🔴42 CAPITOLO

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Io: voglio farlo con te
Peter: che cosa?
Io: voglio fare sesso con te, ok?
Peter: arrivo, spero non sia solo un modo per attaccarmi
Io: no, voglio solo scopare, muoviti o farò da sola
Peter: arrivo, così posso godermi la vista
Io: bene, muoviti

Dopo poco si apre la porta ed entra, sono un'attimo abbagliata dall'idea di attaccarlo e andarmene, però probabilmente finirebbe male, quindi decido di stare al mio posto così otterrò anche un po' la sua fiducia, Peter si siede sul letto, mo che ci penso è ironico mettere un letto se poi non mi lascia dormire, forse aveva escogitato una serata così

Peter: non pensavo che già la prima notte mi avresti voluto così tanto
Io: se devo essere onesta non stavo pensando a te
Peter: e a chi stavi pensando?
Io: un'altro, uno che a differenza tua mi rispetta e mi ama
Peter: m io ti amo
Io: non penso proprio

Gli metto una mano sulla spalla per spingerlo a sdraiarsi, ma lui mi prende dal polso

Peter: no no, lo so quanto ti piaccia comandare, ma ormai comando io, spogliati per me.

Mi metto davanti a lui, conoscendolo era solo una scusa per fare in modo che gli si addrizzi, probabilmente ha qualche problema, non so, so solo che se non lo stimoli per un po' non gli funziona, quando finisco di svestirmi, mi avvicini a lui e non è completamente eccitato, l'ho sempre trovato come un segno che diceva che non eravamo fatti l'uno per l'altra, mi abbasso al livello del suo amichetto, ma Peter mi ferma

Peter: ti voglio subito!
Io: ma che cazzo vuoi fare che ce l'hai moscio, porca troia fai fare a me

Mi abbasso di nuovo e glielo prendo in bocca, è da quando mi sono trasferita che non mi faccio qualcuno, pensare che Peter è il primo ragazzo che mi scopo da quando sono in Norvegia mi schifa un po'.

Appena si rizza mi metto su di lui, ma deve ribaltare la situazione, odio veramente tanto quando sono gli altri a comandare, su tutto non solo mentre si scopa, sono del parere che finché farò come dicono gli altri, tutti si mostreranno in modo falso, quando faccio di testa mia è in quei momenti che riesco a capire chi sia falso e chi no.
Peter si spinge dentro di me e io mi aggrappo a lui, quant'è vero che se qualcuno non ti attira alla fine non si gode poi così tanto, finiamo di farlo e lui mi abbraccia da dietro e poi si alza

Peter: ti va di mangiucchiare qualcosa?
Io: si

Peter si mette le mutande e io mi metto una delle maglie giganti che trovo nell'armadio e mi spaventa un po' il fatto che ci siano vestiti per come minimo un mese, andiamo in cucina e Peter prepara dei pancake, sono felice di essere libera, almeno posso mangiare usufruendo delle mie mani, mangio i pancake e bevo un po' e poi vado in camera mia, alla soglia Peter prova a baciarmi, ma io indietreggio

Io: voglio mettere in chiaro delle cose, mentre lo facevamo non ho pensato nemmeno un secondo a te, in questo momento sono presa da un'altro ragazzo, comunque posso avere un quaderno, una matita, un temperino e una gomma?
Peter: va bene
Io: comunque mi chiedevo una cosa? Come mai non mi hai lasciato a fare da sola?
Peter: oltre al fatto che se ti avessi scopato io avrei goduto di più, se non fosso venuto da te non mi sarei pututo godere lo spettacolo

Sono felice di sapere che non mi può vedere, sorrido e aspetto che mi dia ciò che gli ho chiesto e inizio a scrivere storie, per la maggior parte sono per ricordarmi di non impazzire, spero funzionino, c'è anche qualche appunto in mezzo ai capitoli dove mi dico di dover recitare per far pensare di star impazzendo, so già che sarà difficile resistere, ma lo devo fare per il bene di tutti

Tinus pov

*al momento del rapimento*

Abbiamo svegliato Emma, scendiamo in cucina e non c'è ne Niky ne le pizze, bussano alla porta e andiamo ad aprire sperando di trovarci davanti Nicole, ma c'è il fattorino con le nostre pizze.

Ci guardiamo tutti un po' impauriti, ci sono i soldi per terra, che cazzo sta succedendo?

Paghiamo, prendiamo le pizze e ci sediamo in soggiorno

Io: scusate, ma se prima non era il fattorino con le pizze, chi era?
Gaia: bella domanda, dobbiamo scoprirlo, facciamo così, dividiamoci le stanze, io e Ale cerchiamo nelle camere, voi altri pensate a cercare indizi in questo piano

Cerchiamo ovunque

Emma: forse ho un indizio

Urla, corriamo tutti da lei

Emma: scusatemi ma non riesco a rimanere c'è un affollamento nella mia testa in questo momento ho bisogno di andarmene

Ci legge a voce alta il bigliettino trovato sul comodino, Gaia glielo prende di mano

Gaia: è impossibile che sia di Niky, non c'è nemmeno una virgola, anche la scrittura è diversa, non fa la "f" così lineare, non l'ha scritto lei
Ale: e questa non è la sua "a"
Io: perlopiù non ha senso, perché avrebbe dovuto lasciare il biglietto sul comodino e i soldi a terra?
Ale: io chiamo la polizia
Marika: no, prima dovremmo avvertire i genitori
Io: concordo

Chiamiamo i genitori e gli spieghiamo la situazione, loro tornano a casa e quando sono con noi chiamiamo anche la polizia

Polizia: pronto, caserma di Trofors, avete bisogno?
Ale: una nostra amica è scomparsa, pensiamo che sia stata rapita
Polizia: da quanto tempo è scomparsa?
Ale: più o meno un ora
Polizia: mi dispiace dirvelo, ma finché non si superano le dodici ora noi non possiamo intervenire
Carlotta: senta, io non so chi sia lei e non so nemmeno se ha figli, io ne ho e so di per certo che mia figlia non scapperebbe, non oggi che è il suo compleanno
Polizia: mi spiace signora, vorrei davvero esserle d'aiuto, ma finché non passano le dodici ore non possiamo fare davvero niente, non possiamo intervenire, chiami tra undici ore

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