Un sorriso che vale più di mille parole ( FUTURA REVISIONE )

Cap. 6: Incidente

Il mio duro lavoro all'università stava dando i suoi frutti ed ero diventata l'allieva modello oltre che la fidanzata di David.

Durante le mie vacanze estive avevo aiutato molti pazienti come infermiera, prima di conseguire la mia laurea come dottoressa, e tutto questo duro lavoro mi aveva portato  a Los Angeles.

Era il mio sogno poter visitare l'America ed ora si era avverato.

Durante la mia permanenza in un ospedale avevo assistito molti pazienti e svolto molte operazioni, alcune molto complicate, diventando l'infermiera più richiesta.

18 aprile 1984

Ero in America da un bel po' di tempo quando avevo dovuto operare il paziente più famoso del mondo... Michael Jackson.

Io ero in ospedale per il mio turno quando era entrato su una barella un giovane ragazzo con i capelli tutti ustionati:
Io:
<< Che è successo? >>
Dottoressa Amelia:
<< Il giovane cantante Michael Jackson ha subìto un esplosione durante un suo concerto ed essere operato immediatamente >>
Io:
<< D'accordo. Portatelo in sala operatoria >>

Una volta nella sala operatoria avevamo addormentato il nostro paziente e iniziato a lavorare. Era stata un'operazione piuttosto difficile e faticosa ma ci eravamo riusciti.

Una volta nella sua stanza io mi ero soffermata ad osservarlo e avevo notato due particolari piuttosto strani: aveva le guance tutto rosse , e non penso che fosse dovuto all'esplosione, e una grande macchia bianca sul collo. Era strano e volevo sapere a cosa fossero dovuti.

Il giorno dopo l'operazione nei momenti di pausa lo andavo a trovare:
Io:
<< Ehi ciao come ti senti? >>
Michael:
<< Se devo essere sincero non bene mi fa molto male la testa >>
Io:
<< Stai tranquillo passerà tutto con il tempo. Io sono la dottoressa Skylar e per qualsiasi cosa non esiti a chiamarmi >>
Michael:
<< Può restare con me? >>
Io:
<< Visto che sono in pausa sì. Mi hanno detto che sei un cantante e un ballerino >>
Michael:
<< Sì da quando avevo 5 anni. Mi aveva costretto mio padre e non potevo mai godermi l'infanzia come un bambino normale. Spesso lui mi picchiava molto violentemente, ma non solo io anche i miei fratelli >>
Io:
<< Mi dispiace moltissimo Michael. Io invece all'età di 10 anni avevo perso mia madre il mio punto cardinale in famiglia e quattro anni dopo mio padre si era risposato con una nuova donna. Era una matrigna crudele, un po' come quella di Cenerentola e mi aveva obbligata a crescere diventando un po' come Wendy >>

Michael durante il mio racconto mi aveva guardato con i suoi bellissimi occhi profondi come quelli di un bambino a cui viene raccontata la sua fiaba preferita e io mi ero innamorata.

Lui era diventato il mio paziente preferito e ogni volta che andavo da lui mi fermavo a chiacchierare.

Prima che lui venisse dimesso avevo chiesto ai medici se potesse rimanere un altro po' per poter studiare al meglio questo suo rossore e le macchie che avevo notato aveva in molte altre parti del corpo.

Questo compito mi prendeva molto tempo ma Michael era molto paziente e si faceva ispezionare tranquillamente senza problemi.

Dopo un paio di mesi avevo scoperto che quel rossore era dovuto a una malattia autoimmune della pelle chiamata lupus collegata alla vitiligine, ovvero quelle macchie bianche su tutto il corpo.

Prima che potesse uscire definitivamente ero andata da lui un'ultima volta:
Io:
<< Michael prima che tu possa tornare a casa ti devo avvertire che per il lupus e la vitiligine dovremo iniziare una sessione di cure per estendere le macchie su tutto il corpo visto che è impossibile ricoprirle con il tuo colore naturale >>
Michael:
<< Dovrò venire io oppure verrai tu da me? >>
Io:
<< Per evitare affollmenti di fan davanti all'ospedale verrò io da te >>
Michael:
<< Quindi tu sarai il mio medico personale? >>
Io:
<< In un certo senso sì >>

Quella era stata l'ultima volta che avevo lavorato in quell'ospedale e avevo lasciato David per poter iniziare una vita con Michael.