Cap. 10

110 8 2
                                    

Dopo quel bacio non c'era stato niente perché Michael non si sentiva pronto ad affrontare la fase successiva.

Eravamo passati in molti Paesi per arrivare infine a Londra.

Prima del concerto volevo andare a trovare mio padre per sapere come stava e una volta arrivata a casa lui mi aveva accolto a braccia aperte:
Arthur:
<< Come stai cucciola? >>
Io:
<< Bene, ma vedo che la tua situazione non è migliorata. Dov'è Lilith? >>
Arthur:
<< Abbiamo divorziato, ora sono da solo >>
Io:
<< Meno male. Michael mi ha parlato in questi giorni che voleva acquistare una casa molto più grande per i bambini e magari tu puoi vivere con noi >>
Arthur:
<< È una bella idea! >>
Io:
<< Perché non vieni a vederlo in concerto? Così dopo magari gli potrai parlare di persona riguardo quest'idea >>
Arthur:
<< D'accordo. Allora vado a cambiarmi >>
Io:
<< Ti aspetto fuori >>

Dopo che lui si era cambiato eravamo andati al luogo dove si sarebbe tenuto il concerto. Michael era sul palco a prepararsi:
Io:
<< Mike mio padre ti vorrebbe chiedere un favore >>
Michael:
<< Dimmi tutto >>
Arthur:
<< Io sono rimasto da solo in casa e mia figlia mi ha parlato di una casa che tu vorresti comprare per i bambini e mi sono chiesto se magari non potevi accogliere anche a me >>
Michael:
<< Tu ormai fai parte della famiglia e non posso dirti di no, quindi sarai il benvenuto >>
Arthur:
<< Grazie, tu sei veramente un angelo >>

Quando arrivava Tatiana in scena e si avvicinava sempre di più a Michael lui l'allontanava facendomi l'occhiolino.

Però durante il penultimo concerto Tatiana si era stufata di questo suo comportamento e una volta in camerino gli aveva urlato:
Tatiana:
<< Senti Michael se deve continuare in questo modo io me ne vado, perché sono stufa di essere allontanata ogni volta da te! E non so a cosa è dovuto questo tuo comportamento! Pensavo di piacerti almeno un po'! >>
Michael:
<< Senti Tatiana devo essere sincero con te, tu non mi sei mai piaciuta e il mio cuore appartiene a un'altra persona. Io ti avevo scelta perché non volevo che Skylar vivesse l'incubo che sto vivendo io con i giornali, mi dispiace >>
Tatiana:
<< Allora è così! Ero il tuo strumento! Bene io non voglio più vederti! Dici alla tua dolce Skylar che può prenderselo lei il posto! >>

Una volta tornati in albergo Michael mi aveva preso da parte:
Michael:
<< Devo dirti una cosa, riguarda Tatiana >>
Io:
<< Cosa è successo? >>
Michael:
<< Si era stufata di questo mio comportamento e ha lasciato il suo lavoro. Quindi ora manca la ballerina per The Way You Make Me Feel e non ho nessuno >>
Io:
<< Non è vero, hai me. Mi hai insegnato tutti i tuoi passi quindi perché non metterli in pratica? >>
Michael:
<< Non sai cosa vuol dire stare sotto i riflettori della stampa e vedere ogni volta come ti ritraggono. Non voglio che tu soffra per loro >>
Io:
<< Michael stai tranquillo riuscirò a gestire la situazione, mettimi alla prova >>
Michael:
<< Sei sicura? Ma proprio sicura? >>
Io:
<< Certo! >>

La nostra ultima tappa era il 27 gennaio 1989 a Los Angeles.

Durante i preparativi per il concerto io avevo un'ansia pazzesca e non riuscivo a respirare: " stare dietro le quinte ad osservare era una cosa ma ballare e cantare sul palco davanti miliardi di persone era un'altra."

Mentre mi esercitavo a ballare guardavo l'area dove tra qualche ora si sarebbero radunati tutti i fan e mi ero sentita male:
Michael:
<< Ehi va tutto bene? >>
Io:
<< Non so se sarò capace di ballare e cantare davanti alla tua folla di fan, dopotutto solo soltanto un medico >>
Michael:
<< Tu sei il miglior medico e la migliore ballerina che abbia mai avuto, ti dò un consiglio: il peggior errore che un cantante o un ballerino possa fare è pensare, quindi non lo fare, balla e basta >>
Io gli avevo guardato i suoi occhi profondi e mi ero tranquillizzata.

L'ora del concerto era arrivata ed io aspettavo il mio turno dietro le quinte mentre osservavo tutti i suoi fan che urlavano il suo nome: " era una cosa bella che lui aveva così tanti fan che lo amavano, ne aveva bisogno in questo periodo".

Quando era partita The Way You Make Me Feel io ero uscita da dietro le quinte e avevo iniziato a cantare e a ballare. Durante tutta questa parte io mi ero avvicinata sempre di più a lui mentre sorrideva per poi alla fine avvicinare le mie labbra alle sue per poi uscire di scena facendo la moonwalk.

Al termine dello spettacolo Michael mi era venuto incontro con il suo splendido sorriso:
Michael:
<< Ma che ti era venuto in mente? Non era in programma! >>
Io:
<< Si può sempre improvvisare, no? >>
Michael:
<< Comunque, quando eri uscita facendo la moonwalk il pubblico era esploso! Già ti amano! >>

Il giorno successivo al concerto Michael aveva acquistato la casa per i bambini malati o in situazioni difficili: l'isola di Peter Pan dove si radunavano i bambini sperduti... Neverland.

Un sorriso che vale più di mille parole ( FUTURA REVISIONE ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora