Ana aveva appena assistito alla cosa più schifosa che i suoi occhi potevano vedere , comprare una donna come se fosse al mercato e come se quella donna fosse una cosa .
La sua opinione interna era ben diversa ! C'era un vero e proprio dibattito sulla vera ragione della sua fuga da quell'evento. Si ripetava che era per una questione di dignità, ma sapeva infondo che non era della dignità di quella donna, che si era offerta spontaneamente, che lei stava parlando . Ma ben si della sua .
< Jake! Riportami a casa > stava scappando e Jake non era così sorpreso da ciò l'aveva avvertita un ora prima che lei entrasse in quella stanza < ok partiamo > nella macchina nessuno dei due parlò cose le poteva mai dire , l'aveva avvertita prima di entrare erano solo affari , ma lei come sempre doveva fantasticare e rendere più bello quello che doveva essere un regalo, o forse era un modo strano per dimostrare che chiunque poteva cadere ai suoi piedi ?
< vuoi salire ...per un caffè > si schiarì la voce imbarazzata ,non sapeva come ringraziarlo < no grazie > Jake era riservato e quel rifiuto aveva messo Ana in una brutta posizione non sapeva cosa dire o fare se ne stava all'impiedi a guardare le sue scarpe luccicanti sotto le luci della notte, il vestito le arrivava quasi per terra e per camminare dove a alzarlo . < forse ..dovrei salire > alzò lo sguardo e lo vide sorridere e mordersi il labbro < magari un caffè non mi farà male , dovrò lavorare per tutta la notte > non stava cercando conforto in Jake ma solamente voleva un persona "amica " che la ascoltasse , e Jake dopo averle detto quella confidenza era entrato nella top ten delle amicizie .La casa di Ana era modesta di certo non era quella super lussuosa che era abituato a vedere , Carter se lo poteva permettere , appena entrata dopo un piccolo corridoio trovi una piccola cucina con un salotto , in fondo un corridoio dove porta alla camera e al bagno . Era un piccolo loft, ma era bene fatto .
Appena entrò si tolse le scarpe e le butto in un angolo buio della stanza , come a liberarsi di un grande peso , Jake era alle sue spalle era imbarazzato ma non lo dava a vedere così tanto anche quando entro nella cucina e si guardò attorno . < fai come se fossi a casa tua > nel frattempo era già intenta a preparare il caffè, era di spalle , l'abito si arricciata sotto aigni suo movimento e quella scollatura sulla schiena la rendeva così sexy agli occhi di Jake . Lei d'altronde nella sua testa aveva ancora le immagini della serata , non credeva a quello che aveva visto .
< hai una bella casa > lo sentiva rovistare nelle tasche in cerca di qualcosa < appena l'ho vista mi sono detta , non è un granché ma con qualche tocco personale si risolve tutto > si giro di poco tanto da intravedere il sorriso amichevole di Jake mentre si sedeva sulla sedia accanto alla finestra , la vista era unica , non c'era che dire il parco di New York era spettacolare di notte < resterei ore a guardare la città di notte > il caffè stava salendo , l'odore di caffè aleggiava nella stanza , che tanto ricordava quelle domeniche mattina dove la prima cosa che sentiva non appena svegliata era il caffè e poi le risate del padre e della sorellastra < lo stesso che penso anche io , ogni volta che guardo fuori dalla finestra mi rendo conto che un edificio ha una luce diversa > poggia una tazza di caffè sul tavolo verso Jake e l'altra e tra le sua mani , lo fissa per un attimo , prima di far uscire quelle parole che tanto la tormentano < perché mi hai detto quella frase prima che entrassi > non era sbalordito semplicemente era confuso , credeva che neppure il braccio destro del grande capo poteva svelare certe cose , eppure , eccoli lì seduto l'uno di fronte all'altro.< Anastasia > Jake stava per parlare, non era più solo un muro freddo ma era un uomo < Ana > lo corresse, come se quell'abbreviazione fosse un invito a entrare nella sua vita < Ana , conosco cos tante cose del signor Carter che ti stupirete anche tu . Quindi se posso mettere in guardia , almeno una , lo faccio > Ana sbatté gli occhi come se la verità le fosse piombata sulla faccia e l'avrebbe atterrata , una , che credeva ?
Che il grande CEO non avesse una vita amorosa ? Che prima di lei , come già successo, non ci fosse stata un'altra donna , un'altra assistente ?Posò la tazzina sul tavolo disgustata .
< bhe, sembra il momento di andare ora > Jake prese la giacca dalla sedia e se la infilò intanto Ana si era alzata per accompagnarlo alla porta . < grazie per la serata > aggiunse poi con un sorriso adorabile < grazie a te Jake > nascose il rancore mentre chiudeva la porta alle sue spalle .💥💥
Erano appena passate 8 ore dalla festa della beneficenza che non credeva di trovare chissà quanti messaggi sul suo telefono, eppure.
Nell'arco della nottata , dal momento in cui aveva lasciato la festa a quando era salita su con Jake, a quando aveva strappato il vestito che le aveva regalato Ryan , aveva collezionato ben 38 messaggi .
Non si stupì che inizialmente il suo capo non avesse notato la sua assenza.
Di certo aveva avuto da fare , ma siccome a lei non gliene importava aveva spento il telefono.Questa decisione aveva giovato al suo sonno , ma aveva fatto il contrario per il suo umore .
Ana si trovava alla reception con Lisa e entrambe stavano leggendo i numerosi messaggi del suo capo.
< maniaco > Lisa intanto stava leggendo il terzo messaggio dove le dava indicazioni < io direi un vero stronzo , lui se la stava spassando e voleva che tu controllassi la situazione?> neppure Lisa poteva credere all'assurda situazione che si era creata , ma mai dire mai con certe persone.
< Guarda > gira il telefono verso di Ana e le mostra un messaggio dove il suo capo le dice che non doveva lasciare la serata senza il suo consenso .Ana più infuriata che mai inizia a camminare verso l'ascensore, sebbene non era ancora l'orario di lavoro , voleva a tutti i costi mettere al suo posto quel capo dispotico .
Appena cliccò sull'ultimo piano , penso a come avrebbe potuto affrontare quell'uomo, non doveva cadere nei suoi giochetti non più.
L'era dell'assistente ingenua era finita !
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È amore Ryan
RomanceAnastasia non credeva che lavorare alla Carter Corporation fosse una passeggiata, ma nemmeno che essere l'assistente del capo fosse un inferno . Lei era una ragazza alla mano e non poteva sentire certe diffamazioni sul suo conto , d'altronde cosa a...