Un vuoto che mi attanaglia lo stomaco, la gola e il cuore.
Non riesco a respirare, a vivere.
Il mondo attorno a me continua frenetico, ininterrompibile mentre io mi trovo ferma e incapace di procedere.
Il mio cuore rallenta mentre i miei pensieri aumentano diventando sempre più forti nella mia testa, sempre più veloci e si arrampicano goffi, cadono, corrono uno sull'altro, si ammassano e non respirano, come corpi in preda ad un panico trascendentale.
E' troppo forte per loro ma continuano ad aumentare e si aggrappano l'uno all'altro tentando di non cadere, di non soffocare morenti.
Sento le loro urla, i loro gemiti, tutti i sospiri e gli affanni del terrore.
E' una corsa disperata verso una meta sconosciuta e irraggiungibile, ma che mai potrà arrestarsi.
Percepisco ogni ferita, ogni livido.
La calca non ha mai fine e una montagna di corpi si crea, viva che si contrae e si muove cercando disperatamente aria per placare la sua apnea.
Il panico sigilla la gola e i polmoni non si riempiono quindi rantoli disperati.
Ci si accascia al suolo cercando di stringersi il più possibile per proteggersi da qualcosa che arriva da dentro di noi e dal quale non ci si può nascondere.

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Buio
General FictionRicordo quando l'ispirazione mi ha lasciata. Ricordo il primo respiro senza quella parte di me, il vuoto e lo stupore di sentirmi improvvisamente persa. Se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire i colori del fuoco che ardeva nel mio petto e impetu...