Il cuore per un momento era quasi infrenabile, per un momento non riuscivo a controllare le mie emozioni, prima cominciai a sorridere pensando a lui e poi una lacrima attraversò la mia guancia sorridente pensando che quello che provavo per lui era più forte dell’ amore in sé. Per un momento pensai che fosse un tranello per deridermi o per spettegolare la mia sessualità a tutti, ma io mi fidavo di lui ogni volta che pensavo a lui questa piccola paura che c’era dentro di me si schiariva come un qual cosa di stupido che fa pentire di averlo solo pensato, ma dovevo comunque stare all’ erta.
Rimasi li in mobile a leggere e rileggere, guardare e riguardare un misero foglietto che più veniva letto da me più mi rendeva piccolo ed impotente. Impotente direte voi?ma si quando si è innamorati si riescie a sentire tutte le emozioni che si possano provare, dalla tristezza alla gioia, dalla malinconia al distacco. I miei pensieri però furono interrotti dal professore che ci riunì tutti quanti per iniziare la lezione, ci diede un piccolo barattolo per ognuno – ecco, questo è il recipiente, riempitelo con…la natura- quello che intendeva farci fare il professore era cercare cose schifose per tutto il bosco e notare ogni giorno la sua trasformazione riportandola su un taccuino. Ci dividemmo in gruppi per come eravamo divisi nelle tende, quindi io con Lucy, Rachel con Stella e SJ con un altro ragazzo. –Al mio 3 sparite !- disse il professore, e così fu, al suo tre ci dividemmo per tutto il bosco.
Passammo ben tre noiosissime ore a cercare in quella dannata foresta, ma sembrava come un bosco fantasma, non si trovava vita animale. Quando io e Lucy adocchiammo un bel bruco che si muoveva sul tronco di un albero, il nostro sguardo era letteralmente disgustato, ma piano piano cercando di non prenderlo a mani nude riuscimmo a farlo entrare nel barattolo. –Finito !- accennammo io e Lucy. Così cominciammo a tornare verso il lago, anzi cercammo di tornare verso il lago. Ci eravamo addentrati troppo ed ora non ricordavamo più dove eravamo, così camminai d’avanti a Lucy per farle strada. Ricordavo che quando ci inoltrammo nel bosco attraversammo un lungo cespuglio che si affacciava sul campo, ed era lo stesso che adesso si mostrava davanti a me. Scostai le foglie, ma la felicità di aver “creduto” di trovare il campo lasciò spazio alla paura ed all’ adrenalina che mi avvolse profondamente. Beh, si, avevo sbagliato, quel cespuglio non dava sul campo, ma bensì su un piccolo precipizio che non avvertii in quanto mi ritrovai a rotolare per terra sbattendo la testa, ma non fu molto grave in quanto non persi i sensi, ma mi ritrovai a terra tutto dolorante e tutto sporco di terra. Sentii Lucy accanto a me che era riuscita a scendere per aiutarmi, notò che stavo bene, ma capì che mi ero fatto molto male, così mi disse che avrebbe cercato aiuto, ma prima che si potesse alzare vidi correre verso di me SJ, sembrava come impazzito ma lo vidi che era preoccupato, così preoccupato che no fece caso al precipizio, con tre salti già era arrivato vicino a me(non mi dispiacque il fatto che si era preoccupato a tal punto che di sicuro mi aveva seguito per sapere che ero caduto). Lo sentii che si era spaventato, lo capii dal tono di voce con cui si rivolse a Lucy chiedendole cosa fosse successo ma io ero forse meno allarmato di lui. Mi appoggiò una mano dietro la testa cercando di farmi alzare , ma lo precedetti mettendomi (facendo qualche piccolo lamento)seduto, -stò bene, stò bene- dissi sbattendo le mani cercando di togliere i residui di terra. –sicuro? se vuoi posso accompagnarti alla tenda- non vi nascondo che in quel momento avrei voluto dire “si” con tutto me stesso ma stavo bene comunque, mi aiutò ad alzarmi, tenendomi le mani, per qualche minuto non le staccò neanche quando fui completamente alzato. Lo guardai negli occhi, lo faceva anche lui, quella era la dimostrazione che le mie preoccupazioni erano inutili, voleva chiarire con me quella sera ecco, non voleva per niente svergognarmi e questo mi rendeva felice guardando il suo viso, guardando i suoi occhi, guardando le sue labbra che venivano leggermente bagnate e poi leggermente morse , diventò tutto rosso e io gli sorrisi. Ma questi cinque secondi più belli che avessi mai passato fino ad ora, vennero interrotti proprio da me che ricordai la presenza di Lucy, avevo una lieve paura che avesse notato qualcosa ma cercai di fare l’ indifferente in modo da non destarle sospetti – oh…eh…beh…Lucy, questo è SJ.SJ Lucy- li presentai anche per fare un piacere a Lucy, era da molto che voleva incontrarlo, non ero per niente geloso, potevo anche non capire un problema sociale, ma non ero stupido, l’ avevo capito perfettamente che a Lucy piacevo io quindi non avevo motivo di essere geloso che SJ potesse anche provarci con Lucy e viceversa. SJ ricambiò, ma aveva capito che avevamo un tantino destato sospetto ai nostri compagni di tenda… o almeno speravo. Con ciò infatti salutò Lucy e poi me –allora ciao, cono contento che stai bene….ci..ci vediamo in giro allora- mi disse guardandomi – ci vediamo in giro- ricambiai sorridendo perché avevo capito che quel particolare saluto era rivolto a me. Risalimmo il piccolo pendio e vedemmo io e Lucy, SJ e il suo compagno che si allontanavano, Lucy andò avanti, ma io rimasi a guardarlo, quando ad u certo punto lo vidi che si era voltato in dietro e quando mi vide dietro di se, mi lanciò un sorriso e continuò a parlare col suo compagno.
Nel pomeriggio non avevamo lezioni quindi eravamo liberi di girovagare per il campo e trovare qual cosa da fare. C’era chi leggeva un buon libro in tranquillità, chi faceva una passeggiata e chi ne approfittava per fare un tuffo in acqua, era un lago artificiale, quindi penso che fosse stato realizzato con l’ acqua piovana visto il colore verdastro dell’ acqua. Il professore era uno di quei professori che durante l’ insegnamento dimostrano un carattere autoritario e severo, ma quando si fa trasportare da noi ragazzi, si divertono come se fosse uno di noi, prima cominciò a cantare con la sua chitarra e poi, verso tarda sera noi ragazzi cominciammo a tirare fuori le bottiglie di alcolici e cominciammo a bere, il professore bevve più di tutti, ma lo facemmo a posta per farlo addormentare in modo da divertirci un po’, alle 20:30 si era già addormentato , così ne approfittammo per mettere un po’ di musica, ballammo fino alle 22:00 ci divertivamo come pazzi. I ragazzi erano tutti ubriachi, Lucy era così sbronza che ballava ridendo e cominciò a baciare dei ragazzi che neanche conosceva. Io preferivo non bere, ero particolarmente cosciente, avevo un appuntamento frà 30 minuti. Già alle 22:15 erano tutti così ubriachi che dormivano tutti, erano poco coscienti, quindi la scena che si poteva vedere erano numerose bottiglie a terra, alcuni ragazzi per terra a dormire ed alti in fine in tende diverse da quelle che avevano scelto. Non avevo visto Sj negli ultimi 30 minuti, tanto che avevo paura fosse andato a letto senza neanche ricordarsi di me. Lucy non si teneva in piedi, così dovetti prenderla in braccio e portarla nella tenda. Li mi sedetti con le gambe incrociate sul mio sacco a pelo, scelsi dei vestiti e sistemai i miei capelli, ma naturalmente non potevo andare ad un appuntamento senza 6 spruzzi del mio profumo “one million”. Apri la cerniera della tenda, misi un piede fuori e mi misi in piedi, mi sistemai facendo un respiro come se dicessi di essere pronto. Andai verso il luogo dell’ appuntamento con il cuore che batteva fortissimo, dovetti fermarmi durante il tragitto ben due volte, non riuscivo a muovermi, -forse non è normale- pensavo, erano i miei sentimenti per lui, mi piaceva tantissimo, forse era questo. Mi stavo per fermare di nuovo quando arrivai sul luogo dell’ appuntamento. Li mi spiegai l’ assenza di SJ; non vi era buio perché era ben illuminato da una torcia da campeggio e delle candele che lui aveva posizionato per terra su una tovaglia da pic nic, tutto vicino la riva calma del laghetto. Rimasi li a guardare ciò che aveva preparato per me, mi commossi, ma non potevo farmi trovare con le guance bagniate, così asciugai le lacrimucce e mi tolsi le scarpe, per fortuna che era una serata mite, avevo appunto scelto dei pantaloncini corti verde scuro e un maglioncino a maniche lunghe marrone. Una volta tolte le scarpe mi sedetti sulla tovaglia tenendo i piedi nell’ acqua tiepida del lago.
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OUR INFINITE LOVE
RomansaNathan un ragazzo Italiano si trasferisce in una nuova città, nella nuova scuola americana comincia subito a conoscere molte persone e riesce anche ad attirare l’ attenzione di molte ragazze. fa amicizia soprattutto con il cugino di una sua amica (...