Usciamo insieme!

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Uscimmo circa altre 4 volte, una volta con Rachel e  due volte noi due da soli, oramai eravamo diventati veri e propri amici. Ma non so fino a quando fosse durata questa storia, avevo molta paura ogni volta che uscivo con lui, paura che potesse capire i miei sentimenti. Ogni volta che stavamo insieme, non riuscivo a non smettere di guardarlo aveva dei bellissimi occhi verdi e i suoi capelli erano a dir quanto stupefacenti, e quando indossava quelle magliette un po’ attillate con le maniche corte non vi nascondo che avrei voluto abbracciargliele quelle braccia. Non aveva un fisico gonfiato, andava in palestra, ma aveva un fisico magro con degli eccitanti addominali e dei bicipiti normali, naturalmente un po’ gonfi dato che andava in palestra, ma niente di eccessivo e questo mi faceva venire voglia di saltargli a dosso e non mollarlo più dalle mie braccia.

Insomma, i miei sentimenti per lui erano forti, il problema è che a volte diventavano anche troppo forti. Ricordo che l’ ultima volta che uscimmo, decidemmo di fare un giro per il lago più grande di Central Parck che è a dir poco il più romantico posto della città. Durante la passeggiata stavo per inciampare su una macchinina che un bambino  distrattamente aveva lasciato in giro, lui mi prese e le mie labbra erano a pochi centimetri dalle sue, il problema non era che i miei sentimenti mi stavano facendo cedere dicendomi di baciarlo,ma (penso siano lo stesso i sentimenti) mi fecero sentire un qual cosa  di smosso dentro di me, il problema  era che non era all’ altezza del cuore, ma all’ altezza dei pantaloni. Un imbarazzo! Ma per  fortuna non si accorse di niente, o almeno lo spero. Sempre  quel giorno ricordo che fu un giorno quasi meraviglioso. Verso sera  eravamo ancora a Central Parck, essendo sera non c’erano molte persone, così ci appoggiamo sulla ringhiera che si affaccia sul laghetto più grande. Restammo a guardare il lago e i palazzi che spuntavano dietro gli alberi, quando io mi girai verso di lui, lui stranamente fece lo stesso e restammo per   qualche minuto a guardarci negli occhi, quando lo vidi avvicinarsi alle mie labbra. Chiusi gli occhi aspettando il momento. Ma “hei guardate ragazzi,questo posto è diventato così attraente che pure i froci credono sia posto riservato alla loro razza” disse ridendo un ragazzo  ;tatuato molto forzuto con una bandana in testa ,una canottiera nera e dei pantaloni grigi da teppista, ai suoi due compagni che  ridevano anche essi per seguire il capo. Capii che da un momento all’ altro sarebbe iniziata una rissa così chiesi ad SJ di andarcene. Vedendo ciò il capo dei tre  corse verso di noi e mi diede un grosso spintone “non ti azzardare a toccarlo!” disse SJ sferrando un pugno al teppista che cadde a terra. SJ mi aiutò ad alzarmi, ma il capo lo raggiunse   iniziando una rissa insieme ad uno degli altri due ragazzi, l’ altro si diresse verso di me allontanandomi dalla rissa  dato che avevo cercato di dividerli ma a quanto pare non fu una giusta mossa perche questo mi prese e mi diede un pugno facendomi cadere a terra e facendomi sbattere contro terra. Persi i sensi. Quando mi svegliai ero a terra ancora un po’ dolorante, alzai il mio busto toccandomi la testa e cominciai a guardarmi in torno cercando SJ; quando sentii un lamento poco distante da me, disteso a terra c’era SJ. Impaurito mi alzai subito in piedi  cercando di correre verso di lui, mi misi in ginocchio accanto a lui e gli misi una mano sotto la testa, aveva un occhio quasi gonfio e del sangue che gli usciva dal naso. Per fortuna che  abitavo li vicino. Lo aiutai ad alzarsi e piano piano arrivammo a casa mia. Lo feci salire e lo portai  nella mia stanza dove lo feci sedere sul mio letto. Lo lasciai e mi diressi in bagno a prendere lo scatolo dei medicinali. Tornai in camera  e vidi che aveva dolore al braccio “togliti la maglietta” gli dissi “c-cosa?” mi disse come se gli avessi chiesto chissà cosa, è vero  mi sarebbe piaciuto vedere il suo corpo super figo, ma forse in un altro contesto, ora aveva sicuramente bisogno di cure. “non vorrai mica che ti metta il disinfettante attraverso la maglietta !” gli dissi io facendo una battuta,così un po’ dolorante  si tolse la maglietta.  Aveva un corpo bellissimo, rimasi ad ammirarlo  per tutta la preparazione dei medicinali e i miei istinti di andare li e baciarlo mi stavano sopraffacendo, ma resistetti.  Misi un po’ di disinfettante in un  pezzo di garza, mi sedetti accanto a lui e lo appoggiai sotto il naso. Durante il trattamento  vidi che mi stava guardando così un po’ agitato per il fatto che mi stesse guardando gli dissi “grazie per avermi difeso” “per te questo ed altro, sei mio amico e non voglio che gli altri si azzardino a toccare i miei amici” lo guardai e accennai un sorriso mentre dentro di me il sorriso era una gioia che mi stava facendo esplodere il cuore. Abbassai lo sguardo e vidi che gli usciva del sangue pure dal braccio, così mi alzai e mi misi in  ginocchio davanti a lui per fasciargli il braccio. Durante la fasciatura mi cadde di nuovo lo sguardo sul su fisico, “ti piace il mio corpo , eh?”, lo guardai, perché l’ aveva detto sospettava forse qual cosa? Mi alzai  e mi voltai verso il comodino per posare le medicine “perchè fai così?” dissi “dai l’ ho capito che ti piaccio, si capisce e poi prima al parco  mi stavi per baciare” “non è vero, eri tu che cercavi di baciarmi”ribattè “non è importante questo,  ho bisogno che tu mi risponda, io ti piaccio?”. Rimasi per un minuto in silenzio poi gli risposi “SI”.

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