Oggi è il grande giorno, si ritorna nel New Jersey. Tutta la mia famiglia spruzza felicità da tutti i pori, io no. Perchè? Lì, in quella stupida città, ci sono i miei ex amici: Alejandro, Addison, Cynthia, Alvaro e Mattia.
Eravamo ottimi amici, ma all'inizio della tersa media, hanno iniziato a escludermi in tutto ciò che facevano, prendendomi in giro e arrivando anche a mettermi le mani addosso.
Con Mattia avevo un rapporto speciale, eravamo gli unici a parlare italiano, lo sentivo più vicino a me, era il mio migliore amico. Soffrì così tanto quando il primo schiaffo lo tirò lui, al punto da essere ricoverata per anoressia. Senza di lui, non mangiavo, non uscivo, non vivevo. L'unico che mi è stato vicino è stato Kairi, non vedo l'ora di rivederlo, mi è mancato un sacco.
Ero così felice quando mia madre mi disse che dovevamo trasferirci in Italia, ma ora che mia nonna è morta, mia madre vuole tornare a casa.
Manca poco all'arrivo in New Jersey e sento che inizia a mancarmi il fiato.
Che stupida non mi sono presentata: Mi chiamo Jennifer, per gli amici Jo. Ho 15 anni, tra poco 16. Sono abbastanza alta, non mi lamento.
Sono figlia unica, i miei lavorano tanto e sono sempre sola a casa.
"Avvisiamo i gentili passeggeri che stiamo per atterrare, allacciare le cinture"
Che l'incubo abbia inizio.