Capitolo 5

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And you can tell everybody this is your song
It may be quite simple but now that it's done
I hope you don't mind
That I put down in words
How wonderful life is while you're in the world
(E puoi dirlo a tutti che questa è la tua canzone
Può darsi che sia piuttosto banale ma ormai è fatta.
Spero che non ti dispiaccia,
che abbia messo per iscritto
Come è meravigliosa la vita, ora che ci sei tu nel mio mondo.)
Anna cadde sulla sedia ancora scioccata dell'accaduto,giornata piena di emozioni eh?
Il resto della serata passò presto e la luna si fece viva,divenendo l'unica fonte di lume presente in tutta Avonlea.Quella sera nè Gilbert nè Anna riuscivano a dormire
Gilbert pensava,:"se ha chiuso gli occhi significa che un bacio lo voleva giusto?E poi non mi pare che si sia mossa per andarsene no?"
E Anna ,lei non riusciva quasi più a dormire,aveva gli incubi ormai tutte le notti.Vede il signor Hammond,che si avvicina e non ha belle intenzioni ,si sfila la cinta e fortunatamente il gallo la sveglia,segno che doveva prepararsi per un altra giornata di scuola.
Anna nel tragitto quotidiano che compieva verso la scuola,quando non si immaginava di essere la protagonista di una storia,rimuginava sulle cose succede negli ultimi anni,dall'adozione fino ad oggi e si sentiva felice.Poi i suoi pensieri tornavano al suo passato e ritornava cupa,come se tutte le emozioni nel suo corpo smettessero di brillare come al solito,e tutti i pensieri positivi andavano via,sovrastando quelli negativi.La sua paura più grande?Quella di svegliarsi un giorno e scoprire che tutto ciò vissuto fino ad ora era solo un bel sogno e trovarsi ancora in orfanotrofio,maltrattata dalle ragazze più grandi,doversi nascondere per poter leggere,non poter più immaginare di essere la protagonista di un libro,essere torturata dalle badanti dell'orfanotrofio.
Qui ritornavano in mente i momenti brutti,ricordava quando le ragazze strappavano le pagine dei libri,quando doveva restare in ginocchio per ore con 4/5 libri in mano,quando doveva nascondersi sotto al letto per non essere trovata...
Ed è qui che Anna cominciava a piangere,ma come poteva pensare al presente o al futuro se il suo passato continuava a tormentarla così tanto?
Non a caso,la sua scrittrice preferita,Jane Austen,scrisse una volta: Ricordate del passato solo ciò che vi fa piacere.E lei pensava,pensava,pensava
"Cosa c'è di bello del mio passato?"
Purtroppo però ,la risposta non arrivò mai,forse perché effettivamente non c'era
Ed è così che si ritrovava di nuovo a piangere,però la faceva stare bene,e non importava chi la guardasse,doveva farlo,per stare bene.
Il tragitto per andare a scuola non era mai risultato così lungo per Anna e quella mattina,come la scorsa,Diana non ha potuto compiere il tragitto con lei perché accompagnata dalla sua famiglia.Ora per lei si presentava in occasione molto importante:frequentare l'università a Parigi e partire con tutta la famiglia.In realtà,più che in occasione per lei,questa era l'opportunità per la famiglia di andare via da Avonlea,ma Diana no,voleva restare e frequentare la Queens insieme alle sue compagne.
Anna di fronte alla vista dell'edificio,fece una grande promessa a se stessa.Il suo passato,si chiamava così per un motivo,ora però,c'era da pensare al suo futuro e si promise che avrebbe fatto di tutto per far sì che fosse stupendo.
Certo lei aveva vissuto molti disguidi,molestie,violenze,ma di certo, ad Anna era stata concessa un altra opportunità,a differenza di molti altri bambini,e non poteva farsi intimorire dai mostri del suo passato.Ma non di certo si aspettava che fosse cosi difficile.
Quando davanti a lei apparve Diana,si sentiva più sollevata.
"Buongiorno Anna"
"Ciao Diana"
Le due si abbracciarono e dentro di se,Diana,pensava :"Come farò senza Anna quando dovrò trasferirmi a Parigi?".La stessa identica cosa si ripeteva la ragazza rossa,come avrebbe fatto senza la sua migliore amica?
Quell'abbraccio servi ad entrambe.
"Dai entriamo"
Mano nella mano le due giovani entrarono ,posarono i loro cappotti e si diressero verso i loro banchi,però notarono un affollamento vicino al banco di Gilbert.
La rossa si affacciò e vide Gilbert seduto al suo banco.Tutte le cose che aveva detto ieri?Di restare a casa e riposarsi?Lui se ne era altamente fregato.
Sentiva il calore della rabbia,partire dalle punte dei piedi fino ai capelli.Voleva dirgli tante di quelle cose ,ma sapeva che sarebbe scoppiata a piangere,e decise di far finta di nulla e di ignoralo.
Gilbert,al contrario di Anna,la salutò,e dal suo comportamento dedusse che era delusa,non aveva seguito i suoi consigli,ma lui l'ha fatto solo per darle una mano doposcuola con le decorazioni,o almeno ad assicurarsi che Charlie stesse lontano da lei.
"Buongiorno Carotina,perché non rispondi?"
Anna aveva lo sguardo abbassato e contava,non voleva ripetere la scenetta di alcuni anni prima,ovvero spaccare la sua lavagnetta in faccia a Gilbert
1...2...3...4...
"Senti so di aver sbagliato,ma non volevo perdere le lezioni"
"Blythe,la vita è la tua,evidentemente sei hai preferito farti del male che seguire i miei consigli lo hai fatto di tuo istinto.Siamo esseri umani,ma la prossima volta puoi star certo che non verrò a preoccuparmi di portarti gli appunti,cibo caldo e medicine...potresti tranquillamente chiederlo a Winniefred dato che pare che siate molto affiatati.Non credi?"
Anna pronunciate queste parole si rese conto solo dopo alcuni secondi che a parlar per lei era la rabbia,e il suo sguardo da più serio si addolcì.Come si poteva restare arrabbiati con Gilbert Blythe?A parte il fatto che era testardo,ma come biasimarlo,era io ragazzo più gentile e carismatico che Anna avesse mai conosciuto e non voleva lasciarlo andare facilmente.

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