Capitolo VII Sogni infranti e Covid-19

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Dicembre 2019, penso che non dimenticherò mai questo momento della mia vita.

Quando ho aperto la partita iva, lo scorso anno, ho deciso di darmi una scadenza entro la quale avrei dovuto lasciare il mio posto fisso, da dipendente, e dedicarmi totalmente alla mia attività di assistenza virtuale.

Neanche a farlo apposta scelsi proprio Dicembre, la fine dell'anno, per dire addio al posto di lavoro che, bene o male, mi aveva sostentato negli ultimi cinque anni della mia vita.

E devo dire la verità, più questa data si avvicinava più non mi sentivo pronta.
Continuavo a cercare scuse per rimandare, ma come a volte succede è il destino che ci dà quella spintarella che ci fa prendere una strada invece di un'altra.

L'azienda entra in crisi, già da qualche anno c'erano dei problemi.
Ritardati pagamenti, tredicesima rateizzata, i classici problemi di liquidità che affliggono molte aziende italiane in questa eterna recessione che stiamo vivendo.

Ma a Dicembre ci informano che non ci verrà pagato lo stipendio di Novembre.
Per me è una doccia fredda, è come se all'improvviso mi avessero schiaffeggiato e avessi improvvisamente preso piena coscienza che la mia vita doveva cambiare.

Che stavo perdendo tempo.
Che ne avevo perso fin troppo.

Lascio quindi il mio porto sicuro e spicco il volo "verso l'infinito e oltre!" (cit.)

Mi butto perciò a capofitto nella ricerca di clienti, organizzandomi la giornata sulla base degli orari scolastici dei miei 3 bambini, ma come spesso succede quando si va a pesca può capitare di essere pescati!

Ed infatti, un po' la necessità di guadagnare, un po' la voglia di dimostrare che potevo lavorare per conto mio, mi faccio coinvolgere da un "cliente" che si rivela purtroppo una remissione in termini di ore lavorate e di paga.

Ma si sa, le ossa si fanno sul campo e si impara dai propri errori.
Mangiata la foglia ho preso le distanze e ho proseguito il mio cammino.

Nel frattempo ho iniziato a seguire diversi progetti, ma questa volta con molta cautela e quando ero sul punto di firmare il primo vero, serio e prolungato contratto come assistente virtuale, si è abbattuto su di noi il mostro chiamato :

CORONAVIRUS.

Della serie non fai in tempo ad iniziare una cosa che si abbatte su di te una pandemia globale! Grazie Karma!

Ovviamente il mio cliente lavora nel settore alberghiero e ristorazione per cui adios amigos, se non chiudi ci risentiamo a Giugno (forse).

Ok, decisamente spiazzata e delusa dalla piega degli eventi, cerco di guardare il bicchiere mezzo pieno e penso che con tutto questo smartworking obbligatorio aumenteranno i potenziali clienti.

Dopo quasi due mesi di quarantena i clienti non sono aumentati ed è sceso pure il traffico sul mio sito web.

Ho approfittato del poco tempo libero a disposizione ( la dad mi sta uccidendo), per rispolverare alcune cose che avevo tralasciato, come alcuni video che volevo creare per il mio gruppo facebook, seguire qualche corso di aggiornamento sui social network e uno per correttore di bozze e self publishing.

Non avevo fatto i conti con l'unico vero ostacolo al mio smart working da casa...
Le videolezioni scolastiche dei miei figli e mio marito a presidiare la mia postazione PC dalle 9.00 alle 18.00 con il suo telelavoro!!

Tutti i dispositivi elettronici di casa sono occupati per la maggior parte del tempo, e a volte, sono costretta ad utilizzare anche il mio cellulare personale per copiare compiti o seguire videolezioni, visto che i bambini sono 3 e solo il più grande ha un suo cellulare personale.

Ed io mi trovo a rimpiangere i bei tempi andati, quando avevo due PC a disposizione tutti per me!

La mancanza di dispositivi e di tempo è quello che più mi pesa del periodo pre isolamento.

Oppure il silenzio.
Quanto mi manca il silenzio.

Quindi registrazioni audio/video addio, lavoro telefonico addio, e rischio di vedere questo mio sogno infrangersi su una realtà sempre più distopica e irrazionale.

Chi mi ha seguito fino qui credo che abbia compreso qual è la vera difficoltà del mettersi in proprio, in Italia, in questo momento storico, ossia non avere nessuna certezza.
Essere in balia degli eventi, senza nessun diritto e con molti doveri.

Ma se lo fai non sei pazza/o, stai seguendo la tua felicità e in questi giorni più che mai, di fronte alle migliaia di morti che ci hanno lasciato, credo che il valore della vita, degna di essere vissuta felicemente, non si possa semplicemente sacrificare sull'altare del quieto vivere.

Nonostante tutto voglio continuare a credere, credere in me stessa, nella possibilità di un futuro migliore.
Nel frattempo il presente lo voglio vedere come la dimostrazione che posso superare anche questo.

Qualche anno fa mi incuriosì molto un esperimento di fisica quantistica che dimostrava che il risultato ottenuto variava a seconda che si osservasse o meno il fenomeno.

Stabilendo quindi uno stretto legame tra osservatore ed osservato.

Questo fatto mi indusse riflessioni filosofiche sulla vita, perché è come la conferma che noi non siamo spettatori inermi delle nostre vite.
Anche non fare nulla è una scelta, ed ha conseguenze che influenzano tutto quello che ci circonda.
Per cui cerchiamo di influenzarlo positivamente, che di negatività addosso ce ne arriva già da tutte le parti.



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⏰ Ultimo aggiornamento: May 03, 2020 ⏰

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