"Cosa?" Dissi sconvolta, i miei occhi tornarono normali all'improvviso, il mio potere su di lui non funzionava più, infatti cadde a terra.
"Mi hai davvero impressionato, così tanto che ho deciso di non ucciderti, ti terrò con me e saremo felici, solo noi due insieme, per sempre" disse con un sorriso.
"Cosa?" Dissero tutti.
"Che?" Dissi, rimasi scioccata dal suo discorso.
"Ei, lei è la mia ragazza!" Disse Riven.
"Non più, lei ti ha lasciato da quanto ricordo o sbaglio?
Tu non la meriti, non le hai dato nemmeno retta quando aveva bisogno del tuo appoggio.
Quale ragazzo farebbe una cosa del genere alla propria ragazza?" Disse Cunter, Riven lo guardò con gli occhi spalancati e non seppe che rispondere.
"Ecco, infatti" disse lui.
"Io non verrò mai con te" dissi.
"Si che lo farai, quando capirai che questo non è il posto giusto per te, sarà allora che attaccherò l'inferno per averti al mio fianco.
Verrò con un esercito e spazzerò via questo posto" disse in una risata.
"No non puoi fare una cosa del genere" disse mia madre.
"Oh, posso eccome.
Sei una creatura meravigliosa, Maya...
Non dimenticarlo,
Ci vedremo presto Mon Chéri" e detto questo scomparve nel nulla.
La collana tornò verde, segno che Cunter non si trovava più negli Inferi.
"Oh mamma mia, no per favore no, non lei" disse mia madre, inginocchiandosi a terra e cominciando a piangere.
Mio padre aveva uno sguardo triste in viso, gli occhi blu, rossi e neri infatti spiccavano dal suo viso.
"VIA TUTTI, ANDATEVENE" urlò ai demoni che lo ascoltarono immediatamente.
Ero così concentrata sugli altri da non accorgermi di come stavo io.
Mi sentivo... Non lo so sinceramente, non sapevo che pensare, che dire, ero solo immobile, perfettamente come ero alla presenza di Cunter.
Cunter... Sentivo i miei occhi bruciare, erano rossi come la rabbia che bruciava dentro di me.
"IO VE L'AVEVO DETTO, VI AVEVO DETTO DI NON FIDARVI, CHE NON ERA CHI DICEVA DI ESSERE MA NON MI AVETE DATO ASCOLTO ED ORA PER COLPA MIA, LUI TORNERÀ QUI E DISTRUGGERÀ TUTTO.
E SARÀ SOLO COLPA MIA,
AVREI DOVUTO UCCIDERLO QUANDO NE AVEVO L'OCCASIONE SENZA ASCOLTARVI, PROPRIO COME AVETE FATTO VOI CON ME" dissi tutto d'un fiato urlando, stavo piangendo e non me ne ero accorta.
"È stata tutta colpa nostra, Maya" disse mio padre.
"Maya" disse Riven avvicinandosi a me.
"TU NON TOCCARMI, STAI LONTANO DA ME" mi uscì così, gli urlai tutto in faccia ma questa volta guardandolo negli occhi.
"O mamma mia"dissi singhiozzando, mi coprii il viso con le mani ripensando a tutto quello che era successo.
"Tesoro..." disse mia madre con gli occhi rossi dal pianto.
Mi teletrasportai nella mia camera e chiusi a chiave la porta e la finestra.
Nessuno poteva entrare, ero arrabbiatissima, presi un vaso e lo lanciai contro il muro, guardai il mio polso, avevo addosso il bracciale che mi aveva regalato Riven.
Ricominciai a piangere e a singhiozzare.
Mi tolsi il bracciale e lo posai sul comodino.
Il solo guardare quel bracciale mi faceva pensare a lui e non dovevo farlo.
Scivolai con la schiena sul muro e mi sedetti per terra con le gambe strette al petto.
"Perché è una continua sofferenza?" Dissi a bassa voce
Ad un certo punto qualcosa sul mio letto cominciò a brillare, mi alzai e mi avvicinai lentamente.
Il diario di Albert brillava di luce propria, non l'aveva mai fatto, ero stupita, quella luce mi attirava sempre di più, mi avvicinai lentamente e lo afferrai.
Presi coraggio e lo aprii.
Dal diario uscì un animale che aprì le ali e si posò sul mio letto.
Indietreggiai per lo spavento fino a che non mi ritrovai con le spalle al muro.
Era un volatile, abbastanza grande, rosso e un po' arancio."Una fenice?" Chiesi sbalordita.
"È un piacere conoscerti Maya, il mio nome è Enea" disse, spalancai gli occhi.
"Tu parli"
"Solo il mio custode può sentirmi"
"E perché sei qui?" Chiesi curiosa.
"La Fenice vola solo dalla persona che merita di essere aiutata.
Tu sei buona ma troppo arrabbiata con te stessa, se vuoi essere l'equilibrio devi imparare ad amare te stessa e se vuoi amare qualcuno, devi prima imparare ad amare te stessa, tutto dipende da te"
"Ma è..."
"Non puoi darti la colpa di tutto, hai fatto la scelta giusta, hai scelto di andare contro a tutti pur di far venire a galla quell'enorme bugia".
"Come fai a sapere tutto questo?"
"Ti seguo da un po', Albert mi ha parlato di te.
Sono destinata a stare affianco dell'equilibrio"
"Quindi..."
"Affianco a te"
"E come puoi aiutarmi?" Chiesi.
"Innanzitutto devi essere intoccabile, ti insegnerò ad aumentare la tua temperatura corporea per poterti difendere e devi migliorare la tua abilità nel combattimento".
"Cioè tutto" risi.
"Sei potente, puoi farcela, tutti contano su di te e fallire non è concesso".
"Ci proverò" dissi decisa.
"Perfetto, andiamo" disse spiccando il volo.
"Nei, aspetta... Dove?" Dissi seguendola.
"Apri la porta" disse lei.
"Va bene ma dove stiamo andando?"
Aprii la porta e lei la oltrepassò in volo.
"Aspetta, Enea... Aspettami" dissi inseguendola.
Passai di fronte la sala del trono e vidi che c'erano tutti e peggio ancora, mi stavano guardando curiosi.
"Enea, fermati" dissi, aprii le ali e la seguii fino il campo d'allenamento.
"Maya, aspetta" disse mia madre correndo verso di me con tutti dietro.
"Ma?..." Mio padre spalancò gli occhi.
Ritrassi le ali e fulminai Enea con lo sguardo.
"È colpa tua" le dissi.
"Perché sta parlando con un piccione?" Chiese Jack.
"Idiota, quello non è un piccione..." Disse Mindy.
"È una Fenice" disse Riven, guardandola.
"Un piccione eh?... Sei proprio perspicace" dissi sarcastica.
"Non tutti conoscono questa creatura" disse Alex ridendo dell'amico.
"Si chiama Enea" dissi.
"Riesci a parlarci?" Mi chiese sbalordita mia madre.
"Si, solo il custode dell'equilibrio può capirla" dissi guardando Enea.
"La custode" mi correse lei.
"La custode, va bene Enea".
"Beh è un piacere conoscerti, Enea" disse mia madre.
"Il piacere è mio, Maestà"
"Per favore chiamami Katherine"
"Va bene, Katherine" mia madre sorrise.
"Un cuore così puro come regina dell'Inferno... È fantastico" disse Enea.
"Ti ringrazio" sorrise mia madre.
"Beh, che ci facevate qui fuori?" Chiese mio padre.
"Enea vuole insegnarmi alcune cose"
"Falli restare, ti servono per allenarti" disse Enea.
"Perfetto, ragazzi rimanete qui ad allenarvi con loro" disse mia madre.
"Va bene" dissero tutti.Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina ♥️
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DANGEL: L'equilibrio del male e del bene
RomanceSecondo libro della storia: DANGEL: Un amore quasi impossibile. Dodici anni dopo la battaglia contro Simon, la pace tra i due mondi è indistruttibile. Ma questa pace non durerà ancora per molto. Un potere troppo grande in una sola persona...o forse...