Chapter two

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Era intenta a fissarlo fino a quando suonò la campanella e tutti dovettero entrare a scuola.

Oggi alla prima ora aveva biologia così si diresse verso la sua aula. Entrò e come sempre era una delle prime.

Si sedette agli ultimi banchi. Non perché voleva far casino con i compagni... solo perché si sentiva lontana da tutti, in pace e poteva dar luogo alla sua fantasia. Le piaceva osservare la pioggia d'autunno che scendeva piano sulle vecchie finestre e le piaceva ascoltare il cinguettio degli uccelli a primavera.

Può sembrare una ragazza strana, ma in realtà è solo una ragazza che sà apprezzare le piccole cose della vita. Non come le sue compagne di classe che pensavano solo a mostrarsi e ad andare alle feste.

A Jewel non piacciono le feste. Lei preferisce il silenzio o una serata a casa a vedere un film commovente. Lei non capisce cosa trovano di bello ad andare in un posto dove il rumore ti spacca i timpani o non sai cosa ti mettono nel bicchiere in cui bevi.

Qualcuno la riporta alla realtà...e quel qualcuno è lui. Che si è proprio seduto accanto a lei. Michael.

La scruta con i suoi occhi color ghiaccio, poi si abbassa per prendere il suo libro di biologia.

Lo vede prendere anche una penna e incominciare a scrivere qualcosa su un foglietto.

Finito di scrivere glielo passa.

Nel biglietto legge la frase: 'Perché prima mi stavi fissando?'

'Non ti stavo fissando' scrive Jewel arrossendo.

'Sei carina quando arrossisci'

Suona la campanella e Jewel esce dalla classe senza rispondere ne salutare Michael.

Sentiva i suoi occhi osservarla. E quando si girò un attimo vide che non si sbagliava e Michael le sorrise.

***

Piove. Gli studenti si danno appuntamento per studiare o divertirsi insieme il pomeriggio.

No. Lei no. Lei va a trovare la sua mamma. Ha perso la memoria l'anno scorso in un incidente. Ma Jewel non si arrende e va a trovarla spesso sperando che si ricordi almeno di lei.

Jewel e suo madre avevano un rapporto fantastico e da quel giorno Jewel ha smesso di sorridere. Ma oggi da quando le ha sorriso Michael qualcosa dentro di lei si è riacceso. Quel sorriso che la rassicura e che la tormenta da quando l'ha incontrato la prima volta.

Ricorda quel giorno come fosse ieri... Era seduta su una panchina a piangere come sempre la perdita di memoria della madre e l'abbandono di suo padre, poi arrivò lui. Jewel smise di piangere e si asciugò le lacrime che le stavano rigando il delicato e chiaro viso. Si sedette vicino a lei e entrambi osservarono il sole tramontare.

***

Jewel's pov

Ormai ho perso ogni speranza. Mi è stato confermato che a mia madre non tornerà mai la memoria.

Odio andare a trovarla e vedere che per lei sono una completa sconosciuta mentre prima ero tutto per lei.

Sto camminando tranquillamente verso casa finché non vedo Michael e i suoi amici vicino casa mia.

"Ehi bambola perché oggi te ne sei andata senza salutarmi?" dice bloccandomi al muro con il suo corpo e facendo connettere i miei occhi verde speranza con i suoi color ghiaccio.

Ecco un'altra cosa che mi piace di lui. I suoi occhi. È difficile definire con precisione che colore siano perché cambiano sempre dal suo umore. Sò solo che sono meravigliosi, i più belli che abbia visto oltre quelli di mia madre.

"Andavo di fretta..." rispondo abbassando lo sguardo.

"Non mi convinci bambolina" dice alzando il mio viso.

"Io non mi chiamo bambola o bambolina come dici tu. Ho un nome" sputo fuori queste frasi con disprezzo. Odio questo tipo di nomi, mi fanno sentire un poco di buono. Un oggetto. Ma io non appartengo a nessuno.

Lo spingo lontano da me e vado verso la porta di casa, ma mi ferma e mi mette al muro una seconda volta.

"Io posso chiamarti come mi pare e piace. Okay bambolina?" mi sussurra all'orecchio per poi lasciarmi andare.

Lo vedo allontanarsi seguito dai suoi amici. Dopo essermi assicurata che abbiano girato l'angolo della piccola via in cui vivo invece di entrare in casa decido di seguirli... perché quel ragazzo ha qualcosa che mi attira a se e io non sono abbastanza forte da non esserne attratta.

***

Ormai stanno camminando da un bel quarto d'ora e mi pento quasi di averli seguiti. Ma ora non posso tornare indietro perché il quartiere dove ci troviamo mi terrorizza.

Un pò per volta i suoi amici se ne vanno e rimane da solo.

"Lo so che ci stavi dietro da quando ce ne siamo andati perciò esci subito" dice girandomi verso la mia direzione "Perché continui a seguirmi ragazzina?"

"Sto indagando" dico sicura.

"E io cosa centro?" mi chiede guardandomi male.

"Sei un mistero che voglio scoprire" dico a voce bassa.

"Ah si e cosa dovresti scoprire?" mi chiede Michael appoggiandosi al muretto.

"P-perchè sei così strano"

"Non giocare con me bambolina te ne potresti pentire. È meglio se mi stai lontana"dice per poi andarsene lasciandomi perplessa.

Ciao belle pimpe (?) spero che il capitolo vi piaccia.

Vi ano! Cit. Harry Styles

xxS

Demon ~ Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora