Capitolo 28

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Di Jacob non avevo notizie, era andato via subito dopo essere uscita da scuola. Ad ogni modo in quel momento volevo concentrarmi sul consolare Brook, era davvero giù, era come se pensasse di avere fatto qualcosa di sbagliato, di male per aver  indotto Jacob a fare quel casino.

Rimanemmo tutto il giorno lì con lei, poi verso le 14:00 tornammo a casa, Serena venne a casa mia, ordinammo una pizza, eravamo solo noi due, Dylan e Margaret erano a scuola, finivano più tardi quel giorno.

Sentimmo squillare il telefono di Serena, lei mise il viva-voce e disse
<<Pronto, chi è? >> chiese, ed una voce femmili molto allegra rispose
<< ti manco sorellina? Si lo so che ti manco! >> disse quella voce urlando, lei roteò gli occhi al cielo << Che cosa vuoi Greace? >> le chiese

Cavolo erano un po' di anni che non sentivo più quel nome, circa 4 o 5. Greace era la sorellastra di Serena, i suoi genitori erano divorziati, e Greace era figlia a suo padre. Può sembrare strano, ma Greace è nata un anno prima di Serena, figlia di suo padre e della prima compagna, con cui si era lasciato, poi si sposò con Clara, la madre della mia migliore amica, loro due si incontravano, ma non erano mai state così legate, dopo circa 13 anni i suoi genitori divorziarono e lui tornò con la madre di Greace, di cui non conosco neanche il nome, anzi a dir la verità non conosco neanche lei.

<< Cosa voglio? Bhe puoi dirmi dove posso trovare lo shampoo? >> chiese la ragazza al telefono, Serena aggrottò le sopracciglia << Scusa perché? >> le chiese sospetta << Perché a quanto pare tu te lo sei finito tutto! >> le rispose, Serena sgranò gli occhi
<< Santo cielo! Basta Greace con questi scherzi >> le disse, la ragazza dal telefono scoppiò in una fragorosa chiamata, e dopo aver finito le chiese scusa e chiuse la chiamata.

Procedemmo per il meglio con i nostri piani, circa un ora dopo a noi si unirono anche Dylan e Margaret che erano appena tornati. Il giorno dopo ci sarebbe stato il derby, chissà chi avrebbe vinto, noi? O la east constance private? Logan non poteva giocare, e questo lo rattristava molto, però decise che per sostegno avrebbe indossato la divisa e sarebbe andato lo stesso in panchina. A me stava bene così.

Verso le 16 mamma e papà tornarono a casa, e noi uscimmo tutti insieme, per incontrarci con tutti gli altri tranne Brook e Jacob. Margaret e Dylan ancora non sapevano sulla della rottura. Qualcuno mi aveva accennato che tempo fa, Brook aveva una cotta per Dylan, ma poi si mise con Jacob. Ci incontrammo tutti al solitissimo Natural park. Adoravamo quel posto, era immenso, ci sdraivamo sull'erba a chiacchierare.

Non vedevo l'ora di vedere Logan, mi era mancato, non ci vedevamo dalla mattina, ma non eravamo riuscì nemmeno a chiacchierare come facevano sempre. Ad ogni modo tardò un po' ad arrivare. Quando arrivò era molto carino, solite converse bianche, jeans blu e t-shirt con dei disegni, i suoi occhi il suo sorriso ed i suoi meravigliosi capelli, mi venne incontro, e mi lasciò un bacio, tutti ci fissavano, sembra come se sene fossero scordati. Si sedette accanto a me ed io mi poggiai a lui, lui mi strinse a sé con un braccio, e da dietro afferrò la mia mano ed intrecciammo le nostre dita.

Amavo il suo profumo, era il classico profumo maschile, con un tocco di Logan. Lo adoravo, era l'odore con cui volevo vivere. Passammo tutti insieme un altro dei nostri pomeriggi, finché Dylan non si avvicinò a me e Logan e disse << Sentite, sapete se Brook è a casa? >> sapevo che fossero ancora leganti, ma scambiai uno sguardo con Logan e lui lo guardò ed annuii.

Mio fratello si alzò, entrò in macchina e se ne andò, penso stesse andando da Brook. Ma nessuno fece domande, forse perché un po' se lo sarebbero aspettati, ma Lili era indifferente, forse la sua cotta era passata. Ad ogni modo io mi riconcentrai su Logan.
<< perché mi stai fissando? >> mi chiese nell'orecchio a bassa voce <<Perché mi piaci! >> gli sussurrai io a mia volta, e lui mi lasciò un altro bacio.

I'M NOTHING WITHOUT YOU Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora