mondo. " Io ci sto. " - " Ma sei solo un ragazzino, che vuoi starci. " Dissi io stizzito fissando JK che abbassò la testa e Tae sbuffò tornandosene a sedersi sul divanetto accavallando le gambe. " Beh, fate come volete, se volete continuare una vita noiosa e col portafoglio vuoto, fate pure. " Io non mi capacitavo di come potesse dare così poca importanza alla sua vita, visto quello che voleva fare, poi mi ricordai che anche io avevo giocato con la mia vita per molto, chi ero per giudicare?? Chi ero io per poter dire di non fare questo o quello? " Hai in mente di mettere davvero su cosa? Una Gang del Bosco? " Mi usci di cuore e tutti scoppiammo a ridere. " Più o meno a quanto pare. Non vorrei dire ma a me quella roba per studiare serve davvero tanto...Yoongi, sii il nostro Yoda. " Concluse Joonie e io me lo guardai, ero sorpreso che fu il primo ad accordare. " Oh porca puttana, voi siete degli sfasati. " Mi ritrovai a dire scendendo dal biliardo per prendermi altro da bere. " Davvero dei pazzi incoscienti. " Niente i miei insulti non parevano scalfirli in qualche modo, sbuffai. " Ok. Va bene, mettiamo su questa pagliacciata. " Dissi arrendevole mandando giù tutto d'un fiato un bicchiere di vino bianco. " Si, ma io un pochino me la faccio sotto. " Dissenti Hoseok e Jin rise. " Tu hai paura anche dell'aria che respiri Hoseok, non fai testo. "
E chi lo avrebbe mai detto che quella pagliacciata sarebbe diventata la nostra quotidianità e la primaria fonte di reddito.
Per quei pochi giorni che mi rimanevano con loro, mi ritrovai davvero a fare loro da sensei, sulle strategie, su come parlare a chi dovevi vendere la roba o anche solo come a rubare qualcosa da qualcuno sotto il loro naso. Più andavo avanti e più mi dicevo di smetterla, di chiudere la quella cosa, ma più arrivavano soddisfazioni e più era difficile smettere, tanto che alla fine a Daegu ci conoscevano tutti. I 6 angeli dell'apocalisse, ci avevano soprannominato e quando dovetti allontanarmi da Daegu lasciai a loro il comando e a Seoul avevo di nuovo dimenticato quella vita, come se fosse stato un sogno quotidiano e ora che non lo sognavo più stavo dimenticando. E cos'era meglio? Dimenticare e dimenticarli? O arrendersi al fatto che una vita come quella non ti abbandona effettivamente mai?

𝗟'𝗔𝗥𝗥𝗜𝗩𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗥𝗢𝗡𝗗𝗜𝗡𝗜 ; Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora