Aprii la porta chiusa a chiave e iniziai a disfare la valigia, dopo 10 minuti mi iniziai a sentire osservato e in un primo momento guardai fuori dalla finestra senza notare nessuno, quando mi girai trovai Dustin seduto sul mio letto.
"Ecco era arrivato il momento"
<<Cosa ci fai qui?>>
<<Dobbiamo parlare>> si alzò mettendosi davanti a me.
<<Di cosa?>>
<<Di quello che hai detto>>
<<Quale delle tante cose che ho detto?>>
<<Su Valerio e su di me>>
<<Su di te non ho niente da dire, sei un bell'uomo e visto che a me piacciono gli uomini ti considero eccitante>>
<<Perché non mi hai baciato quella volta? Perché mi hai detto che sarei stato come gli altri se l'avessi fatto?>>
<<Perché è vero che mi attrai, fisicamente, ma non sei l'unico ragazzo che mi farei. Ti ho detto che saresti stato come gli altri perché alcuni ragazzi mi hanno obbligato anche solo a baciarli. Tu non l'hai fatto alla fine quindi che problema c'è?>>
<<Non ti ho fatto niente per farti capire che ti devi fidare di me, che non sono uno qualsiasi, voglio sapere la tua storia ma non sembri fare passi avanti>>
<<Lo so, mi sto fidando di te e non sto provando a scappare>> lo guardai negli occhi dove lessi della determinazione, sorrisi rassegnato <<è l'unica cosa che riesco a fare>>
<<Non è vero>> mi prese per i fianchi tirandomi più vicino a lui <<Puoi aprirti>>
<<Non mi sembra di non aver detto nulla stasera, anzi credo di aver detto anche troppo>>
<<Avevi un coinquilino pericoloso, ti ha fatto qualcosa? Ti sei innamorato di lui, perchè? Non lo vedi più da tanto tempo, ti sei trasferito? Che cosa fai nella vita per mantenere la casa e te stesso?>>
<<Fermo! Sono troppe domande e non posso rispondere a tutte subito>>
<<Lo so, ma di tutto quello che c'è da dire non hai spiegato molto>>
<<Con calma risponderò un giorno>> misi le mani sul suo petto provando a liberarmi spingendolo ma era impassibile, mi tratteneva vicino a lui <<lasciami andare adesso>>
<<No, rispondi a qualcosa ti prego...>>
<<Oddio dai smettila, ti importa così tanto?>> continuai a dimenarmi iniziando a colpirlo senza fargli male, ero certo che uno della mia stazza non poteva fare nulla contro quelli come lui, ci ero già passato.
<<Si, ti prego dimmi qualcosa di te che non so>>
I suoi occhi erano spenti e non riuscivo a capire il perché, se ci teneva così tanto potevo almeno provare.<<Fammi una domanda...>> Dissi imbarazzato e in quell'istante gli si illuminarono leggermente gli occhi.
<<Che lavoro fai?>>
<<Per questo ti direi di aspettare>>
<<Chi ti ha fatto quei segni?>>
<<Privato!>>
Sospirò sorridendo e stringendomi a se.
<<Da quanti anni abiti da solo?>>
<<Da 9 anni vivo da solo in monolocale in Svizzera>>
STAI LEGGENDO
La Persona Più Sbagliata
AcakLe storie d'amore sono sempre complicate ma questa potrebbe essere estremamente complicata. Un ragazzo che non vuole essere quello che è, una famiglia particolarmente incasinata e infine un nuovo arrivato che farà perdere la testa un po' a tutti ma...