Capitolo 13

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Mi alzai, vidi tutto nero, caddi quasi a terra ma sentii prendermi al volo prima di svenire totalmente.
POVS RIVEN•
La vidi svenire davanti i miei occhi ma per fortuna Lucifero la prese al volo.
"Che le è successo?" Chiese.
"Ha usato il potere ibrido e le ha portato via molta energia.
Starà bene deve solo fare una bella dormita" disse Albert con un leggero sorriso per rassicurare i genitori.
"Va bene" disse Lucifero.
"Maya ha un potere molto forte, è telecinetica" dissi io.
"Telecinetica?" Chiese Katherine.
"Può sollevare oggetti senza toccarli le basta la mente, la mente le fa fare questo, gli occhi gialli vengono da questo potere" disse Albert.
"È stata magnifica, ha usato il potere con destrezza, come se l'avesse già fatto prima" dissi.
"Beh modestamente è mia figlia" disse Lucifero con sguardo fiero.
Certe volte mi dimenticavo che lei era la Principessa dell'inferno e questo mi faceva a pezzi.
"Vado a portare in camera Maya, starà bene ragazzo" disse Lucifero prima di teletrasportarsi con lei tra le braccia.
"Lo so è una guerriera" sorrisi.
POVS MAYA
Mi svegliai nel mio letto, guardai l'orario e vidi che erano le 17:55.
Mi alzai dal letto ed andai in bagno a farmi una doccia.
Finita la doccia mi asciugai i capelli, mi pettinai e mi feci la piastra.
A causa dei miei capelli lunghi fino metà schiena, ci misi un po'a piastrarli.
Mi truccai con matita nera sotto gli occhi e rimmel.
Andai nella cabina armadio e presi un vestito rosso e corto con scollo a cuore e scarpe rosse con tacco.

Andai nella cabina armadio e presi un vestito rosso e corto con scollo a cuore e scarpe rosse con tacco

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Presi un bicchiere d'acqua dal tavolino in camera mia e uscii dalla stanza.
Arrivata alla porta erano le 19:01 la aprii, tutti i demoni erano a tavola, si girarono verso di me, era il secondo ritardo che facevo nel giorno.
Andai verso il mio posto ma una mano mi blocco, era Albert.
"Stai meglio?"
"Si, grazie Albert.
Ora se vuoi scusarmi, vado a mangiare" Sorrisi.
"Vai e buon appetito" sorrise anche lui.
Andai al mio posto e mi sedetti.
"Tesoro, come stai?" Mi chiese mia madre.
"Bene, mammà" dissi cominciando a mangiare.
"Stavi morendo di fame, eh" dissero mio nonno ed io risi.
Continuammo a mangiare, alla fine della cena i demoni tornarono nelle loro stanze, i miei amici ed i miei genitori m diedero la buonanotte e se ne andarono.
Mi incamminai verso Albert che in quel momento stava parlando con gli altri ibridi.
"Albert, hai conosciuto gli altri, mi dispiace non averteli presentati di persona" dissi dispiaciuta.
"Non ti preoccupare, l'importante è che ti sia ripresa" disse Albert con un sorriso.
"Io vadoo a dormire è stato un piacere conoscerti, Albert" disse Alex.
"Veniamo con te" dissero Jack e Mindy.
"Notte ragazzi" dissi, mi ringraziarono e se ne andarono via.
"E rimasero in tre" disse Riven, ridemmo alla battuta.
"Riven, potrei parlare un attimo con Maya?" Chiese Albert.
"Certo, io vado a dormire, ci vediamo domani.
Buonanotte Albert, buonanotte Maya" ricambiai la buonanotte, gli sorrisi, lui ricambiò e poi se ne andò.
"Dimmi Albert" dissi invitandolo a parlare.
"Maya, devi sapere che oggi prima che voi arrivaste in mio soccorso, una di quelle bestie mi ha morso" disse indicando la sua gamba, tirò su la gamba destra del pantalone e vidi la ferita.
"Albert, ha un brutto aspetto perché non ti sei fatto curare?" Dissi incredula.
"Maya... Purtroppo il morso di uno Skri è velenoso.
Poteva andarmi peggio, mi avrebbe potuto staccare una gamba" Disse in un lieve sorriso.
"Albert, mi dispiace se solo fossi arrivata prima" ero distrutta dalla notizia.
"Oh Maya, non essere triste per me" mi sorrise leggermente.
"Come faccio a non esserlo?" I miei occhi si tinsero di blu.
"Esiste un antidoto?" Chiesi speranzosa.
"No e non mi servirà"
"Come fai a dire una cosa del genere?" Risposi scioccata, mi prese per le spalle e mi costrinse a guardarlo meglio occhi.
"Maya, io ho vissuto a sufficienza, la mia fine è quasi giunta e io sono pronto."
"Sai quanto ti resta?"
"Vedendo la ferita, sei o sette giorni al massimo" disse tranquillamente.
"Come fai a essere così tranquillo?" Misi le mani nei capelli.
"Ascoltami, ormai sono vecchio, l'equilibrio nella mie mani sarebbe solo un pericolo, il mio corpo non riesce più a tenerne il peso e l'energia" mi spiegò con un sorriso.
"Cosa succederà all'equilibrio una volta che tu sarai..." Non riuscivo a dire quella parola, ero completamente scioccata dalla situazione.
"Una volta che sarò morto?
Semplice, prima di morire lo passerò a qualcuno più giovane, una persona che è degna di portare questo potere.
Guarda questa" tirò fuori una collana dalla sua maglietta, con una pietra grigia scuro.

Guarda questa" tirò fuori una collana dalla sua maglietta, con una pietra grigia scuro

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"Cos'è?"
"Vedi la pietra?
Questa non è una semplice pietra.
Essa indica lo stato di salute di chi porta il potere dell'equilibrio e come vedi dal colore il portatore non sta bene.
Di solito quando il portatore sta bene, la pietra è di colore verde acqua" finì di dire.
"Come farai a sapere a chi dare questo potere?"
"Dovrò cercare la persona giusta"
"Ti aiuterò" dissi decisa.
"Ci penserò io, tranquilla" mi diede una leggera pacca sulla spalla.
"Hai detto che la persona deve essere degna..." Chiesi pensierosa.
"Si esattamente"
"E se tu dessi il potere a mio padre?"
"Oh no, lui non va bene" disse in una piccola risata.
"Perché no?"
"Vedi, se io dessi il potere dell'equilibrio a Lucifero, l'equilibrio non sarebbe più tale, penderebbe costantemente verso il male"
"Capisco... ed invece mia madre, lei non sarebbe degna?"
"Si ma il potere che porta Katherine è potente e con un potere altrettanto potente lei..." Non lo feci finire.
"Lei verrebbe sopraffatta e i poteri la schiaccerebbero" finii io.
"Esatto"
"Ti ringrazio di avermi informata della situazione." sorrisi leggermente.
"Grazie a te di avermi salvato la vita" sorrise.
"Ci vediamo domani a colazione e sappi che... cercherò fino a l'ultimo di salvarti la vita...di nuovo" sorrisi e lui ricambiò.
"Va bene, buonanotte Principessa Maya" mi fece un inchino gratitudine e si incamminò verso la sua stanza.
"Notte, Albert" dissi a bassa voce, sapere che gli rimaneva forse una settimana era straziante.
Mi teletrasportai in camera ed andai in bagno, mi struccai, mi misi il pigiama e mi infilai a letto.
Dormire fu impossibile ma per un miracolo alla fine riuscii ad addormentarmi.

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DANGEL: L'equilibrio del male e del beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora