saturday.

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Mi sono appena vestita quando qualcuno suona alla porta. Chi può essere alle 10.30 di mattina? Mamma? Non suonerebbe, ha le chiavi. Allison? Impossibile, starà dormendo. Magari il postino, un pacco per mamma forse. Ma non è nessuno di queste persone. Il viso di Niall appare davanti ai miei occhi. Sorride e sono come incantata.
''Che ci fai qui?'' dico scocciata.
''Neanche un ciao, un buongiorno, non so,...'' sorride di nuovo e cavolo se non la smette morirò lì proprio di fronte a lui.
''Hai il coraggio di presentarti ancora qui? Vattene''
''È proprio questo il problema, non capisco perchè ti sia arrabbiata... E te ne sei andata via così''
''Ok forse ho esagerato ma ero imbarazzata e me ne sono andata''
''Per cosa? Per quello che ha detto Isabelle? Non sono mai andato a letto con lei, nemmeno con Carolyn. E poi anche se fosse cosa te ne importa?''
''E tu che sei venuto qui a casa mia? Cosa ti interessa che me ne sono andata via?''
''Sono venuto a saperlo perchè ti ho invitata io a quella festa''
''Ok hai ragione, sono una pazza l'hai detto pure tu ieri sera, ora puoi andare, buon weekend'' sto per chiudere la porta ma lui con un braccio la tiene aperta.
''Oh oh aspetta, non sono venuto solo per questo''
Metto le mani sui fianchi e aspetto che continui.
''Beh volevo chiederti se ti andava di uscire con me e mangiare una pizza'' è nervoso.
''Sono stanca, non ho chiuso occhio stanotte''
''Anche io non ho dormito, vieni con me dai'' mi supplica.
Sono ancora arrabbiata con lui ma sento che non posso dirgli di no ''Dammi solo qualche minuto per prepararmi''
''Ti aspetto in macchina'' lo sento esultare quando chiudo la porta.

La Range Rover nera è vicino al vialetto. Dopo che salgo in macchina parte.
''Pensavo avessi cambiato idea'' ride.
''Scusa se ti ho fatto aspettare'' mi sono solo cambiata e truccata velocemente. Indosso un paio di jeans, camicia e vans.
''Scherzavo.. Ti sei truccata?'' mi sorprende che lo abbia notato.
''Sì, non esco mai senza mettermi il mascara. Ormai è un'abitudine''
''Stai bene'' dice facendomi arrossire.
''Grazie''

Gli suona il cellulare. Dice che è Louis e deve rispondere. Sento che discutono di una partita di calcio del giorno dopo.
''Vuole andare allo stadio domani'' si scusa.
''Siete appassionati di calcio?'' chiedo.
''Sì andiamo quasi tutti i week-end a vedere le partite, ci divertiamo''
''Si vede che siete molto amici'' gli sorrido.
''Ci conosciamo da tanto tempo. È la persona più sincera che conosca''
''Cosa mi dici di Carolyn?''
''Era in classe con me alle elementari e alle medie. Ora è diventata antipatica, se la tira troppo. Da piccola non era così''
''Basta vedere la sua stanza. Devo ammettere che però è bella. Diciamo che è la tipica ragazza da concorsi di bellezza''
''Non è male ma ci sono ragazze molto più belle'' rimango scioccata dalle sue parole.
''Non sembrerebbe.. i ragazzi sono tutti intorno a lei''
''Penso che la usino solo. Ha avuto molti ragazzi ma per poco, anche solo due giorni o una notte'' mi chiedo se anche lui sia stato uno di quelli. ''Scendiamo?''

Sono solo le 11.15. Passeggiamo per il centro e ci fermiamo al parco. C'è tanta gente che approfitta del weekend per andare a fare shopping, famiglie con bambini e ragazzi che passano il tempo come noi. Troviamo un posto sul prato e ci sediamo appoggiati al tronco di un albero.
''Cosa volevi dirmi il secondo giorno di scuola quando stavo scendendo dalla macchina?''
''Quando ti ho accompagnato a casa quel giorno che pioveva?''
''Sì, stavo per scendere e mi hai detto ''Ti devo dire una cosa'' e poi non me lo hai più detto"
Ci pensa qualche secondo ''In realtà non volevo dire nulla, volevo solo fare questo'' si avvicina e posa le sue labbra delicatemente sulle mie. Il mondo intorno a me scompare. Non sento più nulla, solo il mio cuore che batte forte. Quando le nostre labbra si staccano siamo a pochi centimetri e non smetto di guardarlo negli occhi. Metto la mano al lato del suo viso e lo bacio.
''Eri bellissima ieri sera'' intreccia le dita tra i miei capelli e mi bacia ancora.

Affondo il coltello nella pizza che ha portato il cameriere poco fa. Niall sorride. Lo guardo negli occhi e sono così felice di essere insieme a lui in questo momento. Però allo stesso tempo sono anche nervosa.
''Qual è il tuo cibo preferito?'' mi chiede all'improvviso.
''La pizza'' cerco di rispondere il più tranquilla possibile. Il mio rapporto con il cibo non è il massimo. Ieri sera non ho mangiato nulla prima di uscire, a pranzo solo un panino. Sono tornata al peso di prima, i chili che avevo messo su ora lì ho persi di nuovo.
''Io amo andare a mangiare da Nando's''
''Una volta sono andata con mio padre nel ristorante di Londra'' altri brutti ricordi mi ritornano alla mente.
''Ti piace?''
''Se devo essere sincera non molto, non amo il cibo piccante''
''Allora non ti porterò mai a mangiare lì''
Sorrido. ''Bevanda preferita?''
''Coca-Cola, penso... tu?''
''Thè'' mangio la prima fetta della pizza.
''Freddo o caldo?''
''Non fa differenza ma direi caldo''
''Alle cinque naturalmente''
''Esatto. Con un bel libro da leggere magari''
''Diciamo che leggere non è la mia passione, però possiamo andare in una libreria se vuoi dopo''
''Non ti preoccupare e poi devo essere a casa prima delle tre''
''Ok, possiamo fare un'altra volta''
''Volentieri... a Londra quando volevo stare da sola andavo nella libreria vicino a casa mia prendevo una tazza di thè e cercavo un libro da leggere''
''Ti manca Londra?''
''Non sai quanto''

Comincia a piovere. Il cielo è grigio e compaiono nuvoloni enormi. Per fortuna c'è Niall di fianco a me che illumina tutto intorno con il suo sorriso. Siamo usciti da poco dal ristorante.
A un certo punto si sente un tuono e subito dopo la pioggia diventa più intensa.
Si alza il cappuccio e mi guarda. Mi prende per mano e cominciamo a correre verso il parcheggio. Le sue mani sono così calde e morbide. Intreccia le sue dita intorno alle mie.
Ho il fiatone e mi sento stranissima quando entriamo in macchina. Scoppia a ridere.
''Che c'è?'' dico.
''Tutto a posto?'' ride ancora.
''Sì''
''Sei sicura? Sembra che stai morendo. Non sei abituata a correre?''
''Ehm no'' ammetto.
''Ah ecco''
Accende la macchina e parte.
''Sei diverso, sai?'' dico.
Mi guarda. ''In che senso?''
''Sei diverso dagli altri''
''Lo prendo come un complimento'' dice perplesso.
''È un complimento'' affermo.
''Okay'' dice concentrandosi sulla strada.
''Non sembri molto convinto'' quasi rido.
Silenzio. Non so cosa dire fino a quando non siamo arrivati davanti a casa mia.
''Ti sei offeso?'' gli chiedo.
''No'' risponde ma evita il contatto visivo.
''Ehi, guardami. Prima volevo dire che sei diverso in senso positivo. Sei speciale e sono contenta di passare del tempo con te''
''Non sono offeso, perchè dovrei esserlo''
Non ce la faccio proprio a non avvicinarmi. Prendo il suo viso tra le mani e lo bacio. Resta un po' stupito ma ricambia il bacio subito. Poi dice facendomi sorridere: ''Wow, cosa era questo?''

(IN REVISIONE) people change, memories don't || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora