986 54 1
                                    

Candace

Altri tre giorni e poi vacanze di Natale. Potete immaginare la felicità delle persone, soprattutto per me e la mia famiglia... Staremo di nuovo tutti insieme, dato che mio padre lavora all'estero. Sono molto legata ai miei genitori e a mio fratello minore, Marcus, pur litigandoci giorno e notte.

"Sono in ritardo! Non posso!" urlai contro mia madre che continuava a dirmi di fare colazione, ma ancora non ha capito che sono letteralmente in ritardo.

"Non importa! Prendi qualcosa, frutta ad-"

"Ciao!" uscii di casa sbuffando. L'aria gelida mi provocò un brivido lungo la schiena, il quale mi fece sussultare un pochino. Mi affrettai verso la scuola, santo Dio, avevo fatto tardi. Di nuovo.

Arrivai davanti al portone della scuola; restai a guardarlo per qualche secondo poi entrai e mi diressi verso la mia classe.

***

La prof di matematica non si era arrabbiata come al solito, oggi sembrava molto tranquilla.

Uscii di classe, andando verso il mio armadietto per aspettare Justin.

"Candy!" si, questo è il soprannome che mi ha dato.

"Justin!" mi dette un bacio a stampo, poi mi prese per mano e ci dirigemmo verso la classe successiva: Chimica.

"Come stai, bella?" mi chiese sorridendo. Amo il suo sorriso, amo tutto di lui.

"Tutto bene. Tu?" replicai guardando a terra. Mi sembravano interessanti le mattonelle colorate il quel momento, non so perché.

"Tutto bene, Candace... " rispose con un tono abbastanza freddo. Non ho fatto nulla, che cavolo gli prende?

"C'è qualcosa che non va, Jus?" chiesi guardandolo. Si limitò a serrare la mascella e scuotere la testa.

"Justin" gli lasciai la mano e mi misi davanti a lui, facendolo fermare. Mi rivolse uno sguardo interrogativo, ma non ebbi tempo di chiedergli niente per il suono della campanella.

Mi diressi velocemente verso la classe lasciando Justin indietro, ma si può sapere che ho detto o fatto?!
*Dopo l'ora di chimica*

Uscimmo tutti insieme dalla classe, come un branco di pecore.

"Candace..." mi voltai verso Justin, il quale sembrava ancora arrabbiato con me, per un motivo non preciso.

"Dimmi" risposi fredda.

"No dimmi tu" replicò

"Cosa ti è preso?! Stamattina ti ho solo c-" interruppi il mio discorso quando notai che una ragazza fece l'occhiolino a Justin e lui ricambiò. Adesso chi era quella?

"Justin. Chi. Era." domandai abbastanza stufa del suo comportamento, sembra che non mi ama più, che io lo offenda, che io lo tratti male ( lo faccio solo se sono curiosa. Come oggi)

"Affari miei"

"Sono la tua ragazza, se non ricordi" incrociai le braccia al petto e fissai i suoi occhi, ma lui non mi degnava di uno sguardo.

"Rimangono affari miei, Candace" rispose freddo. Ah adesso sono io che ha torto su di lui?

"Justin!" urlai. Sentii lo sguardo degli studenti bruciarmi addosso, ma poco importava.

"Ne riparliamo dopo scuola. Ciao" se ne andò dopo avermi risposto per l'ennesima volta con un tono freddo.

Datemi la forza di non farlo fuori.
*Dopo scuola*

Aspettai Justin per finire il discorso lasciato in sospeso, spero si faccia vedere. Mi guardai intorno, tutto era tranquillo, forse fin troppo.

Vidi passare Justin tranquillamente e quando attirai la sua attenzione, sbuffò e aspettò che andassi da lui.

"Adesso vorrei sapere che cosa ti ho fatto" chiesi calma. Sentivo un nodo alla gola, un litigio così non c'è mai stato tra noi. Ovviamente abbiamo litigato...

"Nulla. È solo che... Sei, come dirtelo. Sei troppo appiccicosa. Non ti stacchi un singolo momento da me. Non lo sopporto questo" non mi guardò.

"Mi fai solamente ridere. Non ti cerco nemmeno più al telefono da quando mi hai detto di non romperti durante il giorno. Fino a caso contrario noi stiamo ancora insieme, quindi almeno la mattina a scuola, fammi stare vicino a te. Non usciamo, non facciamo niente di ciò ch-" mi interruppe.

"Non voglio stare a sentire le tue sspiegazi-" io lo interruppi a mia volta.

"Io ti amo, cazzo. Non lo hai capito dopo tre anni che stiamo insieme?!? Se non mi sopporti più, che minchia aspetti a lasciarmi!" lasciai le lacrime rigare il mio viso, sono riuscita a trattenerle un po', ma non ce l'ho fatta fino alla fine.

"Perché so che tu piagnucoleresti tutti i giorni!"

"Sai che hai esplicitamente espresso di non sopportarmi più?!" gli urlai in faccia, sempre sentendo le lacrime scendere.

"SI! Ne sono al corrente. Ciao"

"Sai cosa Justin? Per me puoi andare a fanculo!" urlai con tutta la voce che avevo. Corsi a casa, facendo in modo di arrivarci il prima possibile.

Le mie gambe imploravano di fermarsi, ma non ci feci caso e continuai a correre. Non entrai in casa, stetti seduta sugli scalini fuori, davanti alla porta. Non avevo voglia di sentire mia mamma farmi l'interrogatorio.

Dopo una decina di minuti decisi di entrare.

"Mamma, sono a casa" dissi con voce spezzata. Scaraventai la cartella a terra e andai in camera mia.

"Tesoro co-" non feci finire la frase a mia madre.

"Mamma, non adesso. Magari più tardi okay?" riuscii a levarmela di torno per almeno qualche ora, giusto il tempo di riflettere.

Adesso l'ho perso, ho perso tutto ciò che mi rendeva felice...

Nothing Like UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora