Davanti allo schermo del mio portatile cerco il prossimo acquisto da fare per mia figlia. A soli cinque anni compiuti, è già così testarda, ed estremamente cocciuta. Non molla mai, nemmeno per un secondo. Adoro questo suo carattere, tutta sua madre. Meg è caparbia proprio come la piccola Amie. Cerca sempre di terminare ciò che comincia, in qualsiasi cosa. A ripensarci adesso è proprio per questo che all'età di appena diciott'anni, ho finito per innamorarmi di sua madre. Ho conosciuto Meg ad un evento di beneficenza. All'epoca ero solamente un cameriere e non ero che un ragazzino scarruffato e scontroso. Non davo confidenza a molti e i pochi amici che avevo al mio fianco, erano per l'esattezza: due.
Si può dire che fossi veramente uno sfigato. Il mio viso era costantemente ricoperto di brufoli e non parliamo degli orribili capelli che avevano ormai vita propria. "Sorpresi? Beh, io per nulla". Ma torniamo a come quella bellissima ragazza si sia innamorata di me. "Meg. Oddio è davvero una storia assurda. Ma non di quelle sdolcinate piene di promesse e cioccolatini, no! La nostra storia è partita tutta in un altra maniera. Se ci ripenso, non so come ho potuto essere così idiota, ma andiamo per gradi."
Ricordo perfettamente quella maledetta e folle festa di ben dodici anni fa. Mentre la mia testa diceva di fare il mio lavoro e cercare di riuscire a realizzare il sogno di divenire un cuoco, beh, la mia testa era da un'altra parte e il tutto comandata semplicemente dalle mie parti intime.
Veramente? Noi uomini pensiamo solo a quello? Beh, in presenza di una bella ed affascinante donna, perdiamo veramente di fascino e di interesse. Come dargli torto però. Amo quei corpi così sinuosi e lineari. Provocano in me pensieri alquanto eccitanti e tutto questo mi piace. Adoro vederle arrossire di piacere oppure urlare per me, in preda ad un orgasmo. È così affascinante e del tutto gratificante.
Tornando a quella sera, sistemavo con grazia ed eleganza quei buonissimi e dolcissimi bignè. Il loro aspetto così invitante e meraviglioso alla sola vista era veramente una delizia. Su ogni vassoio avevo adornato un fiore diverso che potesse esprimere il proprio sapore. Per quei magnifici bignè, avevo scelto una bellissima e classica rosa bianca, ma che successivamente mi fece ricredere su quella scelta così spontanea. Mentre sistemavo il mio vassoio, arrivò Meg.
"Oddio...Ripensandoci era davvero una stronza in quel periodo. Odiava tutto e tutti. Ma come me, aveva una passione: il cibo."
<< Sul serio? Veramente pensi che le rose, valorizzino l'aspetto di quei meravigliosi bignè? >> Mi voltai e con le braccia conserte mi fissò quasi irritata. Nonostante tutto il lavoro che avevo messo nel sistemare quelle meravigliose rose, lei ebbe il coraggio e la grinta di destabilizzarmi e rendermi inutile.
<< Ci conosciamo? >> Risposi incazzato e con aria quasi di sfida. << No! Ma sicuramente il cuoco non approverà il tuo lavoro. >> Rispose nuovamente.
<< Beh, ti stupirò! Quei bignè li ho fatti io. >> Dissi orgoglioso e con faccia risoluta. Lei ricordo che non disse nient'altro se non un piccolo e semplice appunto: << Io metterei una piccola orchidea bianca. La loro semplicità e la bellezza di quei soffici e gustosi bignè, si intonano con un fiore altrettanto delicato. >>
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<< Grazie, per il tuo consiglio. Lo prenderò in considerzione. >> Rimasi di stucco per quanto sapesse parlare ed esprimersi quanto me, solo alla vista di un semplice e piccolo dolce con la crema. Ma ripeto era solo l'apparenza del momento perché sotto quella falsa superiorità si celava una ragazza completamente diversa. Seguii il suo consiglio e nonostante l'incazzatura del momento, dall'altra parte della sala notai che come me era una semplice cameriera. Forse è per questo che mi attraeva e desideravo averla. Forse era semplicente alla ricerca di se stessa esattamente come me. Ma quella notte capii che quella donna, nonostante il carattere tremendo e quella saccenza in sè, doveva essere mia. Il ricevimento inizio precisamente alle venti e la gente che contava di più era a quella festa. Tutta Londra era lì in attesa di accaparrare quel qualcosa che lo avrebbe reso ancora più schifosamente ricco. Ogni cosa all'asta andava in beneficenza, ma mai quanto i loro visi rifatti di botulino e rughe tirate, che successivamente avresti potuto vedere su qualche copertina. A fine serata dopo aver sistemato i vassoi ormai vuoti, presi qualcosa di analcolico e iniziai a girare per la sala. Non so che fine avesse fatto Meg, ma sapevo solamente che qualcosa mi spinse a salire in quelle stanze. In quella casa che per noi era inaccessibile, mi sentii attratto a salire l'enorme scalinata e a ritrovarmi sul quel tetto. Ricordo che era girata di spalle. I capelli color castano chiaro e prima legati in una semplice e folte coda, adesso ricadevano su di lei coprendo quel collo così bello e meraviglioso. Mi avvicinai non dicendo niente se non ammirarla ad ogni mio piccolo passo. Pure Meg silenziosa, non smise di ammirare quel cielo; punteggiato da quelle piccole stelle luminose. Si svolto quel poco solo per potermi vedere ed io feci altrettanto. Mi mise una mano su un fianco e poi l'altra sull'altro così che i nostri sguardi potessero ammirarsi. Si avvicinò ancora di più ed appoggio le sue labbra sulle mie. Ci baciammo molto intesamente. La lingua era unita alla sua come fosse un sigillo d'amore. Quel bacio così intenso e appassionato provocò in me un erezione istantanea, che forse a ripensarci molto probabilmente notò. Continuammo a giocare con le nostre lingue, nonostante la voglia inrefrenabile e il desiderio carnale. Quella notte scoprii cosa significava amare qualcuno e cedersi a lei anche senza il sesso. Nell'oscurità di quella notte stellata di luglio, lei fu mia ed io suo.
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"Tutto o niente, giusto Lucas? Cazzo! devo smetterla con questo sentimentalismo. Forse l'ho acquistato nell'essere padre o forse lo sono sempre stato."
Ma è comunque giunto il momento di riprendere in mano la mia vita e di essere un uomo con maggiore autostima e grinta. Quindi non devo farmi più affliggere dal passato, ma godere i frutti coltivati e saperli utilizzare per la mia felicità. Io sono divenuto un uomo di successo e cazzo se adesso avessi di fronte il ragazzino che ero, gli direi di muoversi e godersi questa fottuta e meravigliosa vita. Se io e Meg siamo giunti alla separazione è stato solamente per il mio modo di scopare. Adesso, devo solo trovarmi una succulenta sottomessa, in grado di assecondare e soddisfare ogni mio più oscuro desiderio. Devo solo avere pazienza e forse chi lo sa, se alla serata di questa sera, la troverò? Quello che so per certo, è che sono libero di essere me stesso e senza più nascondere questo mio lato dominante. Adesso posso essere ciò che voglio e senza ulteriori indugi è l'ora di prepararsi!
"Mia dolce e immaginaria bambolina, arrivo, ovunque tu sia. Sei pronta a conoscermi?"
Mi metto in doccia nella speranza di togliere di dosso tutta l'intera vita che per anni mi aveva gettato addosso merda. Dopo essermi dato un abbondante affrescata, indosso il completo nero acquistato due settimane fà in boutique. Mi guardo allo specchio e potei dire di essere veramente, un cazzo di meraviglioso uomo sexy. Affascinate e alquanto slanciato. Dopo essermi alzato l'autostima a mille, finisco di sistemarmi i capelli con po' di gel. Afferro le chiavi della mia moto e il cappotto, pronto per la serata che sarebbe avvenuta. Adesso posso ufficialmente dirlo: "Sono libero di essere ciò che voglio! O tutto o niente, esattamente come quella sera."
Sfrecciando per le vie di Londra e godendomi il vento sulla pelle, come una leggera e stimolante carezza, mi dirigo all'evento più carico che mai.
Ho pubblicato un altro capitolo, nella speranza di far crescere il vostro desiderio nel leggere questo romanzo. Spero che siate felici di ciò e che continuerete a seguire la storia.